"Una sera andai da quell'umana. Re Thranduil mi aveva ordinato di prendermi cura di lei, il che voleva dire, dedicarle tutte le ore del giorno e della notte. Non mi piaceva quella faccenda. Lei non mi piaceva. Era arrogante, sciocca, e inconsapevole dell'enorme onore di cui era stata investita. Mai, prima di quell'anno maledetto, un mortale era riuscito ad inserirsi nella nostra comunità. Mai, nella millenaria storia del nostro popolo, una donna mortale era riuscita a rubare il cuore di un Re elfico. Ed ad avere un erede da lui, persino. Per sventura, toccó a me essere testimone di quel fatto abominevole."
Amon le aveva raccontato tutto, pochi giorni prima di lasciarla per sempre. Erano entrambi seduti su un grande masso nel centro del bosco che il Guaritore rinnegato aveva scelto come dimora, e Goneril ascoltava avidamente ogni parola. In silenzio, con attenzione.
"Comunque, una sera andai nella grande stanza che il Re aveva scelto come alloggio privilegiato per la sua amante. Una bellissima camera vicina alla grande cascata, un rifugio dorato in cui la sua defunta Regina, Calenduin, era solita andare quando voleva riflettere in silenzio." continuó Amon. "Sentii, da dietro la porta, che il Re era nella stanza. Era andato a trovare l'umana, e stavano discutendo. Parlavano di loro figlio. Parlavano del nome che avrebbe dovuto avere. La donna insisteva per chiamarlo Haldir, il nome di un Elfo a cui lei era molto affezionata. Non sapevo chi fosse costui, lo scoprii tempo dopo. Comunque, Re Thranduil non era affatto d'accordo. Per dirla tutta, la cosa lo faceva infuriare. Gli sentii dire che mai un suo erede avrebbe portato il nome di un Elfo di Lórien, che suo padre Re Oropher aveva deciso secoli prima di lasciare quel territorio per non dover sottostare a Celeborn e Galadriel, e che l'umana stava sfidando la sua pazienza. Esultai, dentro di me. Sentendo quelle parole attraverso la porta, pensai: ci siamo, il Re finalmente caccerà questa mortale dal nostro territorio, stanno litigando, è finita."
"E invece?" chiese Goneril.
"...invece qualche minuto dopo lei riuscì a calmarlo. Giuró di amarlo più di ogni altra cosa al mondo, e gli promise che avrebbe lasciato Eryn Galen una volta che il figlio sarebbe stato grande abbastanza da separarsi dalla madre. Gli disse che avrebbe affidato loro figlio al padre e che sarebbe stato libero di educarlo come meglio credeva. Ma sul nome, voleva decidere lei. Re Thranduil in quel momento non rispose, ma so per certo che quella storia lo infastidiva da matti. Un Re di Boscoverde...chiamare un suo discendente come il più celebre Capitano del Lórien...era inconcepibile."
"Perché la donna insisteva a quel modo?" volle sapere Goneril.
"Non lo capivo nemmeno io. Ma prova un po' a riflettere: se tu rimanessi incinta, supponiamo, e dovessi decidere come chiamare il tuo bambino...su cosa baseresti la tua scelta?" aveva chiesto Amon.
Goneril era rimasta pensierosa per qualche istante. "Hmm...non so...forse..., penserei a un nome che per me significhi qualcosa di speciale. Cioé, vorrei dargli un nome importante."
"Importante...già. Importante per te. Sai cosa credo? Credo che quell'Haldir di Lòrien abbia avuto un ruolo molto più profondo di quelle che credeva il nostro...cioé, Lord Thranduil." rivelò Amon.
"Cioé, credi...che si siano amati?" aveva intuito Goneril.
"No, non lo credo." aveva risposto il Guaritore. "Ne sono certo."
Poi si alzò in piedi. "E ti dico anche un'altra cosa, già che ci sono: ho il sospetto che quel mezzosangue non sia nemmeno figlio di Thranduil.""Cosa?! Potrebbe essere figlio di quell'altro?" aveva chiesto Goneril. La faccenda era scabrosa a dir poco. La ragazza credeva che simili cose capitassero solo fra gli Uomini.
"Non lo so. Quando l'elfetto nacque, il Re era al settimo cielo. Tentai di fargli notare la poca somiglianza fra lui e il piccolo...e per questo mi cacciò. Il neonato aveva le orecchie tonde, come le tue, come quelle di voi umani. Ma c'era altro: il suo viso non ricordava affatto quello del Re." disse Amon.
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La donna dell'Est
FanfictionGoneril è un Generale. Uno dei più spietati della Terra di Mezzo. A capo di una legione mercenaria di Uomini dell'Est, offre i suoi soldati in aiuto a reami in difficoltà, dietro lauto compenso. Orchi o Elfi, Nani o Uomini, tutti gli abitanti di...