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Era scesa la sera a Gotham, e una macchina in particolare sfrecciava per le strade con a bordo due passeggeri: Oswald ed Edward. Ed era al volante mentre Oswald, al suo fianco, si limitava a guardare fuori dal finestrino quel paesaggio illuminato da mille luci differenti.

-Ti vedo pensieroso- fece notare Ed -Qualcosa non va?-

-Mh? Oh solo un po' di stanchezza, tutto qui ma sto benissimo-

Ed gli rivolse un sorrisino mentre con una mano accarezzava la coscia sinistra di Oswald, facendolo arrossire.
Dopo un po', l'auto si fermò davanti a un casolare isolato ma molto lussuoso.
Nygma scese dalla macchina andando ad aprire la portiera di Oswald, offrendogli molto galantemente la mano per aiutarlo a scendere. Oswald sorrise e afferrò la sua mano, aiutandosi ad uscire.

-Mi hai portato ad un ristorante italiano? Ma io lo adoro!-

-Ho sempre desiderato portarti a cena fuori, adesso però entriamo-

Ed condusse Oswald all'interno del ristorante, che però rimase a bocca aperta quando vide le straordinarie decorazioni: i lampadari di cristallo che pendevano dal soffitto, i muri rustici ma perfettamente in stile italiano, le stoviglie tutte scontornate da un bordino in oro zecchino e le poltrone in pelle color prugna. Un cameriere si avvicinò sorridente ai due, scortandoli in seguito verso il loro tavolo situato su una ampia terrazza ma già apparecchiato.

Oswald rimase ancora di più senza parole quando vide il panorama che li circondava: dalla terrazza si poteva osservare tutta Gotham, immersa nelle luci e nel fruscio del vento. Non poteva immaginare che una città così mozzafiato fosse al suo interno una mela marcia.

-Ti piace?- domandò Ed porgendogli un bicchiere di vino rosso pregiatissimo

-È lo spettacolo più bello che abbia mai visto in tutta la mia vita-

-Non ne dubito...facciamo un brindisi-

-E a cosa?-

-Alla nostra lunga vita insieme- Edward fece un sorriso mentre con la mano innalzava il suo calice

-A noi due..- Oswald fece scontrare il suo bicchiere con quello di Ed, prendendo a bere insieme subito dopo.

- Diglielo adesso!- una voce misterioso all'interno di Ed esclamava quelle parole con incoraggiamento...ma a cosa precisamente? Solo Nygma lo sapeva.

-Ho qualcosa che non va? Perché mi guardi?- domandò Oswald inclinando la testa

-Ti guardo perché... perché sei bellissimo-

- Codardo.-

-Grazie ahah-

In quel momento, al loro tavolo arrivò un altro cameriere con la loro cena. Ed fece un segno all'uomo di lasciare tutto sul tavolo, ed egli ubbidì per poi andarsene a fine lavoro.
I due si sedettero al tavolo e cominciarono ad assaporare quella moltitudine di piatti da far venire l'acquolina alla bocca a chiunque.
La cena però sembrava al quanto silenziosa, nessuno dei due spiccicò una parola...fino a quando Oswald non si decise a parlare, rompendo il silenzio che li incatenava.

-Come hai fatto ad avere questa terrazza e questi cibi così deliziosi? Cavolo ti saranno costati un occhio della testa!- esclamò Oswald con ancora il boccone in bocca

-Sono il re di Gotham, tesoro, posso permettermi qualsiasi cosa tu desideri..basta chiederlo e te lo darò-

La cena si concluse in allegria e soprattutto in golosità.

-Domani mattina hai qualche lavoro da sbrigare?- Oswald finì l'ultimo goccio di vino del suo bicchiere, mentre le sue guance andavano a fuoco a causa dell'alcool

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora