Capitolo 15

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Esco dall'ospedale seguita da tutti.
I Magcon devono ritornare a registrare video, o almeno credo.
Nash e Sierra devono andare dai bambini, tanto si sono accertati che sto bene, e i miei genitori e gli zii non ho capito cosa devono fare.

Ero troppo distratta ad osservare Cameron e a pensare al nostro bambino.

Mentre cammino di fianco ad Hayes, sento Nash chiedere qualcosa a Cam.

«L'accompagni tu al college?»

«Sì, tranquillo.»

Un lato di me voleva che dicesse di no. Sarà imbarazzante stare da sola in macchina con lui. Non succede da quando ci siamo lasciati.
O meglio, è successo prima, ma ero troppo sconvolta per pensarci. Il mio quasi ragazzo mi ha picchiato, ancora non me ne capacito.

Senza girarmi mi avvio verso la macchina del mio ex ragazzo, sentendo il nervosismo aumentare ad ogni passo.

Mi appoggio allo sportello mentre osservo Cameron salutare gli altri. Non riesco ancora a rendermi conto che avremo un bambino e che magari tra due anni correrà in mezzo a noi, chiamandoci mamma e papà.

Pensavo di non essere pronta, ma adesso che ho avuto qualche ora per pensarci non mi sembra più una cattiva idea. Spero solo che io e Cam riusciremo a rimanere in buoni rapporti per il bambino. O bambina.

Una gocciolina di pioggia mi cade sul naso e porto istintivamente lo sguardo verso il cielo.
È ricoperto di nuvole grigie e cariche, la giornata sembra corrispondere al mio umore ogni volta che penso a quello che è successo con Jus. Forse dovrei smetterla di chiamarlo così, forse dovrei riprendere a chiamarlo Justin e basta.

Cameron si avvicina velocemente dopo aver dato un abbraccio mascolino a Nash e Hayes. Loro due mi dicono che mi chiameranno oggi pomeriggio, ed io gli sorrido e annuisco in risposta.

Cam mi mette la sua giacca sulle spalle e lo guardo con un sopracciglio inarcato. Sorride e fa spallucce. «Sta per piovere e fa freddo. Non voglio che ti ammali.»

Non obbietto solo perché sono incinta.
Ma lui non lo sa, così annuisco e salgo in macchina appena la apre.

Accende subito il riscaldamento ed io mi rilasso sul sedile.

Dall'ospedale al mio college ci vogliono circa venti minuti ed ho già avvisato Maddy con un messaggio che sto arrivando.

Io e Cam restiamo in silenzio. L'idea di dirgli della mia gravidanza mi balena in mente, ma poi scaccio subito il pensiero. Cosa dovrei dirgli? "Hey Cam, lo so che stai guidando e che ci siamo lasciati e che mi stavo per mettere con Bieber, ma sai, sono incinta ed è al cento per cento tuo." No, non posso dirglielo così.
Credo che finiremmo per fare un incidente.

Il resto del viaggio in macchina è nel silenzio più totale. Cameron stringe forte il volante, immerso nei suoi pensieri, ed io guardo fuori dal finestrino.

Appena arriviamo fuori al cancello del mio college, uno strano senso di tristezza mi assale. E poi un altro senso. Gratitudine.

«Eccoci qui.» Sussurra Cam picchiettando le dita sul volante.
Sorrido. È imbarazzato, come me.

«Cam?» Lo chiamo dopo qualche secondo.
Quando si gira a guardarmi, noto che le sue pupille sono leggermente dilatate e la fronte corrucciata. È preoccupato. Per me. «Grazie.»

«Per cosa?»

Come faccio a resistergli? Lo amo più di ogni cosa al mondo, nonostante tutto quello che è successo ed il male che mi ha fatto. E la notizia del bambino, poi, non aiuta.

«Per tutto.» Parlo sussurrando. Non voglio rovinare la quiete. Ci siamo solo noi, il motore acceso ed il picchiettio della pioggia leggera contro il vetro. «Nonostante ti abbia praticamente cacciato, sei venuto a salvarmi e ti sei preso cura di me. Nessuno lo avrebbe fatto dopo quello che è successo tra noi.»

Cam mi prende la mano e la bacia. Un gesto che per molti potrebbe essere insignificante, ma a me fa sussultare il cuore. «Lo rifarei altre mille volte, Jo. Non devi ringraziarmi.»

Annuisco e sorrido. Devo uscire da questa macchina, non so quanto autocontrollo mi rimane ancora.

«Bè, ci vediamo Cam.» Sfilo la mia mano dalla sua e apro lo sportello.

Prima che possa chiudere, lo sento dire «Ci vediamo piccola.»

Ed il mio cuore sussulta di nuovo.
Mi avvio velocemente verso l'entrata. Un po' per non bagnarmi a causa della pioggia, un po' per non cambiare idea e andarlo a baciare.

Salgo velocemente le scale e, arrivata al mio piano, mi affaccio alla finestra del corridoio. La macchina di Cam è ancora parcheggiata di fianco al marciapiede e non ho neanche il tempo di prendere il telefono per mandargli un messaggio che parte.

Cerco di levarmi dalla faccia il sorriso e appena penso a Justin mi è facile farlo. Busso alla porta della mia camera e dopo qualche secondo Maddy mi apre.

Mi abbraccia subito. «Oddio Jo, mi sono spaventata così tanto quando Taylor mi ha detto che eri all'ospedale.»

Cerco di trattenere le lacrime. Parlarne fa riaffiorare i ricordi. «Mi dispiace averti fatto preoccupare, Maddy.»

Si stacca subito da me e mi asciuga una lacrima che mi è scivolata. «Non dirlo neanche, Jo. Adesso vieni e riposati.»

Annuisco e faccio come dice.

Mi stendo sul letto cercando di prendere sonno, ma ogni volta che chiudo gli occhi l'immagine di Justin che mi picchia riaffiora.
Poi mi costringo a pensare a cose belle, come a Cam che mi bacia la mano, o al mio futuro bambino. Al mio abbraccio con Hayes e Nash e Sierra con i loro figli.

Cerco di circondarmi di cose positive, in modo da riuscire ad affrontare tutto il dolore.
Ben presto mi riesco ad addormentare, con ancora degli occhi color nocciola impressi nella mente.

Se avete gradito questo capitolo, vi chiedo gentilmente di lasciare un voto.
Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere. Mi dispiace se ho aggiornato solo ora, ma adesso ho finito di scrivere il capitolo. Questo weekend sono partita per Bologna per il concerto di Shawn Mendes e non ho avuto molto tempo di scrivere. Giuro che nei prossimi capitoli mi farò perdonare. Vi amo.
-sil 💗

Ti odio Cameron Dallas 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora