Cap. 50 - Un'altra vita

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"Padre!" gridó Haldir, non appena Thranduil fece la sua comparsa. Il Re aveva ancora gli occhi fissi su Goneril, e da essi traboccava un odio feroce, ostinato, del tutto inconsapevole di quel che era successo: solo pochi attimi prima la donna aveva salvato la vita a suo figlio.

Il Principe corse verso il Re. "Padre..." disse ancora. "Lo abbiamo ucciso! Lo Spettro..."

Un manrovescio di Thranduil lo fece cadere a terra lungo disteso. Il suono della sberla fu attutito dai guanti neri che indossava il Re, ma la sua forza fu tale da far fare una mezza giravolta al giovane Elfo.

Goneril sobbalzó alla scena.

Thranduil lasciò cadere lo sguardo freddo sul figlio, che, dopo un momento di incredulitá, si portó una mano al viso e inizió a singhiozzare. Mai, prima di quel giorno, suo padre lo aveva colpito.

"Questa é la tua ultima disobbedienza, Haldir." disse il Re. "Ho sopportato abbastanza le tue continue impudenze, la tua condotta palesemente ostile verso di me, i tuoi sfacciati atti di ribellione. Sei scappato, lasciando me e tua madre nell'angoscia. E ...hai osato perfino rubare le mie proprietà." si chinó a raccogliere la spada di suo padre Oropher, finita a terra. "L'amore di un padre per il figlio ti ha protetto dalla mia ira, fino a questo momento. Ma poiché non posso più tollerare questi comportamenti, d'ora in avanti non sarò un padre per te. Sarò solo il tuo Re, e come tuo sovrano ho intenzione di punirti. Hazel!" chiamò.

Subito si udirono passi affrettati dal bosco. Il marito di Nim, con al seguito i suoi Elfi arcieri, raggiunse il Re. "Lord Thranduil! Gli Orchi sono stati quasi tutti sterminati. Ma qualcuno é riuscito a scappare. Dobbiamo seguirli!" lo informò.

"Haldir é in stato di arresto." rispose invece Thranduil. "Legategli le mani dietro la schiena. E anche quella donna maledetta...é una fuggitiva. Catturatela!" comandò il Re.

Subito cinque soldati corsero verso Goneril e la circondarono, puntandole addosso le loro frecce.

"Ci risiamo..." sospirò lei. "State solo perdendo tempo, Maestà." gli disse.

Haldir e Hazel, nel frattempo, erano
ammutoliti. Si guardavano del tutto confusi. Arrestare il principe?

Thranduil notó lo sconcerto generale. "Allora Hazel? Ti ho dato un ordine." comandò di nuovo, agitando in aria la spada del padre, per ripulirla dal fango. Poi andò verso Haldir e lo afferrò per un braccio, obbligandolo ad alzarsi. "Legatelo."

"Padre...perché fai questo?" pianse Haldir. "...ma non capisci?"

"Capisco solo che due giorni fa sono andato a prendere tua madre, l'ho riportata da noi... per te. Perché poteste ricongiungervi. E tu sei scappato e l'hai lasciata sola, infischiandotene del dolore che le avresti dato. E' perfino indegno quel che hai fatto. Meriti di essere punito, lo sai." gli disse il Re.

"É morta, padre." rivelò Haldir.

Cadde il silenzio.

Thranduil sembrò colpito da un fulmine. I suoi occhi glaciali si spalancarono, e in quel momento Goneril vide chiaramente sul suo viso la smorfia straziante di chi sente il suo cuore andare in mille pezzi.

Il Re poggiò le mani sulle spalle del figlio. "Cosa hai detto?"

"Ho sentito il suo spirito estinguersi. Il suo cuore fermarsi. Il suo addio al mondo. Eravamo entrambi lontani da lei. Perciò se mi devi arrestare, fallo per questo motivo: ho lasciato mia madre morire da sola. Ma se questo é un crimine...sei colpevole anche tu." singhiozzò Haldir.

La donna dell'EstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora