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In casa non volava una mosca, il silenzio più totale c'era: Oswald si trovava sdraiato sul divano molto rozzamente a leggere un giornale, mentre Ed era in camera sua a leggere il suo libro. Non si erano più parlati da ore stranamente forse per qualche litigio o qualcos'altro? No, solamente perché Oswald si era rotto di fare il servetto a Edward e anche se lo chiamava, lui lo ignorava.

Era tutto tranquillo, fino a che qualcuno non entrò nel salotto dove Oswald si stava riposando:

-Oddio, Jim! Come diavolo hai fatto ad entrare?- esclamò scattando subito in piedi

-La porta era aperta-

-Bell'arredamento però- aggiunse Harvey

-Siamo qui per Nygma, è in casa?-

-Dovete arrestarlo per caso?-

-Magari..siamo qui per una questione importante-

-Allora ve lo chiamo..Ed! Potresti scendere un secondo??- Oswald alzò la voce per richiamare l'amico al piano di sopra ma non ricevette nessuna risposta e non lo vide nemmeno arrivare.

-Sicuro che c'è o lo hai ucciso tu?-

-Quanto sei simpatico, Harvey..è solo un po' sordo..emh..ED! ALZA IL CULO DA QUEL LETTO E SCENDI SUBITO QUI CHE HAI VISITE!-

I due detective si guardarono con uno sguardo quasi spaventato al grido del corvino, ma presero a ridere sotto i baffi nel vedere Nygma arrivare a corsa giù dalle scale:

-Oswald! Che succede?! Chi c'è?!-

-Hai delle visite- disse Oswald zoppicando verso la cucina -Io vado a prepararmi un aperitivo-

-Attento a non dare fuoco alla cucina-

-Do fuoco a te se è necessario.- e sparì nella stanza con un sospiro

-Andate d'amore e d'accordo voi due-

-È duro da gestire, cerchiamo di convivere pacificamente-

-Attento a non farlo arrabbiare, se ti minaccia con una forchetta di plastica è finita-

-Seriamente?-

-Harvey è quello che ha subito più minacce da Oswald di tutti..la più divertente era con una brioche-

I tre si misero a ridere con gusto nonostante Oswald si trovasse nella stanza accanto e stessero parlando di lui; era stranissimo vederli ridere insieme ma anche molto raro e difatti finì subito anche se era molto piacevole:

-Siamo qui per lavoro, sai qualcosa riguardante la Corte dei gufi?-

-Corte dei gufi? Oh sì ora mi ricordo, ho saputo che insomma..governano un po' Gotham, comunque no non so molto anzi quasi niente. Non li ho mai incontrati e mai avuto rapporti con loro, quindi potrei non esservi di molto aiuto-

-Per caso conosci una certa Katrine?-

-Oh Harvey a donne sono messo peggio di te- a quella affermazione, Jim non si trattenne nel fare una piccola risata

-Mi dispiace ma non sono affari miei.-

-Apparte le vostre questioni amorose, ti converrebbe tenere d'occhio Indian Hill..è il prossimo obbiettivo della corte-

-Oh andiamo Jim, non ho paura di mmh Oswald figuriamoci di questa corte dei gufi-

-Evita di fare l'orgoglioso che fai pena!- i due detective ripresero a ridere sotto i baffi nel sentire l'affermazione di Oswald

-Okay lo ammetto..qualche volta mi fa paura-

-Preghiamo per te, Nygma-
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Harvey e Jim abbandonarono la villa di Ed per fare le loro domande a Barbara che in quel momento si trovava nel suo night club:

-Oh Jim ma che piacere averti qui-

-Sono qui per farti delle semplici domande-

-Che tipo di domande??-

-Niente di quello che pensi tu-

-Allora fai le tue domande-

-Che ne sai della Corte dei gufi?-

-Corte dei gufi? Mmmh il nome mi giunge quasi nuovo ma penso di averlo già sentito nominare-

-Se sai qualcosa, devi dirmelo. Hanno in mente di distruggere Gotham e questo vale per il tuo impero che per quello di Nygma-

-Ooh Jim come sei noioso, fatti uno shottino e rilassati.. sei troppo teso-

-Bevitelo tu lo shottino..io me ne vado- Jim voltò le spalle per andarsene

-Salutami la cara dottoressa Thompkins- la bionda si girò con una gira volta lanciando un bacio volante a Jim come saluto.
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Era ormai sera, Oswald aveva appena finito di sistemare alcune cose nell'ufficio di Ed come da lui ordinato e di preparargli anche una tazza di camomilla calda per aiutarlo a dormire meglio; mise alcuni fogli in un fascicolo e si affrettò a tornare in camera di Edward:

-Heyy-

-Ciao Oswald ahah-

-Come va? La camomilla è troppo calda per le tue gengive?-

-No è perfetta, grazie-

-Menomale..io comunque ho sistemato i fogli come mi hai detto tu, e li ho messi nel cassetto quello chiuso a chiave-

-Ma sei stato eccezionale-

-Si come no. Io ti lascio dormire, buonanotte..-

-Oswald perfavore..-

-Mh?-

-Non mi abbandonare..dormi con me stanotte..solo per questa notte..-

-Oh..Va bene, Ed..se fa felice te..-

Il minore si tolse le scarpe e le giacca che indossava, scivolando sotto alle morbide coperte colorate del suo letto affianco ad Ed ma si sorprese nel vedere che in quel momento non provava nessuna emozione.. né felicità, né vergogna, né tristezza niente..sembrava quasi un gesto quotidiano.

-Ti ringrazio tantissimo-

-Mh..- Oswald si girò di lato, dando le spalle ad Ed come per ignorarlo ma non sapeva nemmeno lui perché lo stava facendo..non se ne era nemmeno accorto a dire la verità.

-Senti Oswald, parliamoci chiaro, stai così da giorni.. da quando sono tornato a casa, che ti è preso? Non ti ho mai visto così da mesi..se c'è qualcosa che non va e so che c'è qualcosa che non va, devi dirmelo-

-Fatti due domande e datti due risposte..mi hai fatto restare qui solo per parlare di questo?-

-No, volevo la tua compagnia..e comunque, che intendi dire?-

-Oh non lo so, non è colpa mia se le persone giocano con i miei sentimenti come la plastilina.-

-Io non ti seguo..-

-Lascia stare. Non capiresti comunque e lo stesso-

-Cosa c'è da capire, Oswald? Non c'è niente da sapere-

-Questo lo dici tu.. adesso basta, Ed..non ho più voglia di parlarne.. buonanotte-

-Io sono sempre qui per te..conta su di me..-

Oswald non rispose a quella frase  così dolce di Ed, rimase a fissare il vuoto con gli occhi gonfi e lucidi..provò a muoversi ma i suoi movimenti erano mobilitati: si rese conto solo poco dopo che la sua schiena era stretta fortemente dalle braccia di Ed..si sentì sicuro in quel momento, ma poi lo respinse via con uno strattone.

-Lasciami Ed!-

-Che cavolo ti prende?-

-..scusami ma non sono in vena di abbracci.-

-Va bene..allora buonanotte- questa volta a girarsi era Ed, che voltò le sue spalle ad Oswald; quest'ultimo lo guardò per qualche istante con la coda dell'occhio ritornando poi alla sua "posizione" iniziale sussurrando qualcosa che solo lui stesso poteva sentire:

-Io ti amo, Ed..ma tu non lo capisci..è questo il problema..-

-

Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora