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Il posto non era niente di che. Tutta la gente che non era in giro sembrava essere lì dentro, ma folla a parte, era un localino qualunque. Tanto legno, tanti mattoni. C'era un forte odore di stufato e fu questo ad accogliere Taehyung e Jungkook. I due guardarono entrambi a destra e sinistra, ma trovarono Fritz al centro. Stava ordinando al bancone.

"Due bicchieri di vino per il tavolo laggiù," lo sentirono dire.

La ragazza a cui stava parlando si sporse oltre al bancone, individuò il tavolo indicato dall'altro e scosse la testa. Tornò a lucidare la pila di piatti che aveva davanti.

"Già occupato. Non lo vedi?"

"Tu pensa al vino, io penso all'occupato."

"Che?"

Lei alzò il capo, ma era troppo tardi. Fritz stava già marciando verso il tavolo. Lei provò a chiamarlo indietro, ma lui la ignorò completamente.

Lo sguardo della ragazza cadde su Jungkook. Non lo fece per nessun motivo in particolare, semplicemente il ragazzo era dritto davanti a lei e i suoi occhi c'erano finiti in automatico. Lui non fece niente. Staccò lo sguardo dal suo e andò dietro a Fritz, lasciandola sola nella sua incomprensione.

Solo che non era sola. La ragazza incrociò subito dopo lo sguardo confuso di Taehyung. 

Fritz e Jungkook ormai erano dall'altra parte della locanda. A Taehyung non venivano in mente molte ragioni per cui il primo poteva essere così fissato su un tavolo in particolare. Forse veniva spesso in quella locanda ed era abituato a mettersi lì.

C'era già un gruppetto ad occupare il tavolo. Questo era rotondo e tutti i resti della loro cena erano ancora lì, carcasse di pane e calici di vino vuoti.

Erano brilli, non ci voleva un genio a dirlo. Ridevano come iene.

Fritz li approcciò con fare disinvolto. Si avvicinò al loro tavolo con fare baldanzoso e attaccò a ridere pure lui, come se fosse lì da sempre. I tre uomini non lo videro arrivare. Si accorsero della sua presenza solo quando si appoggiò allo schienale di uno e gli tolse la sedia da sotto il sedere.

"Ma che-"

L'uomo cadde a terra di faccia. Si voltò per bestemmiare contro Fritz, ma questo aveva piazzato un piede sulla sedia. Lo guardava dall'alto, incombente come un'aquila e rosso come un dio.

L'uomo ammutolì.

"E tu chi cazzo sei?" sbottò uno dei suoi compagni. Erano balzati entrambi in piedi, ma traballavano come due lampadari durante un terremoto.

Parevano pronti a saltare addosso a Fritz, ma a lui bastò un'occhiata. Questi si ammutolirono e Taehyung inarcò le sopracciglia. Non riusciva a capire come Fritz ci riuscisse. L'aurea di pericolo che emanava era magnetica, un vortice di viola che lo precedeva e annientava chi gli stava fra i piedi senza che lui facesse niente. Forse erano le cicatrici, pensò Taehyung. Uno dei due uomini si stava grattando la faccia, come quando ci si sente addosso una ferita non propria. Tornarono a sedersi.

Quando parlò, la voce di Fritz era una ragnatela. Fatta solo per acchiappare gli insetti.

"Salve, signori. Vi dispiace se mi siedo con voi? No? Grazie."

Fritz si sedette sulla sedia che si era liberato. L'uomo a terra non protestò nemmeno, stette a guardare mentre il ragazzo si sfilava dal collo una sacca di pelle e l'appoggiava ai suoi piedi. Si tolse di dosso anche il mantello, ma il sorriso lo tenne su.

"Vi dispiace se si siede anche il mio amico?"

Senza dar tempo loro di rispondere, Fritz allungò una gamba di lato e calciò giù un altro del gruppetto. La sedia fece un ciocco tremendo quando si rovescio.

THE SLEEPLESS KNIGHT (Libro 2) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora