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La voce di Jungkook era un richiamo lontano dietro Fritz.

“Fritz! Aspetta!”

Il ragazzo non aspettò. Andò dritto per la sua strada, fuori all’aria aperta.

Dopo aver incontrato anche il terzo ospite, la riunione nella bettola era stata conclusa. Jungkook aveva appena fatto in tempo ad andarsi a mettere la divisa, Fritz stava già uscendo senza di lui. In una mano aveva il biglietto lasciatogli dal vecchio e nei suoi occhi scintillava l’entusiasmo.

Taehyung li stava seguendo giù per un corridoio che non conosceva. Non si stupì quando sbucarono nella stessa piazza della sera precedente: a quanto pare più di una porta dava accesso all’edificio.

I tre vennero inondati dalla luce del sole.

“Fritz! Aspetta un secondo, Dio santo!”

Jungkook si stava sgolando. Camminava e si allacciava la mantella al collo contemporaneamente mentre Fritz gli stava davanti col suo passo baldanzoso.

“Dai, Jungkook, sarà divertente!”

“Accettiamo la missione così? Senza indagare?”

“Non mi pare che indagare rientri nei nostri protocolli. La gente chiede, noi eseguiamo, la gente paga, il circolo finisce lì.”

Jungkook andò a frenare Fritz. Gli piazzò una mano sulla spalla per girarlo verso di sé, alzò un dito di rimprovero, ma non disse niente. Stava riprendendo fiato.

Taehyung evitò di avvicinarsi troppo. Preferì mantenere le distanze e fermarsi quando si fermò Jungkook, a qualche metro da loro.

Incredibile ma vero, nessuno li stava fissando. Anche se erano in pieno giorno, anche se Jungkook era rivestito d’armi, anche se Fritz era Fritz. Mamme, bambini, venditori ambulanti di mele giravano per la piazzetta senza degnarli di un secondo sguardo. Era domenica e tutti sembravano sereni.

Beh, forse Taehyung non si sarebbe dovuto stupire più di tanto. La baracca dei sicari era così vistosa che pareva il monumento simbolo della città.

Jungkook aveva ripreso fiato.

“Tre persone in un colpo solo, Fritz? Non ti sembra strano?”

“No, mi sembra intrigante.”

“Non ci pagherà nemmeno, sarà inutile.”

“Il lavoro si fa, punto e basta. E poi non è vero che non ci pagherà, è solo che non lo farà coi soldi.”

“Se lo sarà inventato.”

“Se scopriamo che è così ammazziamo pure lui, semplice.”

Jungkook fece un verso frustrato e Fritz riprese a camminare. Jungkook lo seguì controvoglia e di conseguenza anche Taehyung.

Per un attimo proseguirono tutti in fila indiana senza dirsi niente, esattamente come facevano a cavallo.

A Taehyung veniva troppo da sorridere. Capiva le ragioni per cui Jungkook era nervoso, è solo che era divertente vederlo marciare tutto impettito. Teneva i pugni contro le cosce, camminava con le spalle lanciate in avanti. Taehyung non poteva vederne l’espressione, ma era sicuro avesse quella da uccellaccio del malaugurio.

“Cocciuto il ragazzo.” commentò Taehyung riferendosi a Fritz.

“Già.”

“Quasi quanto te.”

Jungkook si voltò.

Oh, sì. Era l’uccellaccio del malaugurio.

Taehyung andò a prenderlo per un gomito, Jungkook si ribellò subito. Non voleva essere toccato quando era così nervoso, ma Taehyung sapeva già cosa dire

THE SLEEPLESS KNIGHT (Libro 2) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora