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Oswald cercò di alzarsi o almeno di liberarsi ma la mano sulla sua bocca glielo impedì. La luce della stanza si accese mostrando la figura di Barbara in tutta la sua eleganza, mentre al fianco di Oswald, proprio seduta sul letto c'era Tabitha con la sua solita tuta nera di pelle intenta a squoiare uno dei cuscini presenti sul letto con un coltellino.

-Ozzie, Ozzie, Ozzie... perché siamo qui? Mmh oh semplice, devi darci tutti i soldi che avete prelevato dalla banca. Doveva essere un nostro lavoro, ma per motivi di lavoro lo avevamo rimandato però tu e quell'idiota del tuo amico ci avete preceduto! Spetterebbero a noi. Quindi, se non vuoi morire adesso o almeno soffrire in modo lento, dicci dove sono e ce ne andiamo indisturbate.-

Oswald si liberò finalmente dalla presa di Barbara. -Non lo so! E anche se lo sapessi non ve lo direi!-

-Solita tipica frase. Forza alzati.- la bionda tirò fuori il corvino per un braccio, quasi da farlo finire contro il muro -Tabby puoi farne quello che vuoi, io vado a cercare i soldi-

-Con molto piacere- Tabitha si alzò dal letto tenendo in mano la sua adorata frusta e posizionandosi accanto a Barbara -Vuoi morire lentamente o subito?-

-Preferirei vivere, possibilmente..-

-Peccato che questa opzione non ci sia- la mora fece schioccare la sua frusta in avanti. Prontamente Oswald riuscì ad evitare che essa si attorcigliasse intorno al suo collo, ma ben sì al suo polso che però lasciò un evidente segno rosso. Tirò fortemente il braccio facendo cadere Tabitha in ginocchio dalla forza.

-Vedo che hai voglia di giocare- disse Tabitha rialzandosi in piedi

-No però possiamo trovare un accordo-

-Niente accordi, pennuto!-

-Tabitha. Che cosa intendi dire?-

-Mmh io vi darò tutti i soldi che volete, se mi aiutate a compiere un omicidio perfetto-

-E chi sarebbe questo sfortunato?- chiese Barbara abbassando la sua pistola

-La fidanzata di Nygma. Apparte che non la sopporto, ma il fatto è che ha intenzione di ucciderci e quindi devo ucciderla prima che lei uccida noi, comprendete?-

-Non ti crediamo.-

-Io gli credo-

-Barbara!-

-Perfetto, voglio che sia un incidente...uccidetela quando vi pare-

-Però tu ci dai i soldi. Ora.-

-Oh Tabitha, se solo sapessi la combinazione potrei anche darveli ma purtroppo non la so e il solo ed unico che la conosce è proprio lo stesso Ed che purtroppo ora non c'è...e che non deve sapere né di questo accordo e né del tentativo di prendere i soldi.-

-Il tuo piccolo omicidio sarà pronto per domani sera. Ci affrettiamo a fare il nostro lavoro, siccome non ci sei solo te sulla lista dei nostri lavoretti...per i soldi dacceli al più presto-

-Sarà fatto vedrete, vi farò diventare ricche-

-Ancora mi viene il vomito a pensare che abbiamo accettato il lavoro per questo pinguino.-

-Fidati, non te ne pentirai... cocktail?-

-Gin Tonic e Lime-

-Barbara, stai seria?-

-Rilassati cara, ci sta pure offrendo da bere-

Di forza e in forza, Tabitha si fece convincere da Barbara a rimanere per bere un aperitivo insieme nonostante la tarda ora. Sembravano amici di vecchia data, per niente nemici e la cosa fece alquanto paura.
Le due donne se ne andarono dopo una bella mezz'ora di bevute. Oswald si assopì sul divano mentre aspettava l'arrivo di Ed di cui non arrivava mai.

Edward tornò a casa intorno alle due del mattino. Evidentemente si era divertito molto quella sera.

-Oswald? Sono tornato! Hey Oswald...- si fermò dinanzi al divano, dove il suo amico si stava riposando facendosi scappare una lieve risatina. -Il solito idiota.- sorrise e coprì Oswald con una grande coperta di lana molto calda e molto morbida. -Ci vediamo domani, piccolo Oswald-
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Il mattino dopo, Oswald aveva deciso di fare visita a Jim in ospedale: non lo aveva né più visto e né sentito dall'incidente subito, e gli pareva opportuno portargli dei fiori come saluto.
Aveva scelto delle violette profumate, prese personalmente dal fioraio più vicino all'ospedale in cui Jim era ricoverato.

Era andato da solo nell'edificio, poiché Ed aveva delle faccende lavorative da sbrigare. Voleva chiedergli scusa, non voleva che andasse in quel modo quella sera...ma mai nella vita.
Arrivato di fronte alla porta della stanza, vide Lee passeggiare nervosamente avanti e indietro davanti ad essa...sembrava proprio turbata. Non la aveva mai vista prima d'ora in quelle condizioni. Doveva essere successo qualcosa di grave..

-Lee, è successo qualcosa di grave? Ti vedo allarmata- Leslie voltò quasi lentamente il volto verso di Oswald che la guardò preoccupata, ma non si sarebbe mai aspettato, soprattutto da lei, che come risposta ricevesse uno schiaffo ben assestato.

-Come puoi chiedermi questo?! Come puoi presentarti qui illeso mentre Jim è in quella stanza già da qualche giorno?! Io lo sapevo che andava a finire così..non dovevi assolutamente continuare a stare con Nygma-

Oswald non sapeva che dire, per la prima volta nella vita si sentì una pianta nociva che ha portato casini in tutti i luoghi in cui è stato.

-Potevi anche dirmi di andarmene gentilmente. Il tuo schiaffo non ha cambiato la situazione-

-Bhe adesso ti rendi conto che un bello schiaffo te lo sei meritato-

-Tranquilla, ci ha già pensato qualcun'altro a darmelo.-

-E chi sarebbe?-

-Chi può mai saperlo...e comunque, lascia questi fiori per Jim da parte mia. Lasciaglieli in fondo al letto, almeno saprà che ancora a lui ci tengo come tutti quanti noi ci teniamo. Sarò pure cambiato in peggio, ma so riconoscere i veri amici da chi ti pugnala alle spalle e sappi che si è sempre mostrato un amico affidabile, anche con me. Mi dispiace per quello che è successo...e dico davvero.-

-Potevi impedirlo. Potevi impedire tutto questo e ora Jim non starebbe per rischiare l'uso delle gambe.-

-Lee, te lo giuro...è stata una sua scelta, non avrei potuto fare niente per fermarlo-

-Oh santo cielo- esclamò esasperata passandosi le mani nei capelli

-Andrà tutto bene...ne sono sicuro. Tu dagli i fiori e assistilo il più possibile- Oswald passò il mazzo di fiori nelle mani di Lee che afferrò in seguito con adagio.  -Andrà tutto ma tutto bene..-

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Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora