Terminata la telefonata Daniel dice di dover andare e mi lascia da sola sotto l'albero, mentre le nuvole nel cielo diventano grigie.
Mi rendo conto che ultimamente il meteo riflette a pieno il mio umore, cosa sarà stato riferito al mio collega per essersene andato così? senza dire una parola poi.
Decido di non rimanere seduta lì come una poveretta, mi alzo e mi faccio strada verso l'ingresso, consapevole che ben due rampe di scale mi attendono, con fatica e una buona mezz'ora di tempo riesco ad arrivare con le mie sole forze fino alla mia dimora.
Entro e mi accorgo della sparizione di Ryan, controllo tutte le stanze pensando di trovarlo come al solito ma nessuna traccia di lui.
Per la prima volta mi sento veramente lasciata in disparte da tutti, cosa sta succedendo attorno a me?
Mentre cerco nel frigorifero per trovare qualcosa di commestibile, mi frulla in testa l'idea che la telefonata ricevuta da Daniel e la scomparsa di Ryan possano essere collegate, ma perchè nessuno dei due mi ha avvisata?
Come al solito il mio cervello elabora teorie da solo, trascrivo sul mio taqquino virtuale tutte le informazioni ricavate durante la conversazione con Daniel, sua madre occupa gran parte della mia relazione.
Mi siedo e mangio qualche boccone di un'insalata improvvisata, non sono mai stata un'ottima cuoca e non penso che questo sia il momento per cominciare ad esserlo.
La curiosità mi martella le tempie, voglio sapere, voglio essere resa partecipe di tutto, questo è ancora una volta il mio spirito di giornalista che si fa avanti.
Con un gesto istintivo afferro il computer e clicco qui e lì, non è un caso che preferisca la scrittura digitale a quella cartacea, in passato sono sempre stata abile con il computer e tutti i dispositivi ad esso equiparati ma per scopi non proprio leciti, diciamo così.
La possibilità che i miei colleghi siano in pericolo e abbiano deciso di non dirmi niente e lasciarmi in disparte mi fanno prendere una drastica decisione, voglio entrare nel sistema informatico che permette a Daniel di sorvegliare Ryan, così potrò capire se si trovano insieme e cosa stanno combinando.
Mentre cerco di realizzare il mio sporco obiettivo, accendo la televisione, a differenza della maggior parte delle persone avere dei rumori in casa aiuta la mia concentrazione, è sempre stato così, anche ai tempi del liceo studiavo sempre con la televisione accesa.
Mentre riesco ad abbattere la prima barriera sul percorso che mi condurrà alla verità, una notizia al tg cattura la mia attenzione: "Incendio appiccato all'interno della Richard M Teitelman School, istituto locale di educazione e, recentemente, teatro di uno degli incidenti più cruenti della storia della città" non riesco a credere alle mie orecchie, lascio andare il portatile, penso di sapere dov'è il resto della squadra. So di non poter guidare la mia auto in queste condizioni ma devo raggiungere la scuola a tutti i costi.
Corro come mi è possibile, afferro il mio cappotto grigio e il mio cappello nero, ormai definiscono la mia identità, dopodichè esco dall'appartamento senza nemmeno assicurarmi di aver spento tutto.
Chiamo il taxi più vicino e attendo il suo arrivo, in cielo le nuvole sembrano quasi di un nero pece, c'è una brutta atmosfera e l'aria fa fatica ad essere respirata.
Appena il taxi accosta mi ci butto dentro ed indico la mia destinazione all'autista che ne è stupito avendo sentito la notizia passata poco fa anche radiofonicamente.
Dal mio appartamento alla scuola il tragitto non era lungo e, prima del colpo alla gamba, riuscivo a percorrerlo a piedi ogni mattina. Mentre sento di stare per arrivare vedo fluttuare nell'aria al di fuori del veicolo delle ceneri di dimensione varia, dai frammenti quasi impercettibili a pezzi grossi quanto un pezzo di carta.
Arrivata un bagliore rosso acceca i miei occhi, per qualche secondo non riesco nemmeno a focalizzare la portata delle fiamme, pago il taxista e scendo.
Un calore impressionante avvolge il mio corpo, anche se mi trovo a debita distanza dall' incendio, riesco a scorgere la figura di Ryan accanto ad un auto della polizia, così decido di raggiungerlo per chiedere spiegazioni su tutto...

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Incidente a Cape May
Gizem / GerilimCape May, una piccola e tranquilla città del New Jersey, sembrerebbe un posto come tanti altri, fino a quando il suo equilibrio viene sconvolto da strani e misteriosi eventi che porteranno alcune persone a porsi domande e a collaborare, creando così...