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⚠️ Ho aggiunto la canzone perché è super adatta ad un momento di questo nuovo capitolo e poi perché la amo. Se leggete il testo della canzone e il capitolo capirete...andatevi a vedere A star is born perché merita thanks ⚠️
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Era il mattino seguente, Ed sarebbe dovuto partire in un posto per motivi di lavoro ma per altri motivi sconosciuti, ha deciso di rimanere a casa... Oswald ne era più che felice. Anzi, i motivi non erano sconosciuti, era rimasto a casa perché era geloso di quel Tom e non voleva che Oswald si allontanasse da lui.
A proposito di Oswald, era uscito di casa per comprare un profumato mazzo di rose da portare a Tom, e così ne prese uno rosso abbondante dirigendosi da solo verso l'ospedale: appena arrivato, vide che la porta della stanza del ricoverato era chiusa ma nessun dottore o infermiera nei paraggi, così entrò nella stanza sorridendo nel vederlo dormire beatamente.
Chiuse la porta, e zoppicò un po' di più verso il letto appoggiandovi su il mazzo di rose.

-Hey..Tom?? Dai svegliati, ti ho portato un regalo- il corvino non ricevette risposta, Tom continuava a tenere gli occhi chiusi e non si muoveva -Tom? Tom!-

Oswald cercò di smuovere il ragazzo ma sembrò anche esso inutile. Appoggiò un dito sotto alle sue narici per constatare che stesse respirando ma non sentì neanche un minimo respiro.

-Tom. Tom svegliati non fare scherzi, To..m..- il corvino tirò giù lievemente la coperta bianca che copriva quasi del tutto il ragazzo, e sbiancò completamente nel vedere che sul suo collo c'era un evidentemente segno rosso di strangolamento. Il petto di Tom non si alzava e non si abbassava, dalle sue narici non uscì neanche un solo inspiro...era completamente morto.
Oswald sentì il mondo crollargli addosso, mentre calde lacrime scivolavano giù per le sue guance lievemente arrossate.

-TOM TI PREGO NON PUOI LASCIARMI! NON PUOI LASCIARMI ORA CAZZO NON ADESSO! Ti prego...Tom...- Oswald si buttò sopra il petto di Tom, piangendo lacrime salate e piene di dolore. Gli accarezzò una guancia e al solo tocco sentì che la sua pelle era diventata fredda come il marmo, e bianca cadaverica.

-N-non puoi lasciarmi anche tu...n-non adesso...- avvolse le braccia al suo collo e appoggiò la testa nell'incavo del suo collo, continuando a versare lacrime su lacrime da far diventare i suoi occhi rossi come il sangue.
Gli lasciò un tenero bacio sulle labbra, facendo scivolare le sue labbra giù per il mento del ragazzo fino ad arrivare al suo collo riprendendo a piangere.

Non si staccò da lui, anzi, prese le sue braccia e si fece avvolgere in un lento abbraccio ma era freddo e senza amore...ma nella mente malata di Oswald, era tutto una finzione e il suo adorato era ancora vivo che lo stava coccolando come per proteggerlo.

Cercherò finalmente da alzarsi ma qualcosa che cadde dalla mano senza vita di Tom gli fece attirare subito l'attenzione: cercò di vedere cosa era, ma quando lo trovò dovette tapparsi la bocca con una mano per non poter emettere un urlo di dolore; erano due anelli, sicuramente falsi ma comunque due anelli...erano sicuramente per loro due, perché Tom sapeva che il mattino dopo Oswald sarebbe tornato.

Ormai non sapeva più cosa vuol dire amare.
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Dopo qualche pianto, Oswald ritornò a casa da Ed ma con quell'aria triste che entrambi conoscevano, e difatti Ed se ne accorse fin da subito:

-Oswald? Tutto bene? Sei bianco come un lenzuolo-

-Non c'è niente per cui stare bene!-

-Che è successo?-

-T-Tom...è-è...stato ucciso...l-lo hanno strangolato..-

-Oddio..ma è una cosa terribile..-

-Io ci sto male, Ed.-

-So quanto era importante per te, e mi dispiace moltissimo..-

-È stata Tabitha! I-Io lo so! Quelli non erano segni di corda ma di frusta-

-Non puoi dare la colpa a lei, sai quante persone usano una frusta-

-Non prendermi in giro, Edward! Riconoscerei quella frusta ovunque...è colpa tua se è morto!-

-Mia? E per quale motivo?-

-Perchè sono il tuo migliore amico, per questo lo hanno ucciso! Perché sono collegato con te..è colpa tua! Adesso lui non c'è più!-

-Mi stai dando la colpa di un omicidio che non ho nemmeno commesso?! Serio?! Non è colpa mia se è morto, ma ben sì tua perché sei tu che hai scelto di restare qui e adesso ce l'hanno anche con te!-

-Adesso è mia la colpa?! Cavolo Ed sei tu che mi hai costretto a rimanere qui!-

-Si ma all'inizio non ti volevo far andare via, ma poi tu sei voluto rimanere qui di tua volontà! Okay che ti ho rapito ma eri perfettamente libero di andartene!-

-Stai raccontando un mucchio di stronzate! È colpa tua, brutto idiota!- Oswald cercò di tirare un destro sulla guancia di Ed ma quest'ultimo lo fermò per il polso.

-Darmi un pugno migliorerà la situazione?-

-Se ti fa male, allora si- il corvino si liberò dalla presa con uno strattone e si diresse verso le scale per il piano di sopra -Ti do un consiglio da amico, stai sbagliando completamente tutto.- e da lì salì le scale, chiudendosi a chiave nella sua stanza.
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Barbara e Tabitha si trovavano a bordo di un auto, erano ferme da una parte della strada a discutere di lavoro:

-Quindi te ne sei sbarazzata?-

-Non è stato facile, ha opposto molta resistenza nonostante fosse ferito ma alla fine ce l'ho fatta-

-Non ti ha visto nessuno, vero?- domandò Barbara visibilmente preoccupato

-Stai tranquilla, non mi ha visto nessuno e poi ho pagato metà del personale dell'ospedale... adesso quel Tom o come si chiama non è più un nostro problema, e ci ha pure azzerato il conto.-

-Già...ma c'è ancora Oswald e anche Ed da sistemare-

-Mando Grundy a casa loro, così ce li porta già impacchettati-

-Calma Tabby, non pensavo a questo...quei due mi hanno fatto venire il latte alle ginocchia, sono così noioso che non hanno un briciolo di divertimento...ucciderli sarebbe bello ma banale, torturarli sarebbe anche quello bello ma scontato-

-E allora cosa dovremmo fare?-

-Forse ho in mente un piano per far divertire i nostri due amichetti...non sia mai che si debbano annoiare-

-Del tipo?-

-Lo vedrai presto-
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Erano passate ore da quando Oswald si rifugiò nella sua stanza, non aveva toccato cibo e ne rivolto parola a nessuno...si era completamente isolato da tutto per restare fra i suoi pensieri.
Ed non poteva, anzi non voleva restarsene con le mani in mano mentre il suo migliore amico soffriva in silenzio.. così decise di entrare nella sua stanza: Oswald era rivolto a pancia in giù sul suo letto e gli occhi chiusi, come se stesse dormendo; Ed si sedette sul bordo e cominciò ad accarezzargli i capelli corvini vedendo che l'amico si rilassava al semplice tocco, ma senza aprire gli occhi

-Non ti devi abbattere, Oswald...al mondo ci sono tante altre persone che sapranno amarti come ha fatto lui, o anche molto di più...devi essere paziente ed ottimista- disse continuando ad accarezzargli i capelli, mentre Oswald apriva lentamente le palpebre

-Mi ha amato dal primo momento che mi ha visto..avrebbe fatto di tutto per me..pure rischiare la vita ed evidentemente lo ha fatto..-

-Sono sicuro che sia stato un bravo ragazzo..-

-Lo era eccome..era soprattutto molto bello e gentile..io lo amavo veramente-

-Lo so-

Ed continuò ancora per un po' ad accarezzargli i capelli, finché non si infiltrò fra le sue coperte per stringerlo a sé: Oswald si strinse subito a lui, e Nygma poté sentire nuovamente quelle gesta...i pugni di Oswald che stringevano la sua camicia, le calde lacrime che bagnavano il suo petto e il suo respiro caldo e irregolare sul suo collo mentre il suo naso veniva solleticato dai setosi capelli neri di Oswald, e sommerso dal loro tenue profumo.

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Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora