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-Bentornato alla GCPD, capitano- esclamò Harvey con il suo solito sorriso rozzo

-Non credo che io vi sia mancato più di tanto-

-Si è vero un po' non ci sei mancato-

-Wow apprezzo la tua sincerità-

-Cobblepot e Nygma sono ancora a piede libero. Ho una voglia matta di sbatterli dietro le sbarre...-

-Non mi stupisco poi più di tanto.- Jim si avvicinò alla balconata appoggiando sopra le mani, e si rivolse agli agenti sottostanti -Ascoltatemi! Tutti quanti!-

Tutti gli agenti impegnati nei loro piccoli lavori si soffermarono ad ascoltare la voce tuonante di Jim con attenzione.

-È caccia aperta per Edward Nygma ed Oswald Cobblepot! Chiunque li trovi, è tenuto ad arrestarli e a portarli alla GCPD! Chiaro?!-

Gli agenti non si mossero di un passo. Rimasero a fissare Jim con uno sguardo ostile, finché quest'ultimo non sbottò: -È un ordine!-

A quel grido, tutti cominciarono a rimettersi velocemente all'opera nel loro comando assegnato. Jim vedendo che le sue parole non erano del tutto invane, sparì nell'ufficio del capo in compagnia di Harvey.
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-Dove stiamo andando, Ed?-

-A trovare un amichetto-

Oswald, trascinato da Ed, entrarono in un locale alquanto squallido: polvere ovunque, sporco e bicchieri di birra lasciati vuoti su dei tavolini, legno marcio come arredamento e pavimento; ma nonostante le scarse pulizie, il locale sembrava ancora in attività.
L'odore di umido e di fumo era più presente dell'aria fresca, tanto da costringere Oswald a coprirsi il naso con la manica della giacca per evitare qualche tipo di contagio.
Ed sembrò quasi ignorare il degrado in cui versava il locale, e si avvicinò tranquillo alla vecchia signora dietro al bancone intenta a pulire dei bicchieri di birra usufruiti:

-Sono qui per Sonny- la donna alzò lo sguardo, per poterlo voltare verso Oswald come per chiedere "Chi è?" -Lui è con me-

-Lo puoi trovare nella stanza accanto- la vecchia indicò una porticina rossa con su scritto "Accesso al personale".

-Grazie mille, Jenny...oggi sei più elegante del solito mh-

Ed fece un sorriso a trentadue denti e si avviò verso la porta di metallo. Oswald lo seguì a ruota continuando a coprirsi il naso con il braccio, e mentre passava lanciò uno sguardo alla donna che li guardava continuando a pulire il bicchiere.
Una volta spariti, Jenny posò il bicchiere sul bancone. Si affrettò ad afferrare una sorta di  walkie-talkie, avvicinandolo in seguito alla sua bocca secca e rugosa:

-È qui.-

Il duo, attraversò un lungo corridoio strettissimo, illuminato da una sola luce color verde smeraldo. Arrivarono davanti ad un'altra porticina rossa, ed Edward la aprì senza esitazione mentre Oswald lo guardava cercando di capire cosa avesse intenzione di fare: entrarono in una sorta di magazzino, con una sola lampadina pendente dal soffitto per illuminazione. Al centro, sotto la luce, si trovava un enorme tavolo verde ma era circondato da ragazzi intenti a giocare a carte e a scommettere soldi.

-Edward!- un ragazzo un po' grassottello si avvicinò ai due. Gli altri ragazzi puntarono lo sguardo sui due.

-Sonny, da quanto tempo che non ci si vede...sei pure cresciuto-

-Tu invece sei sempre il solito...chi è il tipetto con te?-

-Io...-

-Lui è un mio caro amico eheh l'ho portato con me, siccome volevo parlarti un po' di affari- Ed interruppe Oswald dal rispondere, accorgendosi che quest'ultimo lo fucilava con lo sguardo.

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora