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Erano le sette del mattino, Ed non era tornato a casa e la cena tanto voluta era saltata. Oswald era ansioso, si sentiva abbandonato...ancora, ma anche preoccupato perché non sentì nessuna notizia o altro da parte di Ed che era scomparso da ore.
Si trovava disteso sul suo letto, a fissare il soffitto della sua stanza immerso fra i suoi pensieri più profondi e veri come sole poche volte faceva. Scattò in piedi quando sentì la risata soave di Ed al piano di sotto; corse velocemente giù per le scale per poter raggiungere l'amico, ma si fermò a metà impietrito dinanzi a una scena: Oswald vide che Ed non era solo, era in compagnia di una donna che in quel momento lo stava baciando.

Oswald sentì una fitta struggente al cuore, non si sarebbe immaginato una scena del genere ma da una parte lo sapeva benissimo che non lo avrebbe amato. Continuò a guardarli, sembravano non volersi staccarsi neanche per un po' d'aria...così ci pensò Oswald, che sbattè fortemente il piede sul pavimento per attirare la loro attenzione su di lui: e così fu.

-Oswald, scusami, che maldestro..avrei dovuto informarti di questo mio cambio di programma-

-Mi hai fatto stare in pensiero tutta la notte. Idiota.-

-Ti ho chiesto scusa! Lasciamo stare, lei è Isabella-

-Ed non mi aveva detto che aveva già un impegno..abbiamo passato tutta la notte insieme- disse la donna staccandosi dalle braccia di Edward

-Strano che non se lo sia ricordato.-

-Ero perso in molte cose...ti va un caffè?-

-Oh no grazie Ed, devo tornare a casa e ho bisogno di una bella dormita siccome fra qualche ora devo andare a lavoro..ma ti prometto che ritornerò da te-

-Tranquilla..stasera a cena?-

-Certo, a che ora?-

-Alle otto qui da me, amo cucinare per i miei ospiti-

-Sarò felice di assaggiare i tuoi piatti- Isabella lasciò un altro bacio sulle labbra di Ed come saluto -A stasera allora-

-A stasera-

Isabella fece un altro dei suoi soliti sorrisi per poi abbandonare la casa senza parole in più.

-Io la amo Oswald! La amo terribilmente...è una donna bellissima, dolcissima, solare... insomma è perfetta-

-L'hai conosciuta solo poche ore fa e ti sei fidanzato con lei. Ti sei dimenticato la nostra cena per lei. Hai pure "rubato" la mia idea per una cena.-

-E chissene importa, è meravigliosa..è bellissima-

-Sei come tutti gli altri...che schifo.- Oswald guardò ancora una volta Ed con disgusto, risalendo le scale per chiudersi in camera a pensare alla situazione.
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Oswald era uscito di casa, dopo aver spaccato qualche quadro in giro per casa con un pugno dalla rabbia con risultato varie ferite, si era diretto alla GCPD con alcuni uomini alla ricerca di informazioni...forse molto importanti.
Appena arrivato, cercò di parlare con qualche agente alle varie scrivanie o vaganti per la caserma ma nessuno pareva dare attenzione ad Oswald o almeno guardarlo. Con la poca pazienza che aveva, come suo solito, si allontanò dirigendosi verso il bancone principale della sala: ci salì su aiutato dal suo bastone e prese il microfono depositato sopra, e ci picchiò un po' su con le dita.

-Prova prova 1,2,3...Jim Gordon? Jim Gordon??- in quel modo, attirò l'attenzione di tutti i poliziotti..che lo guardavano con un espressione interrogativa, ma ottenne pure l'attenzione da parte di Gordon che uscì dall'ufficio del capo

-Che cosa c'è, Oswald? Deve essere importante per avere una tale urgenza-

-Ho bisogno di informazioni su questa Corte dei gufi, so che me le dirai...non sei come questo branco di stronzi decerebrati- a quella affermazione, alcuni agenti guardarono con disprezzo il corvino

-E se non volessi dirtele? Perché non le chiedi direttamente a Nygma? So che siete molto amici voi due-

-Nygma adesso è l'ultimo dei miei pensieri. Io voglio sapere di più su questa Corte dei gufi e prometto che non ucciderò nessuno- Oswald scoppiò in una risata psicotica mai sentita da nessuno

-Non ti riconosco più-

-Questo non ti riguarda. Tu adesso mi dici alcune informazioni e io tolgo il disturbo-

-.. d'accordo! Ti dirò tutto quello che vuoi-

-Non ti credo-

-Questo è affar tuo, io te l'ho detto..se lo vuoi sapere io sono qui o puoi anche togliere gentilmente il disturbo-

Oswald sospirò e scese dal bancone su cui si trovava poco fa per dirigersi verso Jim che lo attendeva in alto.

-Allora? Dove sono le mie informazioni?-

-Ora avrai tutto quello che vuoi-
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-La risposta è non ti dirò niente-

Oswald fece una risatina -Mi prendi per il culo?-

-Forse-

-Senti Jim, io non ho tempo da perdere e le tue informazioni mi servono ora e subito.-

-È un gruppo che tiene sotto controllo Gotham, il tuo amico e Barbara sono solo una specie di vice del controllo della città, ma non saranno mai così importanti come la Corte.-

-E non puoi fare niente per placare questo loro dominio?-

-Stiamo cercando altre prove, altri indizi per cercare di smascherare la Corte. Tutto quello che ora sappiamo è che operano per conto di una donna, Katrine. E questo è quello che so-

-So bene che sai altre cose sulla Corte, ti conviene parlare-

-Ti ho detto tutto quello che so, adesso puoi andare come promesso-

-Pf ma sentitelo- Oswald voltò lo sguardo al di fuori della balconata ridendo maliziosamente, ma smise di ridere quando si sentì preso per le braccia e strattonato fortemente.

-Ti ho detto che è tutto quello che so! Non cercare di immischiati in questa storia..stai alla larga. Per il tuo bene, non provare a fare altro.-

-Non ti preoccupare, non ti ruberò il lavoro...e non ti lascerò nemmeno uno di loro in vita- disse mostrando un sorrisino

-Pf non uccideresti mai nessuno, avanti non essere ridicolo-

-Tu dici? Mi sottovaluti..staremo a vedere- Oswald si liberò con uno strattone -Andiamo ragazzi! Si torna a casa-

Oswald e i due uomini che erano venuti con lui, abbandonarono la centrale con la stessa naturalezza con cui erano entrati...ma non sapevano di essere osservati.

-Prestate molta attenzione ad Oswald Cobblepot la prossima volta che si presenterà qui...sta cominciando a diventare un pericolo per la sicurezza dei cittadini. Chiaro?- tutti gli agenti risposero con un gran "Si signore" come risposta alla richiesta di Jim, come un coro disciplinato.
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-Signora, abbiamo un problema.-

-Cosa c'è, Talon?-

-C'è un certo Oswald Cobblepot, signora, che sta cercando di risalire a noi...è un grande amico di Edward Nygma-

-Un grande amico? Come si suol dire, gli amici dei miei nemici sono anche miei amici, no? Per il momento non ucciderlo, lo voglio qui da me vivo.-

-Ha chiesto aiuto al detective Jim Gordon, che sta indagando su di noi-

-Il detective Gordon lascialo a me, è una questione molto grande quanto quella di Nygma...che per il momento ci sta pensando Isabella. Per quanto riguarda quel Oswald Cobblepot, potrebbe occuparsene Isabella come potresti occupartene tu..lascio il lavoro nelle vostre mani-

-Sarà fatto, signora-

-Per quanto riguarda quelle tre incompetenti che si fanno chiamare "le Sirene", spia ogni loro mossa. Qualunque essa sia...anche loro devono crollare come crollerà Jim Gordon e anche Edward Nygma e il suo amichetto-

-Sarà fatto anche quello, signora-

-

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora