Ryan scatta in piedi, come se avesse ingerito un caffè immaginario. Insieme corriamo fuori dalla centrale in preda al panico, appena in tempo per vedere Daniel salire in macchina e partire. Noi, come esperti inseguitori, entriamo nel nostro veicolo e rimaniamo a qualche metro di distanza dal collega di fronte a noi.
Ma Daniel non è di certo uno sprovveduto, si accorge delle nostre intenzioni e cerca di seminarci a tutti i costi, ma al volante dell' auto questa volta c'è Ryan, che da ragazzo non faceva altro che gareggiare senza sosta per ottenere un premio in denaro.
Grazie alle sue abilità riusciamo a tener testa a Daniel e arriviamo nel luogo della sua destinazione, frettoloso entra nella casa dove spera di trovarsi faccia a faccia con suo padre.
Le sue speranze sembrano trovare conferma, io e Ryan entriamo qualche minuto dopo, e ci troviamo in una situazione difficile da gestire.
Daniel ha sfoderato la pistola ed il suo mirino punta dritto contro la testa del genitore, che per tutta risposta alza le mani in segno di resa.
"Daniel, non farlo" provo a convincerlo, ma lui non batte ciglio, Ryan invece rivolge le sue parole a Fred, questo era il nome comparso nel computer nel momento dell'identificazione,
"Perchè? Perchè l'ha fatto?" Ora quello a cercare risposte, disinteressandosi a mantenere la situazione sotto controllo, è proprio lui.
L'uomo davanti ai nostri occhi non apre bocca, aumentando ancora di più la tensione all'interno della stanza.
"Dillo!" Minaccia Daniel, le emozioni che cercava di nascondere durante le sue ore di lavoro si fanno vedere tutte insieme in questo momento e ho paura che porteranno ad un gesto sconsiderato,
"Se me lo chiedi tu, figliolo..." pronuncia l'uomo da me impossibile da decifrare,
"Non avevo intenzione di fare del male al mio stesso figlio, dovresti saperlo bene, quel colpo non era indirizzato a lui, ma ad un impiegato della scuola. Per questioni di riservatezza non posso dirti di cosa è colpevole, ma dovevo porre fine alla sua vita. Purtroppo Henry si è trovato in mezzo alla traiettoria del proiettile, morendo sul colpo" fa paura la tranquillità con cui racconta tutta la storia.
"CHE RAZZA DI UOMO SEI?!" Grida Daniel con dolore,
"HAI SPARATO AL TUO STESSO FIGLIO E HAI FATTO PASSARE TUTTO COME UN INCIDENTE, MENTRE IO PASSAVO ORE ED ORE SUL CAMPO PER RIUSCIRE A TROVARE L'ASSASSINO TU ERI IN GIRO CHISSÀ DOVE A GODERTI LA VITA DA UOMO RISPETTATO E POTENTE" si sfoga.
"Daniel...te l'ho già detto, non avrei mai voluto farlo, ma era meglio per tutti far passare l'accaduto come un incidente" meglio per tutti...sono davvero stupita dalla freddezza di quest'uomo, è davvero disumana.
"STAI ZITTO, COME PUOI DIRE UNA COSA DEL GENERE? MEGLIO PER TUTTI! NON CONTI LA VOLONTÀ DI HENRY?!" Non riesce a smettere di sputare addosso la sua rabbia,
"Daniel, adesso sappiamo come stanno le cose..." intervengo, "...la polizia si occuperà di lui, anche se è un uomo del governo non può sfuggire all'opinione pubblica e all'accusa di un omicidio" sperando di convincerlo a ripensare al suo obiettivo.
"Non succederà, non succederà mai, se non la faccio finita ora le sue colpe verranno coperte dai suo colleghi e la verità non verrà mai a galla",
mi avvicino lentamente e afferro la mano che impugna l'arma riuscendo ad abbassarla.
"Sei migliore di così, ti conosco bene ormai e non faresti del male ad un uomo disarmato. Per favore, ho già chiamato i rinforzi, stanno arrivando, adesso posa quest' arma" riesco a fargli seguire le mie istruzioni e, in un attimo, tutto sembra risolversi.
La polizia fa irruzione nell'edificio e Fred viene portato finalmente nel posto che gli spetta, la galera. La pubblica opinione avrebbe contribuito a demolire la sua reputazione.
Io, Daniel e Ryan ci ritroviamo nello stesso appartamento, ci interroghiamo per capire finalmente il da farsi.
Daniel promette di mollare la presa per quanto riguarda il controllo su Ryan, che comunque dovrà pagare per i suoi crimini tramite lavori di volontariato.
Io e Ryan promettiamo di stare accanto a Daniel per supportarlo in qualsiasi cosa, poichè siamo ormai legati veramente l'uno all'altro,
"Allora, miei cari colleghi, adesso ognuno riprenderà la propria vita, vero?" Domando già con un pò di nostalgia,
"La morte di mio fratello ha causato molto dolore, ma allo stesso tempo sento che ha contribuito a legare noi, sapere che adesso le nostre strade si divideranno mi fa sentire triste, ma sapevamo che la nostra collaborazione non poteva durare per sempre, sembriamo i protagonisti di una barzelletta: una giornalista, un ubriacone sbandato e un poliziotto fallito" si esprime Daniel,
"Ah, prima che me ne vada, vi faccio i miei più sentiti auguri per la vostra relazione, sì, si capisce lontano un miglio che state insieme. E...sarete felici di sapere che il giudice mi ha chiamato poco dopo la nostra cattura e l'affidamento è stato assegnato a te, con un piccolo incoraggiamento da parte della polizia e di una ragazzina capricciosa di nome Jennifer" ci informa sorridendo.
Ci salutiamo, sapendo di mantenere i contatti, mentre io e Ryan rimaniamo in quella casa, diventata ora la "nostra" casa.
"Per la prima volta dopo tanto tempo le cose sembrano andare per il verso giusto" nota lui,
"Siamo noi che siamo riusciti a farle funzionare e sono sicura che la fine di questo caso segnerà un inizio per tutti, una nuova vita per Daniel e...una nuova vita per noi"
Ci affrettiamo ad uscire fuori di casa, pronti per andare a prendere Jennifer e ricostruire un percorso insieme.Spero che questa storia vi sia piaciuta, è la prima che scrivo. Ho passato ore a ricontrollare ogni singola parola e sono felice di quello che sono riuscita ad elaborare.
Forse scriverò altre cose in futuro...in ogni caso...buona lettura!
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Incidente a Cape May
Mystery / ThrillerCape May, una piccola e tranquilla città del New Jersey, sembrerebbe un posto come tanti altri, fino a quando il suo equilibrio viene sconvolto da strani e misteriosi eventi che porteranno alcune persone a porsi domande e a collaborare, creando così...