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Passarono ore, ore da quando Oswald si era rinchiuso nella sua stanza.. amareggiato dal gesto e le parole acide di Edward; quest'ultimo tentò di scusarsi con il minore ma ogni volta che ci provava non riceveva risposta, segno del fatto che non voleva vederlo per un po' e così lasciò perdere dedicandosi al lavoro.
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Ci furono degli enormi cambiamenti nella malavita: le Sirene cessarono il loro potere, adesso è il duo senza nome di Barbara e Jerome a capitanare il tutto. Tabitha abbandonò il trio sia per la nuova alleanza non condivisa fra quei due sia per il ritorno del fratello a Gotham e invece, Selina non parteggiava per nessuno dei due "gruppi"...chi offriva la maggior parte dei soldi per un servigio, ci faceva un lavoretto.

Le strade di Gotham si erano tappezzate di cartelloni pubblicitari sulla candidatura per diventare sindaco (fra cui anche Theo Galavan) e per questa splendida notizia della carica, lo stesso Galavan organizzò un grande ricevimento che si sarebbe tenuto la sera del giorno successivo:

-Quindi hai deciso di fare festa prima ancora di vincere?-

-Ah Tabitha.. sempre così fredda, comunque si ho deciso di fare questa festa perché so che vincerò in un modo o in un altro ma vincerò-

-Che cosa intendi?-

-Un caro amico ci aiuterà..lo conosci un certo, Edward Nygma?-

-Cosa? Quel bastardo?! Vuoi collaborare con lui??-

-No, lui lavorerà per me..ha un amichetto carino che forse può aiutarci-

-Allora sarò felice di partecipare a questo tuo piano.. ahahah..-
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-Oswald..ti prego Oswald apri questa porta..perdonami..-

Cobblepot stufo della fastidiosa presenza continua di Nygma alla sua porta, scattò in piedi adirato dirigendosi verso la porta della stanza:

-Ti ho detto che non devi rompermi le scatole, chiaro?! Adesso evapora o io....- il corvino rimase incredulo e sbalordito dal gesto del castano, lo stava abbracciando molto caldamente e amorosamente.

-Ed..?-

-Mi dispiace per prima, non ero io e ho perso il lume della ragione..ma mi sono accorto solo dopo di aver commesso una cavolata e di averti ferito..mi dispiace, non volevo farti soffrire..io non..-

-Ed va tutto bene..- lo rassicurò Oswald mentre con una mano gli accarezzava delicatamente la schiena cercando di tranquillizzarlo al meglio.

-Va bene..ti andrebbe di aprire i regali con me?-

-Più che volentieri-

Ed condusse Oswald nel soggiorno di casa, chiedendogli gentilmente di aspettare seduto davanti al camino come a lui piaceva fare quando era piccolo. Oswald obbedì e si sedette sul grande tappeto rosso dinanzi al camino acceso mentre con un dolce sorriso guardava ogni singola mossa di Ed facendolo apparire ai suoi occhi, gentile e carino; prese alcuni pacchetti colorati da un angolo della stanza e si sedette di fronte ad Oswald con un sorriso a trentadue denti inciso sul suo pallido e lungo viso:

-Che pacchetti curiosi..intanto però prendo questo-

Cobblepot sollevò un sacchetto color rosso ciliegia con su scritto "Per Oswald da Ivy" e vedendolo sorrise sù lievemente per poi aprirlo sotto lo sguardo di Nygma: quando estraette il regalo, gli scappò una risatina a causa della bizzarria del regalo stesso, ovvero un piccolo e coccoloso pinguino di peluche.

-Non mi stupisco ahah ti ha sempre chiamato Pingu, ma non lo fa per offenderti-

-Lo so ahah solo che essere chiamato Pinguino è un po' fastidioso...ma apprezzo molto il regalo che mi ha fatto-

-Le riferirò i tuoi complimenti-

-Pf idiota-

-Grazie del nomignolo..e comunque, hai un ultimo regalo da aprire..il mio.- Ed avvicinò una scatola dal color viola scuro con sopra un nastro nero di seta molto fine ed elegante.

Il minore dei due, prese fra le sue vellute mani il pacco regalo e con le sue dita sottili slacciò il nastro nero con delicatezza; poi prese a strappare la carta violacea con altrettanta delicatezza come se stesse frantumando un fiore così morbido e delicato. Il corvino rimase a bocca aperta davanti al suo regalo che teneva ancora stretto fra le mani: era un libro, ma non un semplice libro ma ben sì il suo preferito.. "It" di Stephen King.

-Oddio..io-io..-

-Hai sempre detto che è il tuo libro preferito e ho pensato di regalartelo-

-È stupendo, grazie Ed- Oswald si allungò di fronte ad Ed per abbracciarlo ma quest'ultimo lo precedette e lo strinse a sé dolcemente -È il primo Natale dopo.. insomma, lo sai che passo serenamente..ti ringrazio-

-Lo sai che farò di tutto per te-

Il cuore del corvino cominciò a battere freneticamente di felicità che provò solo e solamente per la prima volta e in quella singola volta nella vita.

-Anche io ti ho fatto un regalo-

-Davvero?-

-Aspetta qui- Oswald si staccò dalle amorevoli braccia di Ed e si alzò dal pavimento appoggiandosi alla poltrona al suo fianco a causa della gamba dolorante.

Zoppicò piano piano verso una parte della stanza e afferrò una scatola su un tavolino di legno tornando poi seduto davanti al suo amico:

-Spero ti piaccia-

Edward prese la scatola regalo color verde smeraldo circondata da un nastro bianco anche esso di seta; ne sfilò il nastro e ne scartò infine la carta regalo. Ed sollevò il coperchio della scatola, rimanendo ammaliato dal regalo al suo interno: c'era una bombetta nera di velluto, con un nastro nero alla fine del cappello.

-È..è stupendo..-

-Sicuro? Non so se le misure sono esatte..-

-Lo scopriremo ora- Nygma sollevò il cappello dalla scatola e lo posò sulla testa facendolo entrare perfettamente -A quanto pare mi sta a meraviglia..sono così felice.. raramente ricevo dei regali da qualcuno ma questo è bellissimo.. grazie-

-Grazie a te-
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Oswald ed Edward passarono il resto della serata davanti al fuoco a guardare qualche film alla tv come ad entrambi piaceva fare, fino a quando Ed non si addormentò con la testa sulle gambe di Oswald: da subito, sul volto del corvino si accese di un tenue color rosso..imbarazzato dalla tenera soluzione, ma poi sorrise allegramente mentre gli accarezzava i capelli castani con una mano biancastra.

-Capo, c'è una-

-Ssh- Oswald portò un dito davanti alla bocca -Ed si è addormentato..Victor..-

-Capisco.. potresti dire ad Ed che c'è una lettera per lui?- Zsazs allungò una mano con una busta verso Oswald che afferò subito e guardò incuriosito

-Va bene.. grazie mille, puoi andare.. buonanotte-

Victor annuì e si diresse fuori la stanza lasciando soli i due. Oswald guardò ancora una volta Ed con un sorriso sulle labbra e si rilassò appoggiando la schiena contro il divano, facendosi cullare dal calore del camino e dalla dolcezza di Edward si addormentò serenamente stringendo ancora fra le dita la lettera appena ricevuta dal contenuto ignaro.
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Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora