Cap. 41 - Le maree del tempo

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"Te lo dissi un giorno. Posso andare contro i miei stessi giuramenti, se voglio." furono le parole del Re, una volta entrato di prepotenza in casa Monrose.

Thranduil quasi non riusciva a credere di essere lì con lei. Dopo trent'anni, trenta, dolorosi anni di distanza.

"É la cosa più sbagliata che potessi fare! Non dovevi infrangere la promessa." rispose Roswehn. Era ancora girata di spalle. Guardare Thranduil, e farsi guardare da lui, era decisamente uno sforzo che le sue coronarie non potevano reggere.

"Hai ragione. Ma troppe cose sono successe negli ultimi giorni. Fatti, che mi hanno spinto qui." replicò l'Elfo.

"La Roswehn che hai conosciuto non c'é più...ora, non resta che un'ombra di me." disse l'anziana, coprendosi la bocca con lo scialle.

"Temevo troppo per la tua vita. Ti ha cercata una donna chiamata Goneril. Vi siete parlate?" volle sapere Thranduil.

"Sì. Una reietta, una povera anima perduta. É stata qui. Sa di nostro figlio." rispose Roswehn.

"Purtroppo il segreto é stato svelato." fece il Re.

"Amon...Te l'avevo detto di non fidarti di lui, ti avevo detto che era falso..." si lamentò la donna. "...prego che non l'abbia raccontato ad altri."

L'Elfo si guardó attorno. Paragonato al suo palazzo, casa Monrose sembrava una stamberga. Ma come poteva Roswehn vivere lí?

"Ormai l'esistenza di tutti noi é in pericolo, non solo quella di Haldir. Sauron si é risvegliato, l'Anello é in mano a una piccola creatura che non può custodirlo a lungo."

"Un Hobbit?" chiese Roswehn. "Bilbo!!"

"Non lui. Un altro della sua specie. Avevi ragione ad aver sospetti su quel piccolo popolo, lo nascondevano loro. Tutta la Terra é sotto attacco. Non ci resta che sperare negli Uomini. Théoden e la sua armata sono partiti verso Gondor. La grande battaglia si combatterà laggiù. Altri eserciti di orchi sono in marcia verso il mio regno, e verso il Lothlórien." rispose Thranduil.

"Quella Goneril mi ha informata, prima di fuggire. Voleva farmi fuori, é vero. Ma poi si é fermata, la magia di voi Elfi mi ha protetta." disse Roswehn, stringendo la stella del vespro fra le dita. "Fosti lungimirante a lasciarmi questo gioiello."

"La ragazza é figlia di Théoden." disse Thranduil. "Una figlia sbucata fuori dopo decenni, che si é smarrita sul sentiero del male. Una principessa senza corona che vive come un soldato. É davvero incredibile questo mondo: cosí tante storie, vite, destini che si incrociano."

"E destini che non avrebbero dovuto incrociarsi più. Ti chiedo ancora perché sei qui. Per ammirare il volto sfiorito di una vecchietta?" chiese Roswehn.

"Ti ho vista nella mia mente, ti ho immaginata fatta a pezzi da quell'assassina randagia. Non ho potuto restare a Boscoverde dopo aver saputo della sua fuga dalle mie prigioni. Haldir l'ha liberata. Lei gli ha promesso di consegnarti un suo messaggio." rivelò Thranduil.

"So che gli hai vietato di venirmi a trovare. Lo capisco, e capisco la sua disperazione." rispose Roswehn. "Tu l'hai spinto a odiarti..."

"Attraversare il bosco é troppo rischioso, ormai. Specie per lui. Ho dovuto impedirglielo. Ma sapevo avrebbe trovato il modo di disubbidirmi. É testardo come te." disse il Re.

Roswehn sorrise sotto lo scialle. "Lo so. Il mio caro, ribelle figliolo. Thranduil, le tue paure non hanno senso. Temi per la mia incolumità...ma io morirò, lo sai. Se non uccisa da qualcuno, me ne andrò a causa della vecchiaia o per qualche malattia che potrebbe colpirmi anche domani. Elrond disse che la stella del vespro avrebbe contrastato un po' la marea del tempo, ma non può arginarla. Tra non molto salperó per la Valinor dei mortali...quel grande mistero che c'é oltre il buio. Che ti importa di me, allora?"

La donna dell'EstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora