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-C'è qualcosa che non mi torna in questa storia..-

-Ovvero?-

-Nygma che uccide i potenziali futuri sindaci di Gotham ad eccezione di Galavan ma soprattutto, sostiene che lo stesso Galavan tenga in ostaggio il suo migliore amico..non ti sembra molto strano?-

-Che ti vuoi aspettare da un pazzo schizzato? Credi seriamente che il sindaco tenga prigioniero una persona? Ma andiamo, Jim!-

-E se..quell'amico fosse Oswald?-

-Ancora con lui? Sei un disco rotto, sappiamo tutti come è andata a finire..ha lasciato Gotham-

-Ma Harvey, pensaci un secondo dannazione! Prima il regalo per Oswald, dopo la sua scomparsa e infine il suo ex ucciso alla festa di Bruce Wayne. C'è un filo logico dietro tutto questo-

-Stai solo delirando, dovresti farti una dormita-

-Grazie della dritta.-
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Era già sera quando Barbara ed Edward si dirigevano in auto verso il luogo dove Oswald era tenuto prigioniero: difatti, la bionda riuscì a trovare il nascondiglio dopo lunghe e complesse ricerche, portandola a un magazzino sul fiume; sul volto di Ed si formò un sorriso raggiante mentre il suo cuore sembrò liberarsi di un peso enorme che lo opprimeva da giorni.

Arrivati al magazzino, il duo scese dalla macchina su cui viaggiavano entrando con facilità.. nessuno c'era ad attenderli, nemmeno uno scagnozzo era tutto libero.

-Io vado a destra e tu vai a sinistra, se trovo prima io il tuo amico ti faccio un fischio-

-Va bene-

Barbara si allontanò indifferente da Ed tenendo la sua pistola salda fra le mani. Nygma camminò lungo quel magazzino spoglio e grigio puntando avanti la pistola che aveva con nervi saldi; continuò a camminare fino a quando non giunse a pochi metri da una sorta di cella: non sapeva chi e cosa si trovava dietro quelle sbarre di ferro, e così prendendo un bel respiro si avvicinò lentamente verso quelle sbarre puntando la sua pistola, ma quando vide cosa o meglio, chi si trovava lì dentro la abbassò lentamente inginocchiandosi davanti ad esse.

Appoggiò una mano su una delle fredde sbarre e rimase a fissare in silenzio la persona al suo interno: Oswald dormiva beatamente rannicchiato sul lettino della cella con le mani posate delicatamente sotto la sua guancia destra; era così piccolo e innocente che sembrava un bambino..ma la cosa che fece leggermente preoccupare Edward era la cosa condizione fisica di Oswald, il volto bianco come un cadavere e infossato mentre tremava sotto la coperta come una foglia.

-Oswald..? Oswald svegliati..-

Il corvino si svegliò mugugnando, i suoi occhi verdi puntavano alla persona che lo richiamava rimanendo confuso e anche meravigliato:

-E-Ed..? Sei..veramente t-tu..?-

-Si, sono io-

-Ahah..i-io lo avevo detto che.. saresti venuto a prendermi..-

-Hai detto bene-

Oswald si stropicciò gli occhi e si alzò piano piano, sedendosi di fronte ad Edward sorridendo nonostante tutto quello che entrambi avevano passato perché lui era forte..ed Ed lo sapeva bene:

-Come hai fatto..a..trovarmi?-

-È una storia lunga, te la spiegherò più tardi..adesso torniamo a casa-

-E Galavan? Dove..è? Serio che non c'era nessuno all'entrata?-

-Oswald- Nygma fece un gesto avventato, fece passare il braccio fra le sbarre e con una mano accarezzò la guancia di Oswald.. così fredda e secca che non sembrava nemmeno la sua -Tranquillo..non c'era nessuno-

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora