Capitolo 34

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Scusate se sto aggiornando solo adesso, quando avevo detto che avrei aggiornato sabato, ma sono stata piena di impegni e non ho proprio avuto tempo di scrivere. Spero che mi perdoniate con questo capitolo super lungo ❤️

Jocelyn's pov

«Come stai?» È la frase che usa Nash per spezzare il silenzio.

Siamo nella sua macchina, mi è venuto a prendere fino al college, perché abbiamo una cena a casa sua.
È la prima volta che rivedrò Sierra dopo la nostra litigata e sono molto nervosa.

Anche con Cam, ma è successo ieri, per cui non mi importa tanto. Io ignorerò lui e Cam ignorerà me: succede ogni volta che litighiamo.

«Sto bene.» In parte è vero. «Tu, fratellone?»

Sorride. So già che sta per parlare della sua famiglia, riconosco il sorriso. Mi chiedo se succederà anche a me quando nascerà mio figlio.
«Va tutto benissimo. Sierra ed i bambini sono fantastici, il tour dei Magcon inizierà presto e ho chiarito con te. Per una volta sta andando tutto nel verso giusto.»

Forse per lui sì, ma non per me. La mia vita si sgretola ogni giorno di più. Sforzo un sorriso, per fortuna lui sta guidando e non si accorge che il mio sorriso è finto. «Sono felice per te.»

Mio fratello allunga la mano e intreccia le dita con le mie. Mi è mancato. «Cameron capirà presto lo sbaglio che ha fatto e Sierra è pentita di quello che ha detto. Per risolvere le cose ci vuole solo un po' di tempo, Jo.»

«Facile per te. Sierra non ti ha mai tradito e non ti ha mai lasciato sul ciglio di una strada, incinta, per andare da un'altra.» Lo dico troppo brusca, così stringo un po' di meno la sua mano. «Scusa, non intendevo dirlo così.»

Nash mi dice di non preoccuparmi e ben presto siamo arrivati a destinazione.
La casa di Nash e Sierra è a due piani, con un giardino sul retro e un bel cortile sul davanti.
Intravedo già le macchine della maggior parte dei Magcon parcheggiate sul marciapiede, per cui sbuffo.

Per quanto sia felice di vederli e mi manchino, volevo stare un po' da sola con i miei nipoti e Sierra, per parlare più in tranquillità.

Io e Nash entriamo due minuti dopo. Appena apriamo la porta si sentono delle risate. Riconosco quella di Cameron.

Nash mi mette un braccio intorno le spalle e sorride. «Pronta?»

Rido. «No, ma non ho tanta scelta, giusto?»

Sento una voce familiare ridere di fianco a me. «Direi di no.»

«Hay!» Dico subito andandolo ad abbracciare.
Mio fratello mi stringe subito a sé e sento sul serio tutta la famiglia al completo, adesso.

«Come sta la mia sorellina preferita?»
Nash scoppia a ridere per la battuta di mio fratello e gli batte il cinque.

Incrocio le braccia al petto. «Sono la tua unica sorella, idiota.»

«Zia Jo!» Sento urlare dalla cucina e non faccio neanche in tempo a girarmi, che Colin mi sta abbracciando le gambe.

«Piccoletto!» Dico sorridendo, poi mi ricordo che lo chiama così Cameron, ed il mio sorriso si spegne lentamente. Ho persino attribuito i suoi stessi soprannomi.

«Zia Jo, in braccio!»

Sto per dirgli che non posso, quando Sierra mi precede. «Non può, tesoro. La zia ha già un bambino in braccio.»

Colin ha soli tre anni e, giustamente, non può capire cosa significa essere incinta.

«E dov'è?» Colin alza i suoi occhioni azzurri verso di me.

Ti odio Cameron Dallas 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora