11. Zayn

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Harry ritornò di corsa a casa Legan e, veloce come un gatto, si infilò in cucina, dove trovò Dorothy intenta a lucidare gli argenti.

"Devi aiutarmi!" esordì con il fiatone. "Sono stato sulla collina e ho visto un enorme cancello ricoperto di rose! Lo stemma riportato sopra è lo stesso che c'è sulla macchina dei padroni, quella che usa l'avvocato...."

Dorothy corrugò la fronte perplessa, poi si illuminò e disse:

"Credo che tu stia riferendoti al cancello della proprietà della famiglia Malik...."

"Malik?" chiese Harry curioso.

"Sì" rispose la ragazza "sono lontani parenti dei Legan, ma hanno origini molto più aristocratiche e, infatti, non frequentano molto i padroni."

"E ci sono dei ragazzi? Intendo sui diciotto anni?"

Dorothy sorrise scuotendo la testa e spiegò:

"Harry, io sono solo una cameriera. So che sono parenti dei padroni, perché li ho sentiti nominare, ma non so nulla di più. Da quando lavoro qui non ho mai visto nessun membro di quella famiglia."

Il riccio si imbronciò, ma non si scoraggiò e, da quel giorno, cominciò ad aggirarsi intorno al cancello, sperando, prima o poi, di poter incontrare qualcuno della famiglia, magari proprio il suo principe.

Un pomeriggio, quando il sole si avviava a tramontare, Harry ebbe finalmente la sua occasione!

Era seduto accanto ad un albero, in un punto nascosto, ma dal quale si vedeva il cancello, quando vide uscire proprio da esso un ragazzo vestito elegantemente.

Senza sapere nemmeno cosa stesse facendo, si alzò e si mise a camminare, facendo finta di stare facendo una passeggiata.

Lo sconosciuto lo notò subito e, mostrandosi molto socievole, gli tese la mano e si presentò.

"Ciao, non ti ho mai visto qui. Io sono Zayn, Zayn Malik."

Harry, leggermente intimidito, mormorò:

"Io sono Harry."

"E cosa ci fai qui, Harry senza un cognome?" chiese Zayn, accendendosi una sigaretta.

"Io..." rispose il riccio "io...faccio una passeggiata. Vivo dai Legan e...."

"Oh, allora tu sei il poveraccio che hanno adottato nell'orfanotrofio!"

Harry, offeso nel profondo del suo animo, sbottò:

"Io sarò anche un poveraccio, ma tu sei uno stronzo!"

Zayn lo guardò allibito, poi si rese conto dell'equivoco e si affrettò a spiegare:

"Ti ho chiamato poveraccio, non per le tue origini, Dio me ne guardi, ma perché devi vivere con quei bastardi di Paul e Mark e con quella strega della loro madre!"

Harry si sentì rinascere e sorrise al ragazzo, non sapendo ancora che, con lui, sarebbe nata una bellissima amicizia.

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