Per la stanchezza non riesco a ficcare nemmeno la chiave nella toppa, ridendo con me stessa.
Non è andata poi così male infondo, anzi, la presenza di Louis ha reso il tutto assai più piacevole: non ho mai incontrato una persona più cortese di lui in vita mia.
Oggi ho saputo che è di Toronto, ma che ha passato la maggior parte della sua vita tra gli alberi della West Virginia, guardacaso il luogo che ho sempre desiderato visitare, ma che per motivi ovvi è rimasto solo un sogno.
È vegetariano e per questo merita la mia stima, non perché io sia vegetariana, anzi, amo la carne è se potessi la mangerei anche a colazione, ma piuttosto perché bisogna essere coraggiosi nel non mangiarla, e poi si è anche più avvantaggiati, perché in teoria è più difficile ingrassare, il che per me sta diventando un problema ultimamente.
Louis è un uomo raro anche per un altro motivo: il primo ragazzo vegetariano e astemio che conosco.
Sospiro non appena entro in salone, trovando la televisione accesa e Alex sdraiato sul divano, anche se da lontano non riesco a capire se si sia già addormentato o meno.
Potrebbe davvero essersi addormentato in questo momento, quindi ne approfitto per osservare dalla sua parte per un po' di tempo, anche se tutto quello che vedo è il gomito rialzato: il solo rivederlo dopo una serata come questa mi fa bollire il sangue nelle vene.
Lo odio davvero in casi del genere. Quando ho l'impressione che mi sottovaluti perché è consapevole del fatto che tanto poi ritornerò sempre da lui. È strafottente e sicuro di sé perché sa che lo amo e non potrei allontanarlo o scappare da nessuna parte. Perché è uno stronzo miliardario grazie al padre e al lavoro che fa è quindi pensa di avere il mondo ai suoi piedi. Ed è proprio questo che mi fa rabbia, che per lui io stia diventando come gli altri, cioè come tutti quelli che abbassano gli occhi non appena Alex assume un'espressione minacciosa, oppure gli fanno la corte solo per non farlo arrabbiare.
Mi sta considerando come una delle tante e ho paura che faccia con me quello che ha sempre fatto con le altre, abbandonandomi quando meno me lo aspetto, anche perché stasera me ne ha dato la dimostrazione.
L'Alex che credevo di conoscere mi avrebbe inseguito, mi avrebbe preso di peso e fatta entrare a casa con la forza, poi io gli avrei urlato contro, lui avrebbe reagito, io avrei risposto di rimando per fargli perdere la pazienza e costringerlo a baciarmi con foga, come solo lui sa baciare, fino a farmi togliere il respiro e facendomi dimenticare il motivo per cui ero arrabbiata con lui.
Poi saremmo finiti sotto le coperte e adesso sarei al caldo tra le sue braccia, l'indomani mi sarei svegliata sotto i suoi muscoli.
Forse è stata l'Australia a cambiarlo, forse Giulietta non è l'unica a voler ritornare nel Bronx, molto probabilmente anche Alex vuole rivedere la sua famiglia.
È ovvio che c'è qualcosa che gli manca, ma a quanto pare non gli basto per colmare questo vuoto.
Se prima ero sorridente per l'esito tranquillo della cena, adesso sono quasi ansiosa all'idea di affrontarlo. Sorpasso il divano non appena mi accorgo che Alex non sta dormendo, ma è sveglio con gli occhi fissi sullo schermo del cellulare. Distolgo gli occhi dalla sua figura, per poi raggiungere l'isola della cucina, quindi il frigorifero. Mi sembra che in questo momento si stia riprendendo la scena di sempre: stiamo in silenzio entrambi fino a quando uno dei due non avrà trovato il motivo di parlare, cioè la sottoscritta, per riportare la situazione alla normalità.
Spalanco la porta del frigo sentendo i suoi occhi alle spalle, ma cerco di non distrarmi e tiro fuori un cartone di succo di mela, versandolo in un bicchiere che trovo sul ripiano della cucina.
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Sei Mia, Ragazzina! 1 || ©Tutti i Diritti Riservati
ChickLit√ COMPLETA «Ho sempre odiato la violenza, ma vedendo Alex nei panni di un uomo minaccioso, con i muscoli irrigiditi per dare colpi pesanti al suo avversario e le scapole in rilievo dalla sua schiena possente, con la pelle illuminata dalle gocce d...