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Il mattino seguente, Ed si risvegliò nel suo letto. Aveva le membra addolorate e la testa che gli girava, ma non si preoccupava più di tanto del dolore. Si passò una mano fra i capelli, e voltò la testa verso la sua sinistra, e vide subito una scena alquanto carina: era Oswald, che si era addormentato sulla poltrona accanto al letto mentre in una mano teneva stretta la sua di mano.
Edward sorrise debolmente e prese a stringere leggermente la mano di Oswald, accarezzandogli il dorso con il pollice. A quel tocco, Oswald si svegliò mugugnando.

-Edward? Edward come ti senti..?- Oswald si ricompose sulla poltrona, avvicinandosi ancora di più al letto

-Sto bene, Oswald...non preoccuparti-

-Io avevo chiamato il dottore...per ricucirti la ferita...-

-Hai fatto anche fin troppo-

-Ma perché lo hai fatto? Era me che voleva uccidere e non tu-

-E io ti lasciavo morire? Pf neanche per idea-

-Si, ma...-

-Ma cosa?-

-Nulla...il dottore ha detto di non fare sforzi e ulteriore stress per le prossime settimane, poiché la cucitura potrebbe rompersi-

-Stasera c'è la festa degli Wayne sulla nave...non posso mancare-

-Sicuro? Non vuoi mandare me al tuo posto, Ed?-

-No, non posso mancare... però tu vieni con me ed Ivy-

-Va bene...-

Nygma si alzò a fatica dal letto, per poter muovere le gambe intorpidite rimasto privo di sensi. Oswald vedendolo un po' in difficoltà, lo aiutò a stare in piedi...e alla fine si strinse al suo busto affondando la faccia sul petto di Edward.

-Grazie per avermi salvato la vita...- Ed accennò un sorriso, accarezzandogli i capelli corvini

-Non devi ringraziarmi neanche, sai che ti amo da morire e farò di tutto per proteggerti, anche se dovessi morire-

Oswald alzò lo sguardo, puntandolo verso di Ed che lo guardava sorridendo. Anche il corvino lo guardò sorridendo, e così si alzò sulle punte dei piedi lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra: tutto di quello che avevano bisogno per stare bene era l'affetto dell'altro.
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La sera era giunta, il grande evento di beneficenza tanto atteso era arrivato. I preparativi per il grande spettacolo criminale di Ivy furono recapiti alla festa con largo anticipo, e i tre, Ivy, Oswald ed Edward, si avviavano al porto sull'auto di quest'ultimo per poter salpare.
Ivy era super gasata, avrebbe fatto il suo primo "spettacolo" tutto da sola... Oswald sembrava più che annoiato.

-Dovevi restare a casa...- borbottò Oswald mentre guardava fuori dal finestrino.

-Tranquillo, sono in stra forma perfetta-

-Se lo dici tu..-

Arrivarono in seguito al porto, dove insieme salparono sulla nave. Era una nave lussuosissima, sembrava quasi la ricostruzione del Titanic, così piena di lusso e persone dell'alta società...ma anche così meravigliosa e splendida.
I tre si trovavano in mezzo a tutti quei ricconi, che conversavano fra di loro

-Ivy, tu comincia a prendere posizione...andrai in scena presto. Tu Oswald, prendimi un gin tonic-

-Scusa? Cosa sono io? Il tuo cameriere?-

-Perfavore?-

Oswald sbuffò alzando gli occhi al cielo, e si allontanò dai due alla ricerca di un tavolo dove poter prendere un alcolico. Si perse fra la immensa folla di persone sorridenti e sudanti di soldi ovunque. Sentì una mano afferrargli il braccio, e trascinarlo via da quella folla.

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora