Ti odio Cameron Dallas 2

Capitolo 10

"Venerdì" È la prima cosa che penso appena apro gli occhi.

Questo vuol dire che stasera, dopo aver studiato per tutto il pomeriggio, avrò l'appuntamento con Jus.

In questi giorni ci siamo visti abbastanza. A quanto pare viene spesso a trovare la sorella, per cui ci siamo incontrati tutti i giorni.

Abbiamo legato e devo dire che è una persona stupenda e poi mi fa morire dal ridere.

«Jo, guarda.» Dice Justin prendendo due cannucce dal tavolo e incastrandole tra le labbra. «Sono un tricheco.»

Scoppio a ridere.

Io e Justin abbiamo appena finito di fare una piccola corsa pomeridiana e vederlo imitare un tricheco, con i capelli scompigliati e in tuta da sport, è sul serio divertente.

Dopo qualche minuto si leva le cannucce e mi guarda con un sorriso da un orecchio all'altro.

«Che c'è?» Dico quando inizia a osservarmi per così tanto, che mi sta fissando.

Jus scuote la testa e caccia dalla tasca il telefonino. «Niente, ti va una foto?»

Annuisco e mi alzo per mettermi vicino a lui, sul divanetto in tessuto del bar dove ci siamo incontrati per la prima volta. Metà sono tavoli normali, metà divanetti e noi, dato che siamo stremati dalla corsa, abbiamo optato per l'opzione più comoda.

Jus mi cinge le spalle con un braccio ed entrambi sorridiamo alla fotocamera. «Instagram?» Mi chiede, come per chiedermi il permesso.

«Instagram.»

Credo che sia stato il mio pomeriggio preferito con lui. Mi sono sul serio divertita un mondo.

Mi sta aiutando a non pensare a Cameron. Lui, Maddy e Taylor -che viene praticamente tutti i giorni solo per la mia compagna di stanza- mi sono molto vicini. Mi fanno uscire, ridere e cercano sempre di non farmi pesare la questione "Cameron" o "vip" in generale.

Sierra e Nash mi hanno telefonato e ho detto che va tutto bene. Volevano venirmi a trovare, ma so che sono impegnati con i bambini. Non voglio che stiano da soli per colpa mia.

Riguardo Hayes, Invece, verrà qui domani e se ne andrà martedì. Non vedo l'ora: mi manca passare del tempo con il mio fratellino.

«Jo, io sto uscendo. Vuoi venire o ti serve qualcosa?» Maddy mi guarda sull'uscio della porta, in attesa.

Probabilmente andrà con Taylor.

Scuoto la testa. «No, grazie Mad. Devo studiare e stasera mi vedo con Jus, divertiti anche per me.»

Mi sorride. «Jus, uhm?»

Alzo gli occhi al cielo. Prendo il cuscino da sotto la mia testa e glielo lancio, ma prendo l'armadio. Non ho una buona mira, a quanto pare.

«Lui vuole che lo chiami così, che ci posso fare?» Faccio spallucce quando mi accorgo che continua a fissarmi con un sopracciglio inarcato.

«Va bene...» dice ridacchiando. «Allora se non ci vediamo salutami Jus.»

Dopo che Maddy se ne va, mi metto a studiare ed il pomeriggio passa in fretta.

Tra qualche settimana devo fare un altro esame, per cui sto studiando come una matta.
Un po' per quello, un po' per levarmi dalla testa degli occhi color nocciola.

La sveglia che imposto la mattina, per le cinque del pomeriggio, suona così chiudo i libri e mi inizio a preparare.

Mi faccio una doccia rilassante di mezz'ora, asciugo i capelli facendoli ondulati e mi vesto.

Indosso un pantalone nero di tessuto a vita alta ed una camicetta bianca in pizzo all'interno, che lascia intravedere la clavicola.

I miei capelli completamente castani cadono morbidi sulle spalle. L'anno scorso il blu delle punte si è scolorito e non l'ho più fatto, per cambiare un po'. Forse dovrei rifarlo, solo per ritornare me stessa almeno dall'esterno.

Justin ieri mi aveva detto che sarebbe passato per le sette e mezza, perché prima non poteva a causa della sorella. Sono le sette, così ne approfitto per truccarmi.

Un po' di fard, mascara, matita e rossetto color carne e sono pronta.

Non sono nervosa. Lo ero con gli appuntamenti di Cameron, anche quando stavamo insieme, ma Justin non ha lo stesso effetto.

Forse la dovrei finire di paragonarli.

Comunque, l'appuntamento è un'uscita tra amici, l'avevo specificato e Justin ha concordato.

Sono cosciente che non posso entrare in un altra relazione. Non ancora, per lo meno.

Sto reagendo ma questo non significa che non sto soffrendo. Non significa che va tutto bene e che io sto bene. Perché è molto lontano dalla verità.

Qualcuno bussa alla porta, così mi affretto ad aprire. Justin è davanti alla porta con un mazzo di fiori in mano, gesto che mi fa arrossire immediatamente.

È vestito elegantissimo: ha una camicia azzurrina e i pantaloni neri, i capelli scuri sono sistemati all'indietro con il gel e si è fatto la barba -che sono certa ieri non si era fatto, perché quando gli ho dato un bacio sulla guancia era ruvida-.

«Ciao.» Lo saluto e lui ricambia.

Stiamo entrambi sorridendo come degli idioti.

«Jo sei... bellissima.» Mi scruta tutta, senza neanche cercare di nasconderlo.

Non mi sono vestita benissimo, ma per un appuntamento è accettabile.

«Grazie.» Dico un po' in imbarazzo. Non sono abituata a questi tipi di complimenti che non siano dei miei fratelli o di... si è capito chi.
Mi sono promessa che stasera non avrei pensato a lui. «Neanche tu stai male, Jus.»

Mi fa l'occhiolino. «Per uscire con una bella ragazza devo essere un bel ragazzo, no?»

Rido. «E anche modesto!»

Dopo aver finito di scherzare sull'atrio della porta, Justin mi porge la mano. «Andiamo? Ho in serbo tantissime sorprese per te, stasera.»

Questa affermazione non fa che incuriosirmi ancora di più. È da quando ho accettato di uscire con lui che mi chiedo cosa avremmo fatto e adesso che lo sto per scoprire, mi rendo conto che non sto nella pelle.

Cosa mi dovrei aspettare da un ragazzo come Justin?

Non ne ho idea. Ma forse è meglio così.
Qualcosa che mi sorprenderà mi rimarrà più impresso, no? Che sia brutto o bello, non importa.

Ho deciso di uscire con lui perché voglio divertirmi ed è proprio quello che farò.

Così, senza esitazione, gli stringo la mano e dico: «Andiamo.»

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-sil 💗