32. La festa di maggio

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                        La primavera successiva

La festa di maggio, alla Saint James school era l'avvenimento più importante dell'anno scolastico e tutti gli studenti lo attendevano con ansia.

Harry, che si era distinto per i voti eccellenti ed era amato da tutti i professori, era corteggiato insistentemente da parecchi ragazzi, ma non aveva mai accettato di uscire con nessuno, preferendo trascorrere il tempo libero con Zayn, Niall, Stear, Liam e anche Louis.

Quest'ultimo, dopo il bacio rubato nella camera, si era sempre comportato in maniera impeccabile, anche se a tutti era chiaro che fosse cotto di lui.

Harry, dal canto suo, faceva finta di non accorgersi di nulla e si comportava normalmente, tanto che era riuscito a farlo accettare anche dai suoi amici, che l'avevano sempre guardato con sospetto.

"Con chi vai al ballo?" gli chiese Zayn, il pomeriggio prima della festa.

"Con voi" rispose candidamente Harry.

"Dovresti avere un accompagnatore" ridacchiò il moro divertito.

Harry distolse lo sguardo e finì casualmente ad osservare Louis, che giocava a calcio poco più in là.

"Dovresti accettare di uscire con lui" suggerì Zayn "e dovresti andare anche al ballo con lui. Non è un cattivo ragazzo, mi sono dovuto ricredere in questi mesi."

Harry sorrise lievemente e mormorò:

"Lo farò se tu inviti Niall... a lui piaci parecchio, l'ho capito e credo che nemmeno lui ti sia indifferente. Solo che lui è timido e credo che pensi che tu sia innamorato di me."

"Di te?" esclamò Zayn " Sei il mio fratellino!"

Harry scoppiò a ridere e lo abbracciò ed è così che li trovarono Niall e Louis, che giunsero proprio in quel momento.

Gli occhi azzurri di entrambi divennero tristi, ma si ripresero in fretta e si misero a parlare come se nulla fosse.

"Niall" disse Zayn di punto in bianco "vuoi venire con me al ballo?"

La pelle del viso di Niall divenne del colore di un pomodoro, poi improvvisamente pallida, poi di nuovo rossa, ma alla fine il biondino riuscì a sussurrare un flebile sì.

Harry sorrise da solo, guardò Louis e gli domandò:

"Hai già qualcuno da portare al ballo?"

"No, aspettavo te, meraviglia" rispose Louis.

"Allora passami a prendere domani sera."

Louis sorrise a trentadue denti e lo abbracciò di slancio, incurante del fatto di essere sudato e sporco di erba.

Harry sorrise suo malgrado e si sentì piacevolmente felice.

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