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              ⚠️ ATTENZIONE ⚠️
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Il capitolo contiene immagini e contenuti molto crudi inerenti al suicidio. Se siete troppo sensibili non leggetelo. (vi ho avvertito ❤️)
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Ed era a casa. Le moltitudine di faccende da sbrigare e la testa che gli faceva male martellandogliela sempre e sempre più forte del normale.

Aspettava il ritorno di Oswald ma ancora non era arrivato e non aveva ancora dato segni del suo arrivo.

Non ci vedeva più dal dolore alle tempie. Il sangue che gli pompava nelle vene pulsando mentre la vista quasi si appannava e il tutto in pochissimo tempo. Prese le prime pillole che gli erano capitate sotto tiro, ingerendone una senza neanche sapere cosa sia.
Gli occhi si dilatarono mentre i muscoli si rilassavano lentamente.

-E-Ed!- sentì. Una voce richiamarlo sofferente dal piano di sopra. Edward non ci fece caso, pensando di essersi sbagliato ma poi la riudì -Ed..!- la conosceva bene quella voce, e aveva bisogno di aiuto.

Salì in fretta le scale per il piano superiore. Si fermò però quando sentì quella voce per la terza volta che lo richiamava mentre sentiva il movimento oscillatorio dell'acqua nella vasca da bagno.
Lo spettacolo che vide non gli piaceva affatto: l'acqua e la vasca erano ricoperte di sangue, e a fare quel "gesto" era Oswald che giaceva più morto che vivo in quella vasca e con i polsi segnati da profonde ferite rosse che diventavano sempre più grandi e sempre più rosse. Indossava una camicia bianca un po' scollata, divenuta rosina a causa del contatto con il sangue, e dei jeans neri.

-OSWALD!- Nygma gridò quel nome con tale dolore da spezzarlo in due. Si gettò in ginocchio davanti a lui. Gli voltò la testa per obbligarlo a guardarlo negli occhi. -Andrà tutto bene...t-ti prego non mi lasciare! Io ti voglio troppo bene per perderti!-

-Allora...p-perchè non me lo hai detto quando ero ancora..vivo..?- le parole di Oswald avevano trafitto il cuore di Ed come una freccia... suonavano così acidamente anche dette con un filo di voce.

-Troverò un modo per salvarti, te lo giuro!- cominciò a guardarsi intorno con le labbra tremanti e il cuore che martellava nel petto  ininterrottamente.

-Non puoi salvarmi... ormai è tardi per poter fare qualcosa per me...-

-Ma che stai dicendo, Oswald?!-

Oswald cercò di rispondere ma dalla sua bocca uscì soltanto un colpo di tosse mentre delle righe rosse colavano giù dalla bocca con fluidità. -Ormai sono morto ahah...capisci adesso..? Io non sto provando dolore..ma solo piacere perché tu ora sei qui con me..-

Ed accarezzò la guancia di Oswald, come se fosse marmo. Oswald sembrava sorridere a quel tocco pieno di amore e dolore.

-P-Perchè lo hai fatto..? Cosa ti ha spinto a farlo?-

-Non puoi capirlo..-

-Me lo dici comunque, anche se non lo capirò.- Oswald rivoltò debolmente la testa verso di Ed che lo guardava con i suoi grossi occhioni castani. Gli rivolse un piccolo sorriso quasi di risposta, mentre i suoi occhi verdi-azzurri cominciavano a spegnersi: Ed non avrebbe mai immaginato che quel sorriso sarebbe rimasto per sempre stampato sulle sue piccole labbra rosse.

-Oswald? Hey Oswald. OSWALD! -  immerse le braccia nella vasca non curandosi del fatto che potesse bagnarsi, cercando di stringerlo al suo petto. Lo cullava amorevolmente fra le sue braccia, mentre calde lacrime cadevano giù per le sue guance.

-Ed!- un'altra voce lo richiamava ma dalle sue spalle. Si voltò indietro e rimase quasi pietrificato: era Oswald. -Ed che stai facendo? Ti senti bene?-

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora