Alex
Mi sveglio con un mal di testa tremendo: apro gli occhi lentamente, non sopportando la luce del sole che entra dalla finestra spalancata.
«Vuoi chiudere quella cazzo di finestra?! »-urlo, cercando il corpo di Clara sul letto.
Non sento nessuna risposta, quindi apro completamente gli occhi, notando che non si trova al mio fianco: non mi aveva detto che lavorava oggi...
Porto una mano sulla fronte, per poi uscire dalle coperte e raggiungere la cucina con solo un paio di boxer addosso.
«Già sei sveglio? »-mi blocco sul posto quando vedo che Clara sta guardando la televisione in salone.
Corrugo le sopracciglia confuso: perché stava sul divano, invece di starmi sul petto come ogni mattina?
«Anche tu a quanto pare. »-osservo perplesso.
Non so cosa le prende: è da ieri si comporta in modo strano, ma non ho intenzione di fare il fidanzato appiccicoso.
Fa per parlare ma Giulietta entra in salone: «Ehi, gente! »-le tiro un'occhiata veloce, per poi riportare l'attenzione su Clara.
Non mi degna di un'occhiata, il che mi dà assai fastidio: infatti avrei preferito fosse andata a lavorare.
«Perché sei rientrata tardi ieri? »-mi rivolgo a mia figlia.
«Smettila. »-alza gli occhi al cielo- «Sono venuta in Australia perché mi volevo togliere di mezzo papà, non puoi farmi questo! »-dice con una voce drammatica, ma scherzosa.
Ha solo nove anni, ma sembra più matura di Clara, che, invece è rimasta la stessa bimba di cinque anni fa.
L'aria australiana mi fa schifo: dipendesse ritornerei di nuovo al piccolo quartiere del Nord Bronx.
Non mi sarei mai trasferito a Sydney se non fosse stato per Clara: quando ha ricevuto la notizia di aver vinto il concorso era così contenta di partire.
Ma non potevo lasciarla andare di nuovo, e soprattutto l'idea che sarebbe vissuta da sola in una grande città, mi ha convinto a seguirla, ma non le dirò mai di odiare di vivere qui.
Si sentirebbe troppo in colpa, la conosco bene ormai...
Quando ha saputo che Giulietta è mia figlia, ho temuto di perderla, che si allontanasse da me, e non oserei immaginare cosa avrei provato se l'avessi lasciata andare per davvero, come qualche volta mi è passato per la testa.
«Comunque ero con delle amiche. »-continua ancora, mentre con la coda dell'occhio osservo Clara alzare gli occhi al cielo.
Cerco di controllarmi e non saltarle addosso: è ancora in pigiama, il che la rende ancora più sexy, anche se il pigiama è ricoperto di banali orsacchiotti sorridenti.
Ho imparato a capirla, per quanto siamo diversi: sembra una donna tutta casa e Chiesa, bella, ma innocente.
Ma quando ci mettiamo a dormire mi sprona a fare tutt'altro, tranne dormire.
Annuisco a Giulietta, mentre Clara si alza per avviarsi in camera da letto.
La seguo come se fossi ipnotizzato, chiudendo la porta alle spalle:
«Non devi lavorare oggi? »-chiede, togliendosi la maglia e mettendo in mostra il seno nudo.
Provo a distogliere gli occhi, ma mi arrendo dopo vari tentativi: la ammiro, mentre mi siedo sul letto.
Come fa a non capire quanto cazzo è bella?!
Mi limito ad annuire, mentre si allaccia il reggiseno:
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Sei Mia, Ragazzina! 1 || ©Tutti i Diritti Riservati
ChickLit√ COMPLETA «Ho sempre odiato la violenza, ma vedendo Alex nei panni di un uomo minaccioso, con i muscoli irrigiditi per dare colpi pesanti al suo avversario e le scapole in rilievo dalla sua schiena possente, con la pelle illuminata dalle gocce d...