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Oswald risentì gli stessi rumori, provenienti sempre dalla camera da letto di Ed e non c'era nessuno in casa apparte lui, ma decise comunque di andare a controllare. Salì le scale e si avvicinò alla stanza che si trovava affianco alle scale: aprì lentamente la porta e rimase quasi spaventato nel vedere che nella stanza si trovava qualcuno; la persona in questione era girata di spalle ma si vedeva bene dei vestiti neri, una frusta e dei capelli biondi riccioluti...la conosceva bene.

-Stai tentando di rubare qualcosa oppure stai cercando informazioni per le tue amiche?- Oswald entrò zoppicante nella stanza, e in quel preciso istante la ragazza si voltò mostrando il suo volto

-Tu chi sei? Il maggiordomo di Nygma?-

-No, per tua sfortuna no, sono un amico di Edward-

-Aspetta, tu sei il tipo che tenevano in ostaggio Barbara, Tabitha e Galavan qualche giorno fa?-

-È brutto essere riconosciuto in quel modo-

-Figurati io-

-Ma se lo hai scelto tu di fare la ladruncola di strada-

Selina lo fulminò con lo sguardo, voltandosi definitivamente verso di lui mentre Oswald si attardava a rispondere con un sospiro spazientito:

-Non dire altro.-

-Che diavolo sei venuta a fare qui? Vuoi dei soldi?-

-No..sono qui per dirti dove si trova il tuo amico-

-È una trappola?-

-Nessuna trappola.-

-Allora parla-

-Barbara e gli altri due hanno portato Nygma in un magazzino sul porto, per esattezza il numero 34..ma non ci andare adesso, vai stasera perché la porta e sicuramente anche l'intera area è sorvegliata da uomini armati che se ti vedono ti fanno fuori all'istante.-

-Perchè mi stai dicendo questo?-

-Tu vacci e basta.-

-Va bene, mi fido-

-Bravo..comunque portati un'arma, potrebbe finire molto male- la ragazza si avvicinò verso la finestra da cui era entrata, per poter saltare giù

-Selina-

-Che vuoi?-

-Grazie..-

Cat non batté ciglio e si buttò giù dalla finestra, saltellando qua e in là per altri posti di cui avrebbe dovuto essere.
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La giornata passò molto velocemente che era già sera. Oswald si stava preparando per riportare Ed a casa, come aspettava da molto tempo: prese a rovistare fra tutti i cassetti della casa fino a quando non trovò una pistola carica anche molto bella all'esterno. La prese e la infilò nella tasca della giacca, dirigendosi poi fuori dalla villa senza ne chiamare Jim e ne aspettare la telefonata di Theo.

Arrivò finalmente al porto, così buio ma allo stesso tempo illuminato artificialmente mentre l'odore salmastro dell'acqua marina si sentiva ovunque. C'erano vari e vari magazzini, ma non erano affatto sorvegliati da nessun uomo armato..gli sembrava strano ma allo stesso tempo anche un gran vantaggio: sgattaiolò velocemente dentro il magazzino 34 cominciando a cercare l'amico ovunque. L'interno era identico a quello del magazzino in cui era tenuto lui stesso prigioniero e il solo pensiero lo fece rabbrividire sul posto; continuò a camminare avanti fino a quando non notò una piccola ombra su un pavimento, e alzando lo sguardo vide qualcosa di bianco e rosso misto al buio e al verde..era chiaramente Edward. Oswald corse verso quella figura, rimanendo impietrito vedendo le condizioni critiche in cui versava Ed:

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora