Capitolo 22

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Arrivando in salotto, i miei amici si precipitano da me, ma li sorpasso ignorandoli del tutto. Esco in giardino, bisognosa di trovare dell'aria, ma la nausea mi pervade e l'aria ghiacciata non mi aiuta molto, come invece pensavo.

Senza rendermene conto mi ritrovo piegata in avanti mentre tutta la Tequila che ho mandato giù risale. Mentre butto tutto fuori, sento la mano di qualcuno posarsi sulla mia schiena per consolarmi.

<<Tranquilla Charlotte, ci sono io.>> la voce della mia amica mi solleva e quando finalmente smetto di vomitare, mi porge un fazzoletto e una mentina per rinfrescare l'alito. Per una volta non sono io quella che deve soccorrere gli altri.

<<Cazzo, che schifo.>> sbotto scuotendo la testa <<Io me ne torno a casa. Questa festa fa schifo e io non sarei mai dovuta venire.>>

<<Vengo con te.>> si affretta a dire Dakota seguendomi. Camminiamo verso il nostro dormitorio per un po' e mi regge quando mi capita di barcollare. Arrivati nella nostra stanza, mi butto sul letto stanca morta e ancora mezza ubriaca, nonostante vomitare mi abbia fatta stare molto meglio.

<<Secondo me anche se Liam e Mason sono stati degli idioti, non dovresti eliminarli dalla tua vita.>> dice Dakota infilando il pigiama, mentre io mi metto sotto le coperte vestita. <<A loro piaci un sacco.>>

<<Non mi importa.>> mormoro coprendomi con il piumone sopra la testa. Dakota continua a parlare, ma la ammonisco con un: <<Buonanotte.>>  Chiudo gli occhi e nonostante mi sembra che giri tutto, mi addormento senza rendermene conto.

La mattina seguente, non riesco a riprendermi dalla sbornia neanche dopo due caffè e una ciambella alla Nutella e seguire le lezioni mi viene difficile. Avrei voluto rimanere a letto, ma non potevo saltare altre lezioni.

Alla fine ho deciso di non partire per le vacanze di primavera e Dakota mi ha quasi schiaffeggiata. C'è voluto un po' per farle capire che mi rimane poco tempo per studiare prima di non riuscire a passare l'anno.

L'idea iniziale, prima di litigare con mio padre e mia sorella, era quella di andare a Princeton, dove avrei potuto benissimo andare avanti con lo studio e passare del tempo con la mia famiglia,  invece adesso i programmi sono cambiati: rimarrò al campus.

Sono sempre tornata a casa durante le vacanze mentre Dakota rimaneva da sola al campus, ma questa volta i ruoli si sono invertiti. Io rimango qui e lei se ne va.

<<Non vieni a pranzare?>> domanda la mia coinquilina indicando la mensa.

<<Per oggi passo. Mangerò un panino mentre studio in biblioteca.>> rispondo facendo spallucce. A  parte il desiderio di evitare Liam e Mason, l'ossessione per lo studio non mi lascia in pace.

Quando stamattina mi sono svegliata e ho ripercosso ciò che era successo la sera prima, mi sono sentita morire. Ancora non riesco a credere di essere quasi arrivata a baciare Liam e tutto solo per dimostrare che non ho una cotta per Mason.

Non riesco ancora a capire cosa mi sia saltato in testa. Mi sento così in colpa e non oso immaginare cosa penserebbe Trevor se mi stesse guardando. Questo è ciò che penso ogni volta che faccio qualche stronzata o tutte le volte che mi avvicino pericolosamente ad un ragazzo. Prima dormo con Mason e poi quasi baciavo Liam. Cosa diavolo mi prende?

Inoltre non riesco a capire cosa c'è che non va in quello stupido di Mason, l'ho anche visto fare shopping con una ragazza e ora si comporta come se fosse geloso, prendendo a pugni un suo compagno solo perché lo stavo per baciare.

<<Prima o poi diventerai pazza.>> mi fa presente Dakota scuotendo la testa. Mi saluta entrando in mensa, mentre io mi dirigo in biblioteca. La stanza non è così vuota come mi aspettavo, ma per fortuna il posto in cui mi siedo di consueto è libero.

I'm scared to love againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora