"Spettacolare, vero?" chiese Roswehn.
Goneril era intenta a rimirare l'enorme rubino, dai mille riflessi scarlatti, contenuto nello scrigno. Era grande come una prugna.
Quel gioiello non aveva prezzo. Anche provando a immaginarme il valore, non riusciva a quantificarlo. Duecento, trecento, cinquecento bauli d'oro.
Per una pietra di quelle dimensioni, un Re, umano, elfico o nanico, avrebbe fatto follie."Me lo diede un drago dei ghiacciai," proseguí Roswehn. "Quando attraversai le Montagne Nebbiose da sola. Un piccolo drago candido come la neve. Temevo volesse divorarmi, ma mi lasciò viva. Fu generoso."
"E voi lo chiamaste Oropher. Sí, conosco la storia." ribatté Goneril. "Thranduil s'infurió quando le seppe."
Roswehn si alzó faticosamente dalla poltrona. Prese uno scialle di lana e se lo poggió sulle spalle. Lentamente, si avvicinó alla guerriera. Goneril notó che la sua schiena era incurvata, come capitava spesso agli anziani, ma nel complesso aveva mantenuto una buona forma. Non aveva nemmeno bisogno di bastoni o altri sostegni per camminare. La guerriera immaginó fosse l'influsso benefico della stella del vespro, che in qualche modo stava ritardando la vecchiaia.
"Thranduil...sì, mi fece una scenata. Dare a un drago il nome di suo padre..." sorrise Roswehn. "Ma poi mi perdonó. Mi ha perdonato molte cose, sai?"
"Come la vostra infatuazione per il Capitano del Lothlórien?" chiese Goneril. "Come aver dato al principe il suo nome? Questo, ai miei occhi, é un tantino più grave, signora Monrose."
Roswehn la guardó negli occhi, e la soldatessa colse un lampo di sfida. Da giovane, quell'anziana davanti a lei doveva aver avuto un gran bel caratterino.
"Non parlare di amore, ragazza mia. Dell'amore, tu non sai niente." le disse. "Sei arida, e piena di spine. Ti sei costruita la tua piccola corazza contro i dispiaceri. Sai, un tempo ero come te. Anch'io ho avuto un'infanzia dolorosa, che credi, e una prima giovinezza anche più triste. Ma non ho mai perso l'entusiasmo verso la vita. E ringrazio gli déi per avermi salvata dalla rovina morale, quella a cui sei andata incontro tu. Ringrazio Thranduil, e ringrazio anche Haldir, sí. Fu lui, in effetti, a farmi battere il cuore per primo. Ma non era amore. Era qualcosa di più spirituale, più tenero. Era qualcosa che tu non puoi capire."
Goneril si lasciò andare a una smorfia piena di sarcasmo. "Dite quello che volete. Io ho sentito un'altra versione. E ho anche sentito che Haldir di Lórien non fu il solo pretendente al vostro cuore. Ho sentito nominare un certo Lindir di Rivendell. Ho sentito che avete tradito Thranduil con lui, e che per questo il Re voleva rinchiudervi in una cella per tre giorni." raccontò Goneril. "Thranduil si diverte un mondo a incarcerare le donne umane, pare. C'é una punta di sadismo, in lui."
"Quello che hai sentito sono cattiverie dette da un Elfo rinnegato. Dimentica Amon, e la sua nefasta influenza." ribatté Roswehn.
"Non sono frottole. É la veritá. Non avevate una buona reputazione a Boscoverde. Per questo siete tornata qui. I sudditi di Thranduil non vi hanno mai vista di buon'occhio, non solo Amon. Non avevano accettato la concubina umana, l'amante mortale del loro Re. Quello della vecchiaia era un pretesto. Voi non siete fuggita da quel reame nel bosco perché stavate invecchiando...siete scappata perché vi davano della..."
"Oh, smettila!" sbottò Roswehn. "Tu non eri lì, non parlare. E non pretendere di conoscere la mia storia. Avevo molti amici a Boscoverde, lasciai con dolore quella gente..."
"...amici. Una ragazza elfo di nome Nim e sua madre. Quelle due erano i vostri amici. Con loro passavate le vostre giornate, signora Monrose. Per trent'anni, solo con loro. E le notti...con il Re." ghignó Goneril. Le dava soddisfazione affondare un coltello ideale nella piaga, visto che quello reale - che ancora impugnava - era del tutto inutile.
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La donna dell'Est
FanfictionGoneril è un Generale. Uno dei più spietati della Terra di Mezzo. A capo di una legione mercenaria di Uomini dell'Est, offre i suoi soldati in aiuto a reami in difficoltà, dietro lauto compenso. Orchi o Elfi, Nani o Uomini, tutti gli abitanti di...