Capitolo 27

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Jocelyn's pov

«Ciao mamma.» Dico abbracciandola appena mi apre la porta.

La casa degli zii è sempre uguale, nonostante non venga qui da un paio di settimane. Sembrano passati molti più giorni.

«Come state?» Mi chiede sorridendo, facendo segno verso la pancia.

È piacevolmente bello quando usano la seconda persona plurale, come se mi ricordassero che sul serio c'è un altro essere umano dentro di me. Le sorrido di rimando. «Stanche, ma bene.»

«È femmina?» Interviene Hayes, venendomi ad abbracciare. Lo stringo a me: nonostante non lo veda da pochi giorni mi è mancato tantissimo.

«Non lo so, ma Cameron crede di sì e parla sempre al femminile, quindi adesso mi viene da dire così.»

Mio padre ridacchia ed a mia madre si illuminano gli occhi. «Siete ritornati insieme?»

Scuoto la testa ed Hayes sospira. «Perché no?»

Gioco nervosamente con le mani mentre ci sediamo sul divano ed io in contemporanea cerco le parole giuste. Non sono venuta qui per parlare della mia non relazione con Cameron.

«Beh... non sento di potermi fidare ancora di lui. Ma stiamo cercando di rimanere amici e adesso andiamo d'accordo.»

Mia madre corruga la fronte, così io proseguo. «E a proposito di questo... stavamo pensando di trasferirci insieme. So che potrebbe essere strano per voi, ma mi sono resa conto che gli ho tolto tantissimo tempo della mia gravidanza e non voglio levargliene altro.»

Parlo tutto d'un fiato per paura della loro reazione ed a fine discorso ho il fiatone.
Il bambino o la bambina scalcia, così mi ritrovo a fare una smorfia di dolore.

«Tu e Cameron...?» Risponde Hay per primo. «Da soli?»

Annuisco e accenno un sorriso.

Mio padre si schiarisce la voce e raddrizza la schiena, poi lancia un'occhiata strana a mia madre, che prende la parola.

«Tesoro... non è strano per voi, dopo esservi lasciati da poco, andare a vivere insieme?»

Sí. «No, mamma. Io e Cameron siamo adulti e stiamo facendo le scelte più giuste per questo bambino. Stare più insieme non significa che ci vogliamo uccidere a vicenda, anzi, siamo buoni amici.»

«Ed il college?» Mi aspettavo questa domanda da mio padre. Ha sempre tenuto alla scuola ed all'educazione.

Faccio un respiro profondo prima di parlare. Sto praticamente per dire che metterò la mia vita in pausa per mio figlio. Ma è proprio questo il significato di avere un bambino.
«Seguirò dei corsi online dopo la gravidanza. Per ora, fino alla fine del semestre, continuerò a stare in stanza con Maddy, poi mi trasferisco con Cam e seguirò i corsi normalmente. E poi... dopo il parto vedo.»

Papà sbianca, ma come potrei dargli torto? Gli sto dicendo che tutti i sacrifici, i soldi messi da parte e il tempo che ho dedicato per il college verranno buttati al vento.

«Jocelyn...» Inizia con tono di rimprovero mio padre. Cosa vuole che faccia?

Lo stoppo prima che possa dire un'altra sillaba. «So che per voi sono tante novità, ma è la mia vita. E poi, Nash non è andato neppure al college, e non mi sembra che stavate così. E lui è diventato padre molto prima di Cameron.»

«Qui non si tratta di Nash, Jocelyn!» Sbotta mio padre. «Nash ha giá un futuro ed una carriera, tu non farai niente della tua vita, in questo modo!»

Ti odio Cameron Dallas 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora