Capitolo 38

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Mi sdraio accanto Mason, con il fiatone mentre mi copro la pelle nuda con la coperta.

Sento il suo sguardo penetrante addosso e mi avvicino per abbracciarlo. Poso la testa sul suo petto e lui me la bacia e mi stringe fra le sue braccia.

Ad essere sincera aspettavo questo momento da tempo tanto quanto lo temevo, ma fare l'amore con lui è stato magnifico.

Mi sono sentita completa, felice. È stata la nostra prima volta insieme e non poteva essere più perfetta di così.

<<È stato bellissimo.>> sussurra con la voce roca <<Tu sei bellissima.>>

Le sue parole mi fanno arrossire e non riesco a dire altro se non un <<Tu sei bellissimo.>> e non potevo dire cosa più vera.

I suoi occhi azzurri... potrei guardarli senza mai distogliere lo sguardo; potrei affondare le mani nei suoi capelli e accarezzarglieli per ore; potrei osservare quel sorriso e quei lineamenti perfetti per giorni interi senza mai stancarmi.

<<Grazie per la sorpresa.>> dico sorreggendomi con i gomiti per guardarlo.

<<Ti è piaciuta?>> domanda sorridendo. Faccio cenno di sì con la testa e sulla faccia gli si dipinse un ghigno soddisfatto.

<<Menomale, perché è stato stancante preparare tutto.>> ammette dandomi un bacio veloce sulle labbra. <<Per fortuna mia nonna mi faceva sempre guardare quei film d'amore che le piacevano tanto.>>

Prende la focaccia ripiena e la divide in quattro pezzi con un coltello che estrae dal borsone.

<<Devo dire grazie a lei per averti fatto diventare così romantico?>> chiedo prendendone un pezzo. È con il tonno, la lattuga e i pomodori, proprio come piace a me.

<<Assolutamente.>> risponde con la bocca piena <<Le saresti piaciuta tantissimo.>> il suo sguardo sembra triste per qualche secondo, ma subito cambia espressione e mi guarda con un sorriso che mi fa sciogliere il cuore.

<<Mi avrebbe fatto piacere conoscerla. Sarà stata una donna fantastica.>> sussurro accennando un sorriso.

Mentre mangiano la nostra focaccia, Mason mi racconta di come la nonna le abbia fatto da madre e di come sia morta a causa di un ictus quando lui aveva sedici anni.

Ne parla con gli occhi colmi di felicità e tristezza insieme, ma intravedo anche un pizzico di orgoglio nel suo sguardo.

Mi viene voglia di chiedergli della madre e del suo odio nei suoi confronti, del padre, ma non riesco a trovare il coraggio.

Stiamo insieme, vero, ma non vorrei mai sembrare troppo invadente. So che se Mason ne volesse parlare, lo farebbe. Non ci sarebbe bisogno di chiederglielo.

<<Mia madre ha ucciso mia sorella.>> confessa facendomi voltare di scatto verso di lui. Per poco non mi strozzo con un pezzo di focaccia.

<<Cosa?>> domando sperando di aver capito male. Non credevo neanche che volesse parlare in questo momento.

<<Era ubriaca, come sempre. La stava accompagnando alle sue lezioni di Karate e sono andate a schiantarsi con un camion.>>

I'm scared to love againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora