Capitolo 25

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Cameron's pov

Io e Jocelyn non parliamo del fatto che voglio trasferirmi per tutto il giorno.
Pensavo che le avrebbe fatto piacere e, dopo le parole di Sierra, volevo tirarla un po' su. Ma è evidente che la mente non era molto lucida, dopo quello che mia sorella le ha detto.

Non ho sentito tutto, ma vedere Jocelyn in piedi in lacrime mentre si difendeva è abbastanza per farmi litigare con Sierra. E anche con Nash, dato che oramai difende come se non ci fosse un domani qualunque cosa fa la sua futura moglie.

Durante la sera, intorno alle otto, Jo si va a fare una doccia ed io ordino delle pizze.

So che è stanca e domani ha lezione. Non so neanche quanto potrebbe piacerle uscire fuori dal campus.

Il mio telefono squilla, così metto un attimo in pausa l'ordine dal computer e rispondo senza guardare chi è.

«Pronto?»

«Cameron Alexander Dallas.» Riconosco la voce di Brent, il manager dei Magcon. Mi aspettavo che mi chiamasse per infuriarsi. «Cos'è questa storia dell'arresto?»

Cerco di non sbuffare. Infondo non sarei nessuno senza di lui. «Vuoi anche i dettagli sulla rissa?»

«Non sto scherzando affatto!» Inizia ad urlare. «Sai quanto tempo ci vorrà perché le fans dimentichino? Mesi, Cameron, forse anche anni. E tutto per prendere a pugni Bieber.»

«Ha fatto del male a Jocelyn, Brent.» Mi difendo. «Nessuno fa del male a lei.»

«Ironico che lo dica tu, dopo tutti i problemi che le hai causato all'inizio e il tradimento di qualche mese fa.»

Serro la mascella. Se oltre il muro non ci fosse Jocelyn, gli urlerei le peggio cose, ma mi costringo a fare un respiro profondo e chiedere, con aria pacata: «Mi hai chiamato solo per questo?»

«No. Presto andremo in tour. Solo negli Stati Uniti, ma state spaccando, Cameron.»

«I Magcon in tour?» Mi alzo in piedi dall'entusiasmo, dato che prima ero steso sul letto di Jo. «Brent, è fantastico!»

Lo sento ridacchiare. Almeno si è calmato: questo uomo è bipolare. «Lo so. Adesso ti invio per e-mail tutte le tappe. Di' a Jocelyn che se vuole può venire in tour con noi.»

«Non so se con la gravidanza ce la fa.» Dico senza pensare, e dopo mi accorgo della cazzata che ho fatto. Brent non sapeva, fino a cinque secondi fa, che è incinta.

«Jocelyn è incinta?» Lo sento urlare di nuovo, ma il suono mi arriva ovattato. Probabilmente gli è caduto il telefono.

«Uhm... sí.» Balbetto. «Te ne avrei parlato tra qualche giorno, anche perché credo che lo vogliamo dire ai fans.»

«Va bene... è tuo?»

La domanda mi innervosisce un po'. So che l'ho tradita e che ci siamo lasciati, però questo è troppo. «Certo!» Lo dico a voce troppo alta e con troppa enfasi, ma ormai il danno è fatto. «È di quasi sei mesi.»

«Cameron...» Lo sento sospirare. «Da quanto l'hai scoperto?»

«Da Natale.» In realtà è da Capodanno, ma evito di dirlo.

«Va bene...» Sta per chiedermi qualcos'altro, ma il telefono mi scivola di mano.

Jocelyn esce in accappatoio, decisamente stretto adesso che ha il pancione. I capelli sono ancora gocciolanti e la pancia è ben evidente. Dire che è bella è un insulto, perché è molto di più.

Mi guarda con un sopracciglio inarcato e un sorriso furbo sul viso: sa benissimo l'effetto che mi fa.

Raccolgo da terra il telefono, accertandomi che non si sia rotto. Brent è ancora in linea.
«Adesso devo andare, ci sentiamo. Ah, e non dimenticarti di mandarmi le date sull'e-mail.»

Chiudo senza aspettare risposta. L'unica cosa che voglio è guardare Jocelyn e... guardare Jocelyn.

«Chi era?» Mi chiede curiosa andando vicino l'armadio. Fruga per qualche secondo, prima di prendere dei pantaloni della tuta e la felpa che indossava prima.

«Brent.» Dico ritornando a sedermi sul letto e riprendo l'ordine della pizza. «Vuoi la margherita, vero?»

Annuisce. «Ti ha dato belle notizie?»

«Mi ha sgridato per la rissa.» E poi sgancio la bomba ad orologeria. «E presto andremo in tour.»

«In tour?» Lascia cadere tutti i vestiti che aveva in mano. Mi vuole far morire, oggi.

Annuisco di nuovo. «Cam è... meraviglioso.»

Vederla elettrizzata così per il mio successo al lavoro mi fa stare stranamente bene. «Lo so. Ha detto che se vuoi puoi venire con noi. Ti divertirai.»

«Non lo so.» Sospira e si siede sul letto di Madeline. Le trapunte gialle sono in contrasto con l'accappatoio viola lavanda. «Come farò poi con il college?»

Non ci avevo pensato. Avevo dato per scontato che lo avrebbe lasciato appena avesse partorito.
«Non ne ho idea. Come volevi fare con il bambino ed il college?»

Non gliel'ho mai chiesto. Forse parlarne schiarirà le idee ad entrambi. «Volevo seguire i corsi fino a quando non nascerà. Poi pensavo di seguire i corsi online.»

Ed il dormitorio? «E dove vivrai?»

Scrolla le spalle. «Forse qui; non lo so. Non farmi aumentare il mal di testa, Cam.»

«Scusa.» Dico immediatamente.

Mi sorride alzandosi, riprende i vestiti che aveva lasciato e mentre va in bagno mi schiocca un bacio sulla guancia. «Fa niente, e complimenti ancora.»

La parte egoista di me vorrebbe che venisse in tour. Vedere posti nuovi con lei, sapere che mi guarda durante gli spettacoli... sarebbe un sogno. Ma so che non è il suo. Il suo è finire il college e trovare il lavoro che le piace.

Non voglio stressarla più di tanto, così prendo la decisione di non insistere. Gliel'ho detto e sono sicuro che penserà alla proposta di Brent.

Finisco di ordinare la cena mentre Jo si asciuga i capelli. Il rumore forte del phon si sente da qui.

Riapro Google e cerco degli appartamenti nei dintorni, per due persone. E tra poco una terza.
Non devo insistere, ed è quello che farò, ma non c'è nulla di male nel guardare. Trovo un paio di appartamenti che mi piacciono e li segno sul telefono. Scrivo l'indirizzo, le caratteristiche, il prezzo, il nome ed il numero di telefono del proprietario.

Spero solo che Jocelyn non si infurierà quando vedrà la cronologia ricerche.

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Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗

Ti odio Cameron Dallas 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora