Capitolo 28

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Cameron parcheggia vicino l'ingresso del negozio per bambini, il tergicristallo leva la pioggia dal vetro strusciando su di esso.

Mi inizio ad abbottonare la giacca, anche se mi risulta difficile a causa della pancia.

Cam picchietta le dita sul volante. «Potremmo iniziare a prendere il passeggino per neonati.»

Dice dopo qualche secondo. Lo guardo divertita. «Ma non sappiamo di che colore prenderlo. Azzurro o rosa?»

«Verde.» Lo dice in modo serio, ma io rido e scuoto la testa.

«Non ti lascerò comprare un passeggino verde per mio figlio.»

Cam sbuffa, ma sorridendo. «E allora di che colore lo prendiamo?»

Mi levo la cintura di sicurezza, pronta per scendere. «Bianco.»

Quando oramai sono scesa e sto per entrare, Cameron mi affianca. «Ma il bianco si sporca subito.»

Gli lancio un'occhiataccia, cercando di essere quelle donne incinte isteriche. «Stai dicendo che non è una buona idea? Allora vai, Cameron, prendilo tu!»

Cam spalanca di poco la bocca. «Io non-»

Lo interrompo. Cerco con tutta me stessa di non ridere. «Scegli tu, se sei tanto bravo a criticare: io ti aspetto in macchina.»

«Dai, Jo.» Mi implora. «Non volevo dire questo, lo sai. Scusa, scegli tu il colore.»

Il fatto più divertente è che stiamo metà nel negozio e metà no, per cui tutte le clienti e le commesse ci guardano divertite. Hanno capito tutti che sto scherzando, tranne Cameron.

«Va bene.» Faccio finta di cedere ed entro completamente. Vado verso la sezione neonati con Cam che mi segue in silenzio.

Dopo qualche minuto non ce la faccio più e scoppio in una fragorosa risata.
Cameron mi lancia un'occhiata. «Cosa c'è, adesso, di tanto divertente?»

Cerco di scimmiottare la sua voce, ma non ci riesco bene. In questo momento vorrei essere Hayes, perché lui la fa identica. «"Dai Jo, non volevo dire questo, lo sai. Scusa, scegli tu il colore."»

Mi punta un dito contro. «Quindi stavi scherzando? Io pensavo che te l'eri presa sul serio, credevo che mi avresti appeso per oggi pomeriggio!»

Scoppio a ridere di nuovo, poi mi avvicino, mi metto sulle punte e senza pensarci gli dò un bacio all'angolo della bocca. «Stavo scherzando.»

Poi mi rendo conto della sua faccia sconvolta, di quello che ho appena fatto, e mi allontano subito. «Uhm... scusa, Cameron. Non so cosa mi è preso.»

La sua reazione mi piace da morire: non si arrabbia e non rimane confuso, ma sorride e scuote la testa, come per dirmi che non c'è problema.
Non posso credere di averlo quasi baciato di nuovo.

Sembra passato così tanto tempo, quando in realtà sono pochi mesi.

Il resto della mattinata passa bene. Alla fine io e Cam prendiamo un passeggino/sediolino bianco -e per mia fortuna non c'era il verde-, alcuni giocattoli neutri e alcuni vestiti per donne incinte per me.

Infondo sono ancora al sesto mese: ne ho altri tre da affrontare con il pancione.

Poi ci fermiamo ad uno Starbucks verso ora di pranzo, lungo la strada lo fermano alcune fans, ed io cerco di non farmi vedere, ma è tutto inutile.

Scommetto che già stasera ci saranno nuovi gossip su me e Cameron, partendo dal fatto che sono incinta.

Dallas si scusa tutto il tempo per questo, e mi fa sorridere: vuole davvero essere perdonato e ci sta riuscendo alla grande.

Ti odio Cameron Dallas 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora