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Ivy ed Edward erano usciti di casa. Erano usciti per andare in un posto, lasciando Oswald solo in casa che in quel momento si stava assaporando un bel cocktail.
Era del tutto solo e tranquillo, fino a quando un uomo con un occhio bendato e i capelli neri raccolti in un codino si presentò davanti ad Oswald seguito da altri due uomini.

-Chi diavolo sei tu?- chiese Oswald voltandosi verso l'uomo bendato

-Stiamo cercando l'Enigmista. Ha un conto in sospeso con noi...deve lasciare il nostro territorio, prima che lo facciamo noi per lui-

Oswald riprese in mano il suo bicchiere e ne sorsegghiò un bel po': -Oh sì, quello che si trova a sud di Gotham...mmh Nygma non sarà molto contento, anzi mi ha detto che vi manderà a quel paese immediatamente di persona ma siccome ora lui non c'è ci penso io per lui- il corvino fece un sorrisetto provocatorio, che non venne ben visto di buon occhio dall'uomo. Difatti, con istintività, diede un grosso schiaffo sulla guancia del minore da farlo cadere a terra dalla forza esercitata.

-T-Ti prego...non farmi male..p-perfavore- l'uomo bendato lo guardò rabbioso dal basso. Oswald stava frignando come un bambino, ma quel frigno si trasformò pian piano in una risata isterica e rumorosa.

I tre uomini si guardarono per qualche secondo, quasi spaventati dal repentino cambiamento di atteggiamento di Oswald. La situazione però degenerò totalmente: una quinta persona era entrata nella villa, ed in quel momento stava sgozzando le gole dei due scagnozzi dell'uomo bendato. Era  Edward. L'uomo col codino si voltò indietro per ricapitolare la situazione, ma venne stesso da Oswald che lo aveva colpito con la bottiglia di alcolico alla nuca.

-Scusami se ci ho messo molto a tornare a casa, ma dovevamo sistemare gli ultimi preparativi necessari-

-Oh tranquillo, almeno mi sono divertito un po' con questi ragazzi-

-Di lui puoi fare quello che vuoi... non è di mio interesse. Ti sei guadagnato un nuovo giocattolo-

-Oddio gli farò provare i miei nuovi attrezzi-

-Basta che non sporchi i muri di sangue-

-Tranquillo, però adesso dammi un bacio- le braccia di Oswald si avvinghiarono al collo di Ed, mentre le sue labbra si incollavano ancora una volta con quelle del suo amato. Fu un bacio lungo e focoso ma che conteneva tutto il loro amore. Finirono poi a ridere maliziosamente mentre i loro occhi si incrociavano, liberando dai loro corpi un aurea di pazzia.
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Ed era seduto sulla sua solita poltrona, a leggere un giornale. Oswald nella stanza affianco che si divertiva a torturare il suo nuovo amico. Era tutto tranquillo, apparte le urla strazianti dell'uomo ogni volta che Oswald gli infliggeva dolore, fino a quando non vide arrivare una figura a lui nota, Jim.
Ed scattò in piedi ed accolse con un sorriso sgargiante l' ospite che però non parve  molto sorridente:

-Jim! Ma che sorpresa! Cosa ti porta qui?-

-Il nuovo capitano mi ha dato l'ordine di spedirvi tu e il tuo amico ad Arkham.-

-Ma che richiesta divertente...io ed Oswald ad Arkham? Mmh le divise del manicomio mi fanno un po' ribrezzo e poi è ancora presto per farci un salto, devo sbrigare ancora molte faccende-

-Aspetta, ma non sono grida quelle che sento?- Jim cominciò a guardare ovunque come se stesse cercando la fonte di quelle urla strazianti.

-Oswald sta guardando un film dell'orrore a tutto volume in camera sua-

-Davvero?-

-No. Si sta occupando di una faccenda di cui mi sarei dovuto occupare io.-

Per un momento, le urla cessarono di colpo. In salotto fece entrare Oswald, con una guancia completamente ricoperta di sangue e fra le mani impugnava un cavatappi...con alla sua estremità un occhio umano.
Il poliziotto guardò lo stato di Oswald con disgusto...voleva solo vomitare da un'altra parte.

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora