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-Che ci fai tu qui?!- Oswald era sorpreso e allo stesso tempo spaventato dalla persona di fronte a sé..non voleva vederla mai più.

-La domanda è la stessa per te..da quando frequenti gente di così alto livello?-

-Da quando mi hai buttato fuori casa..Richard.- Cobblepot ringhiò quelle parole mentre con una mano afferrò un bicchiere di cristallo contenente un ottimo cocktail.

-Perchè sei qui? Dimmelo seriamente-

-Accompagno un amico anzi meglio, faccio compagnia ad un amico-

-Lo conosco?-

-Non dovrebbe interessarti la mia vita privata..non credi?- Oswald cercò di zoppicare lontanamente da lui ma nel tentativo di farlo, sentì una mano  afferrargli delicatamente il polso ma anche molto saldamente.

-Ti prego, devo assolutamente parlarti in privato, è importante-

Il corvino scrutò con lo sguardo dietro le spalle dell'uomo vedendo che Ed era ancora occupato a parlare con altre persone, e arreso, annuì facendosi trascinare fuori dalla sala in direzione del balcone del grande edificio.

C'era molto vento fuori, il buio avvolgeva l'intera città mentre un dipinto di stelle abbellivano quel cielo scuro, le strade erano abbastanza illuminate e il traffico era ancora presente:

-Allora, di cosa vuoi parlare? Spero sia importante e veloce perché non ho tempo da perd......- il minore non riuscì a finire la frase che le sue labbra vennero intrappolate da quelle del maggiore, in un lento e caldo bacio.

Cobblepot rimase shockato a primo impatto ma non sapendo cosa fare, si lasciò andare ricambiando amorosamente quel semplice gesto..si sentiva libero e amato per una volta nella vita ma il tutto svanì quando sentì due grosse mani gelide stringergli il collo con forza tanto da sentire il respiro mozzarsi :

-R-Richard..c-che stai...facen..do..?-

-Sei solo uno stronzo. Pensavi seriamente di denunciarmi alla polizia e di sbarazzarti di me? Sei solo un povero illuso.-

-A-Ah si..? Io ti consiglierei di guardarti le spalle..-

-Ovvero?-

Oswald con un gesto fulmineo si liberò dalla stretta di Richard e con tanta decisione e forza, a spingerlo oltre la balconata:

-O-OSWALD!- il castano cercò di implorarlo ad aiutarlo mentre con tutte le forze in suo possesso, si aggrappava fortemente al bancone di pietra tra la vita e la morte.

-Come ci si sente adesso?! Io mi sono sentito così per tutto questo tempo!-

-Ti prego!-

-No! Adesso parlo io! "Oswald sai che ti amo ma ti picchio per il tuo bene" "Oswald la cena non è pronta, meriti una punizione esemplare" anzi meglio "Oswald non sei per niente bravo a farti fottere, sei inutile!" Mi hai trattato come un animale da circo per questi lunghi anni e tu? E tu ridevi! Ridevi mentre io subivo le tue violenze di ogni tipo..mi dicevi che mi avresti amato come solo mia mamma sapeva fare e il risultato?! Un inferno!-

-Oswald, mi dispiace! Ma perfavore aiutami!-

-Troppo tardi..le scuse non mi servono e oh giusto, Edward Nygma ti manda i suoi sinceri auguri di buon Natale-

-L-Lui?!-

-Si, proprio lui. L'uomo che adesso amo e con cui abito..Bye bye- dal bastone da passeggio che Oswald portava quella sera (con una testa di Pinguino forgiata su), ne estrasse la parte iniziale rivelando un coltello che andò a conficcare in una mano di Richard, e colto dal dolore, lasciò la presa cadendo a metri e metri d'altezza sotto lo sguardo di Oswald stesso.

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora