Rimango con la bocca spalancata quando incontro le figure di mia madre e di Clelia sedute davanti ad Alex che, a differenza di me, sembra abbastanza divertito, mentre mi guarda attentamente.
Sbianco in volto, pensando immediatamente alle conseguenze della loro visita: mia madre saprà la verità e mi trascinerà in America con lei!
Sicuramente si accorgerà della gravidanza e posso immaginare la sua reazione...
Ora mi è chiaro lo stano atteggiamento di mio padre nella chiamata di ieri: rivolgo di nuovo un'occhiata ad Alex, mentre la sua espressione cambia, notando la mia preoccupazione.
È ovvio che il loro arrivo è stato pianificato da mia madre, che non ha creduto alle mie parole quando ho pro a convincerla che tra me e Alex va tutto bene.
Ed è proprio lei che guardo intensamente, come se io mio sguardo potesse aiutarmi a farla sparire da questa casa.
Infondo non mi sorprende trovarla davanti a me, conoscendola: mia madre si è sempre intromessa e ha sempre fatto di testa sua, il che non mi ha mai infastidito perché mi rendo conto che lo fa per il mio bene e per farmi rispettare la morale cattolica.
Ma la sua venuta mi spaventa, come lo sguardo innocente che mi rivolge in questo momento.
I miei piedi si muovono verso di loro senza che io me ne renda conto e abbraccio mia madre, dopo che il suo sguardo si è addolcito.
«Figlia mia, quanto mi sei mancata...»-il tono della sua voce è così finto che provo con tutte le forze a non alzare gli occhi al cielo.
Sono sicura di essere mancata davvero a mia madre, ma le sue intenzioni sono diverse, e sicuramente non ha preso l'aereo per venire in Australia solo per vedermi.
«Anche tu mi sei mancata, non mi hai detto nulla.»-la riprendo con un sorriso a trentadue denti, per poi rivolgermi verso la madre di Alex, che sembra più seria e sincera della mia.
«Clelia, sono contenta della tua visita.»-avvolge le braccia intorno al mio collo in modo elegante, mentre io accarezzo la sua schiena.
«Grazie, cara.»-mi regala un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi, mentre i miei occhi finiscono ancora su Alex, che mi guarda con un cipiglio.
Sembra di star analizzando la situazione per capire il motivo del mio disagio, ma poi la sua espressione diventa maliziosa mentre guarda mia madre:
«Accomodatevi, preparo il caffè.»-indico il divano alle mie spalle, per poi avviarmi verso la cucina.
Butto fuori un forte sospiro mentre inizio a sentire un forte caldo e mi appoggio al ripiano quando vedo che inizino a parlare con Alex.
Mia madre è qui e non posso più mentirle: devo prepararmi al peggio e salutare la mia vita a Sydney.
Accendo la macchinetta del caffè e ingerisco un bicchiere d'acqua fredda, per poi ritornare dai tre in salone, ai quali si è aggiunta anche Giulietta, che fa vedere alla nonna un quaderno per vantarsi dei bei voti.
Mi guarda di sottecchi, mentre io fingo di nuovo una risata e mi siedo tra le due donne, con Alex di fronte che porta sulle labbra una bottiglia di birra.
«Non pensavo che questa città fosse così bella.»-mia madre prende la parola.
«Domani vi faccio fare una passeggiata.»-propongo, mentre Clelia applaudisce contenta, distogliendo l'attenzione da Giulietta.
«È da sette anni che non la visito.»-dice e mia madre risponde.
«Almeno tu ci sei stata, io non mi sono mai allontanata dal Bronx!»-poggia la mano sulla spalla di Clelia, mentre ridono entrambe.
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Sei Mia, Ragazzina! 1 || ©Tutti i Diritti Riservati
ChickLit√ COMPLETA «Ho sempre odiato la violenza, ma vedendo Alex nei panni di un uomo minaccioso, con i muscoli irrigiditi per dare colpi pesanti al suo avversario e le scapole in rilievo dalla sua schiena possente, con la pelle illuminata dalle gocce d...