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Questa volta la porticina venne giù davvero quando bussarono.

Era pieno giorno e la moglie del vecchio, quello che aveva commissionato l’ultima missione, non fece in tempo nemmeno a urlare quando Fritz, Taehyung e Jungkook le fecero irruzione in casa. Jungkook le tappò la bocca con la mano e aspettò finché Fritz non gli diede istruzioni.

“La vecchia mettila di là. Pidocchio, con me.”

La signora scalciò, strillò come poté per tutto il tempo, ma non riuscì a fare niente contro le braccia allenate che la placcavano. Jungkook la cacciò all’interno di uno stanzino e ne bloccò la porta spingendoci davanti un mobile.

“Segnalatemi qualsiasi cosa possa essere sospetta!” ordinò Fritz. “Aprite le credenze, guardate dietro le panche!”

La vecchia gridava ancora, ma invano. I tre ragazzi cominciarono a metterle a soqquadro la casa.

Il modo in cui Taehyung cercava le cose era cauto, come se temesse proprio di trovare qualcosa, ma Fritz non ne aveva per nessuno. Lanciava tutto quello che non era interessante all’aria, rovesciava intere scrivanie, frugava tra i vestiti. Il suo passaggio non sembrava quello di un ladro, ma di un uragano.

“Trovato niente?” chiese Jungkook dalla cucina.

“No!” rispose Taehyung dal salotto.

“Venite tutti qui.”

Fritz era nella camera da letto. Gli altri due lo raggiunsero in fretta e lo trovarono a terra sdraiato sullo stomaco. Si era aggrappato a qualcosa sotto al letto matrimoniale, ma non riusciva a tirarla fuori.

“Sollevate l’inferriata del letto.” disse. “C’è una botola qui sotto.”

Taehyung e Jungkook ci si misero d’impegno. Faticarono un po’ ad alzare quello scheletro di ferro, ma una volta preso lo slancio iniziale fu facile metterlo in verticale. Appoggiarono il letto alla parete e lo tennero stretto finché non furono sicuri che non gli sarebbe ripiombato addosso, poi lo mollarono.

Era vero, c’era una botola sul pavimento. Era un quadrato ben delineato e Fritz andò subito a forzarne la maniglia. La tiro verso l’alto, ma questa non si aprì. La spinse verso il basso, questa traballò soltanto.

“Come diamine si apre.” mugugnò Fritz. “Non c’è nessun buco della serratura, deve essere stregata o qualcosa del genere.”

Taehyung si chinò di fianco a lui. Prese la maniglia e fece scorrere la porticina di lato, aprendola subito.

“O qualcosa del genere.”

Fritz si infilò nella botola senza degnarlo di un’occhiata. Inserì prima le gambe, poi si lasciò cadere nel vuoto come un grosso ragno. A giudicare del tonfo che fece doveva trattarsi di uno spazio non troppo alto.

“E’ buio qui sotto!”

“Aspetta.”

Jungkook andò a prendere una delle torce appese alle pareti. Era ancora spenta dato che era giorno, ma lui corse in salotto ad appiccarci il fuoco del camino. Quando ebbe fatto, sporse il braccio con cui la teneva nella botola, con cautela.

“Ce l’hai?” chiese.

“Sì, molla pure.”

Jungkook mollò la presa, Fritz illuminò l’ambiente in cui si trovava. Al ragazzo bastò girare su sé stesso per perlustrarlo tutto.

Jungkook e Taehyung si calarono a loro volta nella botola. Atterrarono con un salto e nel farlo alzarono un cumulo di polvere.

Si trattava di una stanza sola ed era piccola. Piccola come la stanzetta che aveva Taehyung nella catapecchia, ma in questa c’erano scrivanie su scrivanie, libri su libri. Era tutto piene di cartine ingiallite, fogli, bottigliette d’inchiostro. I pennini erano riposti in una scatolina di legno, ma a parte quelli sembrava tutto altamente infiammabile.

THE SLEEPLESS KNIGHT (Libro 2) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora