Epilogo

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Passarono due anni da quel bellissimo evento, ma furono i due anni più belli in assoluto per Edward ed Oswald.
Era una sera, una sera tranquilla intorno al periodo natalizio. Oswald era intorno all'albero di Natale per occuparsi delle decorazioni, mentre il fuoco riscaldava la stanza in cui si trovava...ma non era affatto solo, infatti con lui si trovavano due piccole figure, ovvero dei bambini...ma non due semplici bambini, ma i suoi due figli: il primo si chiamava Martin, capelli castani e ricciolini, nasino all'insù e due piccoli occhietti. Intorno al collo teneva un taccuino, usato per scrivere poiché aveva dei problemi alle corde vocali che gli impedivano di parlare; il secondo invece si chiamava Tommy, aveva i capelli corvini, il nasino a patatina e due occhietti verdi azzurri come Oswald. Entrambi erano "rinchiusi" in un orfanotrofio, e quando Ed e Oswald li videro, si affezionarono amorevolmente a quei due piccoli bambini.

-Quando torna papà? Aveva promesso che prima di andare a dormire ci raccontava una favola- disse Tommy continuando ad aiutare il fratello e il papà con l'addobbo dell'albero

-Papà torna presto, ha solo avuto un contrattempo a lavoro-

Ad un tratto, la porta della sala si aprì cigolando. Edward era tornato. I tre si voltarono verso la porta... Oswald fece un debole sorriso mentre Tommy e Martin corsero verso Ed.

-Ecco i miei ragazzi!- esclamò Nygma prendendo in braccio i due bambini, baciandoli entrambi sulla guancia

-Oggi abbiamo fatto l'albero di Natale con papà...e...e... abbiamo pure fatto un dolce insieme, però papà Pengy non sa cucinare e faceva veramente schifo quella torta-

-Papà Pengy?-

-Ti fai insultare pure dai tuoi figli?- domandò Edward facendo una risatina -Andate a mettervi il pigiama e io arrivo subito per leggervi una storia.-

Edward fece scendere dalle sue braccia i due bambini, che insieme corsero fuori dalla stanza. Oswald zoppicò allontanandosi dall'albero finemente addobbato per prendere fra le mani dei fogli fermati da una graffetta:

-Sono arrivate diverse lettere oggi...allora, la richiesta di un mancato pagamento di uno yacht. Un certo Lewis vuole avere il tuo consenso per aprire il suo traffico illegale di eroina. Un controllo al container numero...89 si, poiché sono stati trovati segni di infrazione. Poi sta per arrivare un carico di munizioni qui a casa, e una certa...Lisa...chi la conosce non lo so, rivuole i suoi soldi per un traffico di armi andato male...oh sì, poi c'è questo  tizio che attende ancora un tuo pagamento dal 5 di novembre e siamo all'otto di dicembre. C'è anche questo che è- non fece in tempo a finire il discorso che Ed gli sfilò la pila di fogli dalle mani.

Oswald cercò di replicare, ma sentì le grosse mani di Ed afferrargli la vita...stringendolo al suo petto. Gli premette un lungo bacio sulle labbra, mentre la mano di Ed accarezzava amorevolmente la nuca di Oswald che in quel momento stringeva la sua giacca.
Si dovettero staccare per la mancanza d'aria, guardandosi sorridendo... però si voltarono indietro quando sentirono delle piccole risatine miste a scleri: erano Tommy e Martin rimasti nascosti dietro la porta ad osservare i due per tutto il tempo... amavano vedere i loro papà amarsi.

-Andate a letto!- li sgridò Oswald con le guance in fiamme, facendosi obbidire dai due che corsero in fretta nella loro cameretta.

-Forse è meglio se vado a leggerli la favola della buona notte, o me la faranno pagare domani mattina-

-Vi raggiungo più tardi-

-Come desideri- Edward gli accarezzò di sfuggita la guancia e si allontanò andando verso la stanza dei suoi due figli.
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Dopo aver sistemato gli ultimi piccoli addobbi natalizi rimasti, Oswald salì le scale per andare nella stanza di Martin e Tommy, dove in quel momento Nygma stava leggendo per loro una fiaba come ogni sera.
Il corvino si fermò sulla soglia della porta, mostrando un caldo sorriso dinanzi alla dolce scena che aveva davanti agli occhi:

-Il principe Filippo riuscì a rompere l'incantesimo sulla povera Aurora, grazie al bacio del vero amore. La principessa si svegliò, e così anche tutto il reame dando una grossa festa in suo onore...Filippo e Aurora in seguito si sposarono, e vissero per sempre felici e contenti- Edward chiuse il libro delle fiabe, accorgendosi che i due piccoli si erano addormentati senza problemi.

Si alzò dalla sedia su cui era seduto poco fa, rimettendola al suo posto. Lasciò un bacio sulla fronte ad entrambi ed uscì dalla stanza chiudendo la porta.

-Sei stato bravissimo... dovrebbero prenderti come canta storie o lettore di favole nelle biblioteche nel reparto per bambini-

-Ho dovuto cercare fra i miei ricordi dell'infanzia per trovare la storia perfetta o quelli mi tartassavano-

-Me li immagino già...portami a letto perfavore che sono stanco morto- Oswald appoggiò le braccia intorno al collo di Ed, che lo prese subito in braccio dirigendosi nella loro di stanza.

-Che hai fatto di così stancante?-

-I bambini non si sono fermati neanche un istante...mi hanno fatto fare tremila cose in un solo giorno che pensavo di impazzire. Non lasciarmi mai più da solo con quei due o giuro che mi impicco-

-Dai non saranno poi così terribili-

-Prova tu a stare con due pesti che ti distruggono casa e ti portano allo sfinimento-

Appena entrarono nella stanza, Edward adagiò Oswald al suo fianco per poi distendersi davanti a lui.
Si sorrisero a vicenda, guardandosi negli occhi con amore.
Oswald si strinse ad Edward, affondando la testa nell'incavo del suo collo mentre la mano di quest'ultimo accarezzava dolcemente la schiena del suo amato.

-Buonanotte Ed..-

-Buonanotte tesoro-

Erano felici insieme...felici di essere sposati e avere due figli splendidi. Ogni notte si addormentavano con il sorriso sulle labbra, soprattutto si addormentavano con un solo pensiero fisso per la mente: che niente poteva rovinare la loro famiglia perfetta.

THE END.

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora