Sposto gli occhi dal soffitto al telefono più volte, preoccupata della fine che può aver fatto Alex: cerco di convincermi che stia ancora lavorando, ma non posso fare a meno di pensare che in questo momento Catherine sia al suo fianco.
È più forte di me credere che Alex possa lasciarsi andare, ma solo l'idea che questo possa davvero accadere mi fa alzare in piedi e fare avanti e indietro per il salone.
La situazione in cui mi trovo è assurda: Alex mi ha portata ad accettarlo anche se è costretto a stare insieme a Catherine.
Ma io continuo a non capire e a voler capire: Catherine non sa che lui sta solo fingendo, ovviamente, dato che impediva ad Alex persino di guardarmi ieri sera, ma questo mi fa pensare che vi sia lei dietro tutto questo.
E se fosse Catherine a impedire ad Alex di lasciarla?
Ma non avrebbe senso, dato che Catherine ha accettato il matrimonio con entusiasmo.
Forse mi arrabbio con lei senza alcun motivo, molto probabilmente è costretta a fingere anche lei, ma non è innamorata veramente di lui, anche se Alex ha detto il contrario.
Dietro a questo casino ci deve essere una persona più intelligente di Catherine: forse Alex si è seriamente cacciato nei guai, conoscendo il suo passato misterioso.
«Sei ancora sveglia?»-faccio un salto sul pavimento nel sentire la voce di Giulietta.
«Che ore sono?»-guardo verso l'orologio spaesata.
«Sono le dieci.»-mi anticipa, per poi avvicinarsi al frigorifero con i ricci scompigliata.
Versa dell'acqua in un bicchiere, mentre decido di imitarla, sedendomi al suo fianco.
«Come mai sei sveglia?»-insiste di nuovo, ma sa già la risposta: è una ragazza sveglia per i dieci anni che si porta, mentre io alla sua età giocavo con le bambole Mattel sul letto della mia piccola cameretta.
«Tuo fratello non è ancora tornato.»-poggio i gomiti sul tavolo, per poi poggiare la testa sui palmi delle mani.
Il rumore delle lancette rimbomba nella mia testa, mentre Giulietta svuota il bicchiere in due secondi.
Ritorno a guardare la porta, come se in questo modo Alex potesse magicamente entrare.
«Non è la prima volta che rimane così tardi a lavorare.»-annuisco alle sue parole, ma ora è tutto diverso.
Ora so che Catherine non è una vecchietta dolce e generosa, ma una donna con gli ormoni di un'adolescente.
«Pensi che stia con lei.»-dice, ma più che una domanda le parole di Giulietta suonano come un'affermazione.
«Penso che lei stia con lui.»-la correggo, per poi guardare di nuovo verso la porta e sbuffare.
«Hai provato a chiamarlo,vero?»-alza un sopracciglio, qusi volendo darmi della fidanzata appiccicosa.
Scuoto la testa rapidamente, anche se in realtà gli ho inviato sette messaggio e ho lasciato un messaggio alla sua segreteria tre volte.
Mi uccide l'idea che non sia solo, piuttosto che la possibilità che non abbia cenato:
«Forse sta arrivando, accendo il microonde per riscaldare il Burgoo.»-mi alzo immediatamente in piedi nervosa nell'esatto momento in cui il portone d'ingresso viene spalancato e la figura di Alex compare nel buio del salotto: rimango impalata, senza smettere di guardarlo, mentre i suoi occhi si spostano da me a Giulietta.
La sua espressione indecifrabile mi fa capire che è più che stanco, ma non riesco a incrociare di nuovo i suoi occhi che abbassa la testa, pizzicando la punta del naso tra l'indice e il pollice.
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Sei Mia, Ragazzina! 1 || ©Tutti i Diritti Riservati
Genç Kız Edebiyatı√ COMPLETA «Ho sempre odiato la violenza, ma vedendo Alex nei panni di un uomo minaccioso, con i muscoli irrigiditi per dare colpi pesanti al suo avversario e le scapole in rilievo dalla sua schiena possente, con la pelle illuminata dalle gocce d...