"Troppo rischioso"

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Mi infilo dentro la mia auto, afferro il volante e guido fino a raggiungere la centrale.
Ad attendermi c'è Daniel con una tazza di caffè fumante.
Lo ringrazio e afferro subito la bevanda calda, mi offre anche alcune ciambelle che, da golosa, non posso rifiutare.
"Vedo che sono di tuo gradimento!" Esclama lui soddisfatto, io lo guardo imbarazzata per aver addentato almeno 4 ciambelle di fila:"Si, sono davvero buonissime, di solito non faccio nemmeno colazione, ma oggi sento il bisogno di dolci come non mai".
"Succede anche a me, sai?" Risponde, "soprattutto quando sono agitato e in ansia" sembra dare una spiegazione alla mia fame nervosa.
Mentre parlo con Daniel sento una presenza dietro di me.
Mi volto di scatto e sorprendo Ryan a sgraffignare qualche leccornia dal tavolo della colazione.
"Ehi!" Esclamo a voce alta, "guarda che quel cibo è per le forze dell'ordine; se la tua piccola mente non ci fosse ancora arrivata sono quelle persone che indossano la divisa e che ti hanno quasi condannato ad anni di prigionia perchè ti sei cacciato nei guai. In poche parole tutto questo ben di Dio è per chi rispetta la legge e le persone che ha attorno, ma non mi sembra che tu sia proprio un paladino della giustizia, quindi giù le mani!"
Wow, non mi aspettavo nemmeno io questa mia ramanzina, sono davvero arrabbiata per quello che è successo in questi giorni, anche se non è un buon motivo per riversare la rabbia su di lui.
Per qualche secondo Ryan si guarda attorno, notando che le persone attorno a noi, incluso Daniel, hanno assistito alla scena.
Subito dopo muove le pupille verso la mia faccia, avvicina il suo viso al mio per squadrarmi e poi con un gesto repentino mi sfila la ciambella dalle mani e se la ficca in bocca.
"Ladro!" Grido, questa volta devo trattenere un sorriso, lui come reazione scappa verso il corridoio, io lo seguo.
Lo perdo di vista per qualche secondo ma poi riesco a tagliargli la strada e a farlo rotolare a terra, riprendendomi il dolcetto.
Lo aiuto a rialzarsi da terra:"Hai perso, dovresti sapere che quando si tratta di dolci non c è gara. E poi, andiamo, credevi davvero che in ambito di forza fisica tu potessi competere con me? Non so se hai notato ma ultimamente non è che tu sia sano come un pesce".
"Già, è vero, sono pieno di lividi. Ma se non mi avessero conciato così avresti perso sicuramente tu. Comunque dovresti imparare a non fare certe scenate per una ciambella!". Alzo un sopracciglio:"Se non avessi una vita da delinquente non avresti quei lividi e lascia le mie ciambelle fuori da ogni discussione!".
"La mia vita è affar mio, tu preoccupati solo delle tue ciambelle e...attenta a non mettere su troppo peso o sarai un peso morto negli inseguimenti della polizia".
Lanciando questa frecciatina fa per andarsene, mentre sto per ribattere però Daniel si palesa nel corridoio:"Se avete finito di fare i bambini possiamo andare nel mio ufficio a discutere di cose ben più importanti".
Daniel si avvia, Ryan lo segue e io faccio lo stesso.
Entriamo nella stanza, io rimango in piedi, Ryan si siede sul tavolo e Daniel, composto come sempre, si posa sulla sedia.
Comincio a raccontare di ieri sera e dei messaggi ricevuti sul telefono, Ryan scatta in piedi e chiede di vederli subito.
Accendo il cellulare e glielo porgo, lui, leggendo, corruga la fronte come se stesse ribollendo di rabbia, poi passa il telefono a Daniel, anche lui non ne rimane di certo contento.
Poi continuo con il parlare del sasso che ha spaccato la finestra e al di sopra del quale vi era un altro messaggio che mi avvertiva di stare lontana dalle indagini.
Ryan allarmato mi consiglia:"Se questa persona è riuscita persino ad ottenere il tuo numero di cellulare deve essere qualcuno di importante con in mano il potere per avere tutte le informazioni che vuole.
Devi lasciare le indagini, è troppo rischioso per te, non puoi continuare ad esporti in questo modo".
Mi giro verso Daniel cercando di aggrapparmi alla flebile speranza di poter continuare a seguire il caso.
Sento che sta per ribadire le parole di Ryan, quindi decido di far sentire la mia voce:"Se pensano che inviando degli stupidi messaggi riusciranno a trattenermi dal risolvere questo caso si sbagliano di grosso! Continuerò a seguire le indagini di persona e non dalle mura di casa mia, anche se andrò contro il vostro parere".
Li lascio entrambi senza parole, poi mi rivolgo a Ryan chiedendogli di darci più informazioni che può ora che sua figlia è sotto la nostra protezione.
Lui mi invita a sedermi e con mio stupore, anche di fronte a Daniel, comincia a raccontare tutto:"Chi mi ha mandato a ritirare quell'arma sa quello che fa. Ho incontrato 2 scagnozzi che mi hanno chiesto questo favore, minacciando mia figlia e promettendomi un buon compenso in denaro. So che uno di quegli uomini si chiamava Tom Forester, se lo cercherete nel vostro database potrete risalire alla sua posizione facilmente.
Posso solo dirvi che chiunque sia il colpevole dell'omicidio  sa tutto su di voi e sulle vostre continue investigazioni.
Il motivo per cui mi trovavo in quella casa quando mi avete trovato legato e ricoperto di lividi è perché quei rapinatori avevano compiuto quel furto per attirare la vostra attenzione, il vero obiettivo eravate voi. Io lo so perchè sono quasi morto per proteggervi ma a quanto pare il loro capo è riuscito ad ottenere quello che voleva senza il mio aiuto, così mi hanno messo da parte e hanno organizzato la trappola della rapina".
Ragiono per qualche minuto, chi può avere un tale potere? Chi può riuscire a conoscerci senza averci mai visti? Sono ancora in alto mare, non riesco a capire.
"Grazie Ryan" lo ringrazio, nonostante non riesca ancora a schiarirmi le idee, ci ha dato delle preziose informazioni.
Con queste scoperte posso sicuramente affermare che tutte le teorie nella mia mente, causate dalle scoperte fatte sotto copertura, sono sbagliate e quindi ci ritroviamo in un vicolo cieco.
Decidiamo così di concederci del tempo per riflettere ed anche per indebolire i sospetti delľ "anonimo"...

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