Jim arrivò alla sua vettura, con cui era arrivato fino a lì: aprì la portiera posteriore e fece adagiare Oswald lungo il sedile. Estrasse le manette dalla giacca e lo ammanettò allo sportello. Entrò anche lui, e sfrecciò via per le strade buie di Gotham.
Il viaggio fu molto lungo e lento. Quando l'auto si fermò a destinazione, cominciò a diluviare come non mai e la pioggia costrinse Jim a rimanere nella sua vettura per un po'.
Si voltò a guardare l'uomo dietro di lui...dormiva, dormiva come un bambino mentre la luce fioca dei lampioni gli illuminava parte del volto, e il picchiettio delle goccioline d'acqua lo cullava.
Sapeva che una volta lasciato lì, si sarebbe vendicato ma soprattutto, non lo avrebbe rivisto fra le strade di Gotham per almeno qualche anno.La pioggia cessò piano piano e Jim si decise di scendere, e portare Oswald nell'edificio. Arrivato dentro, fu accolto da una donna, ovvero la signorina Ethal Peabody.
-Signor Gordon, vedo che ci ha portato il signor Oswald Cobblepot...Hugo Strange sarà contento di questo suo piccolo aiuto, venga mi segua- Jim cominciò a seguire la donna con ancora Oswald fra le braccia. Il modo in cui lo guardava dormire fra le sue braccia, richiamava la famosa statua di Michelangelo, La Pietà.
-Il professore ha deciso di isolarlo in una stanza di isolamento apposta per lui. Domani mattina inizieranno varie sedute con vari psicologi, se collaborerà entro tre anni o ancora meno sarà fuori da qui completamente sano--Non gli farete del male, spero-
-Stia tranquillo, qui è al sicuro e potrà venire a trovarlo quando vuole-
I due giunsero all'interno di uno stanzone gigantesco. Al centro della stanza vi era una gabbia completamente fatta di sbarre d'acciaio con al suo interno una squallida brandina, sorvegliata da due guardie armate. Però era sorvegliata anche da delle telecamere di sorveglianza.
Jim entrò all'interno della gabbia e adagiò il corpo di Oswald sul lettino...lo guardò per qualche secondo, ed uscì. La gabbia fu chiusa a chiave, ed insieme alla dottoressa e alle due guardie uscì dallo stanzone mentre una grossa porta a chiusura automatica si chiuse alle loro spalle.
-----------------------------------------------------
Il mattino dopo, Oswald aprì finalmente gli occhi dopo lunghe ore privo di sensi. Notò fin da subito che non si trovava nel suo letto, e nella sua stanza ma in un luogo a lui sconosciuto simile a un box militare.-E-Ed...?- girò debolmente la testa a destra e sinistra, alla ricerca di qualcosa o qualcuno.
Si sforzò un po', e si sedette sul lettino dove si trovava: iniziò a tremare quando vide le sbarre di ferro circondarlo ovunque.-Dove cavolo sono..?- ad un tratto, il grosso portone si aprì facendo entrare tre guardie armate. Oswald fece uno sguardo serio e si affrettò a scendere dalla brandina, avvicinandosi a passo lento verso le sbarre. Una delle due guardie si avvicinò ancora di più alle sbarre, sfidandolo con uno sguardo serio; Oswald si avvicinò sempre di più, appoggiando le mani sul freddo metallo: ad un tratto, lo sguardo serio della guardia si tramutò in un ghigno misto a un sorrisino malizioso.
-Ma cosa abbiamo qui...il bel fidanzatino dell'Enigmista! Ti ha lasciato da solo? Che pessimo ragazzo-
-Almeno io il ragazzo ce l'ho. Non come te che ti fai tutte quelle sgualdrine nei night club.-
-Oh Oh siamo aggressivi questa mattina...sai fare solo questo?-
-Perchè non vieni tu stesso a vedere cosa so fare? Gioca con me- il corvino si avvicinò ancora di più alle sbarre, da far fuoriuscire il naso da esse
-Allontanati dalle sbarre-
-Perchè? Hai paura?-
-Ho detto allontanati dalle sbarre.-
STAI LEGGENDO
Gangster don't cry.
Fanfiction[ Tv shows: Gotham - Ship: Nygmobblepot ] E se i ruoli si invertissero? E se a capitanare la mafia di Gotham ci fosse Edward Nygma detto anche Enigmista, e come capo di laboratorio della GCPD ci fosse Oswald Cobblepot? Da il loro incontro nascerà qu...