«Cam?» Dico con voce rauca, ma contenta di vederlo. «Cosa ci fai qui?»
Cameron si leva il cappuccio, levando la neve appiccicata sui suoi capelli. Accenna un sorriso.
Cerco di trattenere le lacrime, mentre lui mi risponde. Adesso ho un altro senso di colpa: non esserlo mai andata a trovare. «Mia madre ha pagato la cauzione per farmi uscire e sono venuto subito qui. Mi dispiace... per tutto.»
Blocco velocemente la porta, in modo che non si chiuda e mi fiondo -per quanto mi permetta la pancia- addosso a lui.
È un gran sollievo vedere in corne ed ossa che sta bene, che tre giorni in prigione non l'hanno cambiato.
Quando mi separo da lui, lo prendo per la manica e lo trascino nel mio appartamento, poiché nel corridoio si muore di freddo.
Non so chi, ma qualche universitario ha aperto la finestra e adesso entra tutto il freddo.Richiudo la porta dietro me e Cam. Un brivido freddo mi attraversa la schiena quando mi ricordo cosa è successo l'ultima volta che Cameron è stato qui.
Mi siedo a bordo del letto, stare in piedi adesso è molto più faticoso. Cameron si siede sul letto di Maddy a distanza di sicurezza.
È sorpreso, glielo leggo in faccia. Sono sicura che si aspettava una sfuriata da parte mia.
«Mi dispiace.» Ripete guardandomi negli occhi. Il cuore dice di sì, ma la testa mille volte no.
«Hai messo in pericolo tutto.» Dico con voce severa. Non ho intenzione di gridargli contro, ma deve capire che sono stata in pensiero. «La tua carriera, le persone li intorno, la tua stessa vita, noi...»
Vedo in Cam qualcosa di diverso quando pronuncio quelle parole. Dolore, pentimento...
Forse non sono l'unica tra i due ad avere dei sensi di colpa.
Cameron si sta torturando una pellicina dell'unghia. «Lo so... se solo potessi tornare indietro cambierei tantissime cose, Jo. Ma non posso.»
Sospiro. Alcune volte mi aiuta a calmarmi, ma non è una di queste, dato che scoppio in un pianto liberatorio. Alcuni si giustificano dicendo che è la gravidanza, ma io so benissimo che non c'entra.
Questo è sollievo. "Sta bene, sta bene. Cam sta bene" Mi ripeto nella testa, fino a convincermi che è la realtà.
«Dovevo venirti a trovare.» Riesco a sussurrare tra un singhiozzo e l'altro. «Tu hai rischiato tutto per difendermi ed io ho fatto la stronza.»
Cam scuote la testa. Si alza e si inginocchia davanti a me, prendendomi il viso con una mano e accarezzandomi la pancia con l'altra.
«Non è vero. Non avrei mai voluto che tu mi vedessi in quelle condizioni. Va bene così, piccola.»Mi asciuga piano le lacrime. Le occhiaie sotto i suoi occhi sono sempre più evidenti.
«Riposa un po', Cam.» Dico dopo qualche minuto, appena calmata. Gli faccio segno di stendersi sul mio letto.
«Dove vai?» Chiede una volta che mi sono alzata.
«A farti una cioccolata calda, sei infreddolito.»
Le sue mani sono ghiacciate. Gli avrei fatto un thè, ma lui lo odia. È incredibile come lo conosca ancora bene, nonostante i mesi in cui ho cercato di evitarlo.Mi dirigo nella piccola cucina dell'appartamento del mio college. Dire cucina è un complimento: è un piccolo fornello messo vicino la lavatrice, con una mensola sopra per metterci qualcosa da mangiare. La cioccolata calda c'è da quando ho scoperto di essere incinta e da quando è iniziato l'inverno.
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Ti odio Cameron Dallas 2
Fanfiction⚠️Ci potrebbero essere spoiler per chi non ha letto Ti Odio Cameron Dallas 1 ⚠️ Jocelyn e Cameron finalmente sono riusciti ad ammettere i propri sentimenti l'uno per l'altra, Sierra e Nash stanno per avere un bellissimo bambino e tutti sembrano aver...