Capitolo 31

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Capendo di essere vicina a fare una grandissima stronzata, richiamo l'attenzione di Mason chiamandolo a voce bassa.

So che un giorno succederà, ma adesso è ancora presto. Non sono più una ragazzina è vero, ma non voglio concedermi a lui dopo due giorni che usciamo insieme anche se impazzisco quando mi tocca.

<<Che c'è? Che succede?>> domanda preoccupato alzando subito la testa per guardarmi. <<Oh...>> aggiunge qualche secondo dopo.

È bastato solo uno sguardo a fargli capire cosa mi passava per la testa e quando ho visto l'espressione corrucciata nel suo volto ho capito che lui ha capito.

Per fortuna si limita a bisbigliare un <<tranquilla>> e si posiziona nuovamente al mio fianco. Rimaniamo sdraiati per qualche minuto. Mason mi cinge la vita e tiene gli occhi chiusi, come se non fosse successo nulla, ma io non posso fare a meno di non preoccuparmi.

Sembra tranquillo, ma ho paura che questo "rifiuto" possa infastidirlo in qualche modo. Spero solo che capisca.

<<Scendiamo a mangiare qualcosa?>> domanda aprendo un occhio per guardarmi. Faccio cenno di sì con la testa e pronta per scendere mi avvicino alla porta.

Il colpo di tosse di Mason mi blocca appena posso la mano sulla maniglia.

<<Magari vestiti. Che ne dici?>> domanda ridendo.

<<Hai ragione.>> mormoro colpendomi la fronte con una mano. Sono troppo affamata per ricordare di essere mezza nuda in una casa di soli ragazzi, ma per fortuna a Mason non è sfuggito.

Da quel che vedo è molto geloso e non posso biasimarlo. Anche a me roderebbe parecchio se girasse in mutante in una casa piena di ragazze.

<<Io comincio a preparare qualcosa.>> mi da un bacio veloce sulle labbra e prima di uscire mi guarda sorridendo. Rimango colpita dalla sincerità di quel gesto. Io gli piaccio, gli piaccio sul serio e lo vedo da come mi guarda, da come mi sorride e non potrei essere più felice di così.

Indosso i vestiti del giorno prima, fantasticando sulla doccia che farò appena arriverò al mio dormitorio. Ne ho proprio bisogno.

Quando scendo al piano di sotto, passo dal salotto per raggiungere la cucina e lancio un'occhiata a Caleb che sta ancora dormendo sul divano. Faccio attenzione ai movimenti che il suo petto fa su e giù, per assicurarmi che respiri ancora e per fortuna è tutto okay.

Raggiungo Mason in cucina, intendo a preparare delle uova strapazzate e posando il petto sulla sua schiena, lo abbraccio.

Lui sembra irrigidirsi in un primo momento, a causa di quel gesto tanto inaspettato, ma subito dopo i suoi muscoli si rilassano e mentre con una mano adopera ai fornelli, mi accarezza il braccio con l'altro.

<<Sento odore di uova.>> urla una voce roca alle nostre spalle. Appena io e Mason ci giriamo, vediamo Caleb con un braccio alzato come per richiamare la nostra attenzione.

<<Amico, ti sei svegliato.>> fa Mason spegnendo i fornelli.

<<Solo perché ho una fottuta voglia di uova.>> fa il ragazzo tentando di rialzarsi. Subito mi avvicino per dargli una mano e lo aiuto ad appoggiarsi allo schienale del divano.

<<Grazie e scusa se stanotte ti ho fatto spaventare.>> mormora dispiaciuto. Lo congedo gesticolando con la mano e raggiungo il piatto di uova per portarlo a Caleb.

Io e Mason ci sistemiamo nell'altra punta del divano rispetto a lui per tenergli compagnia.

<<Come ti senti?>> domanda Mason infilzando un po' delle sue uova strapazzate. Rispetto alla notte precedente, sembra che Caleb sia tornato come nuovo, ma immagino che provi dolore a causa della ferita.

I'm scared to love againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora