Capitolo 53

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Non penso molto a dove possa essere andato e mi indirizzo verso la camera da letto dei nostri amici.

Non so cosa dirgli nel momento in cui me lo ritroverò di fronte: sono preoccupata della sua reazione per essermi lasciata andare davanti ai suoi occhi, ma sono anche arrabbiata per averlo visto reagire in quel modo.

Sa bene quanto ho sofferto per averlo visto affianco a Catherine dall'inizio della serata e, come per farlo apposta, non ci ha pensato due volte prima di toccarla proprio davanti a me.

Sbuffo sonoramente mentre le mie mani iniziano a sudare quando afferro la maniglia della porta di legno.

Abbasso la testa, guardandomi i piedi per un po' di tempo, quasi indecisa se aprire la porta o ritornare indietro, salutare il mio amico e aspettare Alex a casa.

Mordo il labbro inferiore, pensando a come chiedergli di scusarmi, ma la porta si apre improvvisamente, trascinandomi con sé, dal momento che le mie dita stringono ancora la maniglia.

Per un secondo penso di poter perdere l'equilibrio, ma poi la mano di Alex mi afferra il gomito velocemente, trascinandomi vicino a lui, per poi chiudere la porta alle mie spalle e facendomi sbattere delicatamente la schiena contro il legno freddo.

Sussulto quando noto che i suoi occhi mi fissano intensamente, con una rabbia spaventosa che mi fa dimenticare le frasi a senso compiuto che avevo pensato, mentre il suo sospiro colpisce i miei capelli e li scompiglia.

«Tu...»-dalle sue labbra esce un gemito straziato, come se stesse cercando di trattenersi, mentre porta la mano libera all'altezza della mia coscia, dove affonda le unghia nella mia pelle nuda.

Sussulto vicino alle sue labbra, per poi riportare gli occhi in alto, mentre un forte desiderio mi invade al basso ventre.

È così seducente in questo momento che persino le sue parole trasudano sesso: sento le mie guance andare in fiamme come il resto del corpo, mentre le mie gambe diventano molli sotto la sua presa: «...mi farai diventare pazzo.»-conclude, soffermandosi su ogni sillaba e facendomi illuminare gli occhi.

Può darsi che non ci ha pensato nemmeno prima di accarezzare Catherine, ma stasera mi ha dimostrato che non devo nemmeno dubitare che possa tradirmi con un'altra donna: lei era lì, davanti a lui, e molte altre donne eleganti e attraenti erano intorno a lui, ma quando lo spogliarellista mi messo le mani addosso, gli occhi di Alex non hanno lasciato i miei un secondo.

Increspo le labbra in un sorriso, mentre la sua espressione non cambia:

«Non ridere...»-mi spinge con il petto contro la porta, ma non riesco a fare a meno di mostrare i denti contro le sue labbra, toccando la sua bocca con il mio sorriso, per poi alzare le braccia e circondare il suo collo:

«È stato davvero bravo.»-lo provoco per poi portare il labbro inferiore tra i denti, mentre faccio un piccolo saltello per circondare con le gambe il suo bacino.

La sua mascella contratta basta come risposta, ma quando si accorge che la sua reazione mi fa divertire ancora di più, alza le sopracciglia in segno di sfida, senza abbandonare la mia coscia, mentre il mio vestito si è già alzato fino alla mia vita.

«Ah sì?»-annuisco alla sua domanda ironica con il mento rialzato, lasciando un bacio veloce sulla punta del suo naso nell'esatto momento in cui la sua mano si muove sotto il mio intimo, verso il punto medio del mio fondoschiena.

***

Con una sola settimana ho fatto l'abitudine con le strilla di mia madre di prima mattina, come ai vecchi tempi.

Sei Mia, Ragazzina!  1  || ©Tutti i Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora