Cap. 40 - Re e Regine

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Le speranze di Goneril si realizzarono più velocemente di quanto la donna si sarebbe aspettata.

Thranduil aveva deciso infatti di andare a Dale di persona, e al galoppo. Con lui, due soldati della sua guardia personale.

Mentre la guerriera cercava in mezzo alla paglia del fienile la sua lunga spada d'oro, il Re e i suoi Elfi apparvero dinanzi alla grande entrata del reame.  I soldati di ronda rimasero allibiti vedendolo avvicinarsi a cavallo.

"Non é possibile...Thranduil?! Qui?!" chiese uno. "Che cavolo facciamo?"

"Dobbiamo lasciarlo entrare, no? Che vorresti fare, obbligarlo ad attendere sulla soglia?" sbottó un altro, girandosi verso gli altri soldati. "Qualcuno porti la notizia alla Regina!"

Subito un ragazzo corse verso Palazzo Reale.

Thranduil non guardó nemmeno gli uomini, varcó l'entrata a cavallo con la sua abituale superbia. Giró lo sguardo sulla città. Non sopportava i territori popolati dai mortali: erano così sporchi, poveri. Non c'erano l'eleganza e la bellezza del  mondo degli Elfi. Dale era stata rimessa a nuovo dall'ultima volta che vi aveva messo piede, ma rimaneva comunque, per lui, un posto in cui recarsi malvolentieri.
A parte per il fatto che... lei viveva lí.

Si giró verso i due che lo seguivano. "Fatevi dire dov'é la casa di Roswehn." ordinó.

Uno dei due smontó da cavallo e si diresse verso una donna che guardava i visitatori. Era talmente stupita da aver lasciato cadere a terra il cesto di pane che portava.

"Tu!" disse l'Elfo. "Cerchiamo una vostra concittadina. Monrose. Si chiama Roswehn Monrose."

La donna si riprese dalla meraviglia e lo guardó. "La signora di Dale? La sua casa é laggiù." indicó una stradina. "Cioé, alla fine di quella via. Allora é vero..." mormoró.  Osservava Thranduil. "Il grande Re Elfo...é venuto qui per lei..."

"Il nostro Re intende farle visita. Accompagnaci. Questo, per il tuo disturbo." disse il soldato elfico, e le allungó una moneta d'oro.

La donna soppesó l'oggetto, mentre un gran sorriso le si disegnava sul viso. "Ma sicuroooo!" esclamó. "Seguitemi."

"Fermi!"
Si udì una voce comandare.
Elias, figlio di Bain, fratello minore della regina Sigrid, fece la sua comparsa sulla scena: come un tempo suo padre, era comandante delle guardie di Dale. Un uomo ancora giovane, che somigliava straordinariamente a nonno Bard.

Elias si avvicinó a Thranduil, rimasto in sella. "Lord Thranduil, é un piacere e un onore avervi qui. Sono Elias, figlio del comandante Bain, fratello della regina. Sono lieto di accogliervi a nome di mia zia. Ma devo ricordarvi che secondo usanza dovreste omaggiare la corona, prima di muovervi nel territorio. Stanno avvisando la nostra sovrana. Vogliate essere così gentile da seguirmi a Palazzo."

Nel frattempo, un gruppetto di paesani avevano interrotto le loro faccende e si erano radunati lì attorno a osservare il Re. Uno spettacolo straordinario per loro, che non avevano mai visto un Elfo se non in disegno.

"Thranduil! Per gli déi, é incredibile, é davvero lui..." sussurró un uomo.

"Già, guarda che abiti ricchi...e quel diadema..." commentó un altro.

"Non ci ha mai fatto visita, perché è venuto qui, secondo te?" disse a bassa voce una donna.

"Non te l'immagini? É venuto a trovare la sua amica..." rispose un'altra, con aria maligna.

La donna dell'EstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora