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La lama rossa non era propriamente rossa. Principalmente era grigia, come tutti i metalli, ma quella sfumatura di colore stava nel suo movimento, nei giochi di luce.

In parte si vedeva che era stata concepita per essere utilizzata da una donna. Era sottilissima, leggera come l’aria. Sembrava una metà via tra un pugnale e un coltellino da viaggio.

“Ti piace?” chiese Fritz a Jungkook. Gliela aveva messa fra le mani per testare l’impugnatura.

Il castano annuì, ma il suo viso rimase inespressivo. Fritz riprese l’arma con dita caute e la ripose nel fodero della sua cintura. Per un attimo la lama proiettò il proprio riflesso rosso sul suo viso.

“Bene, signori.” disse. “Vogliamo testarla questa lama rossa o no?”

Fritz e Jungkook non erano soli. Avevano tutti attorno a sé gli uomini della catapecchia, ma non si trovavano a casa. Erano davanti a uno stabile fatiscente, armati fin sotto i denti. Tutte le finestre al piano terra erano illuminate dall’interno e da queste provenivano voci, schiamazzi, musiche. Si stava tenendo una festa lì dentro, ma loro non erano certo invitati.

Il gruppo entrò da punti diversi. C’era chi si limitò a presentarsi alle porte d’ingresso, chi trovò delle uscite laterali, chi preferì scalare l’edificio per entrare dal secondo piano, ma alla fine tutti furono dentro. Piombarono nel bel mezzo dei festeggiamenti.

La gente batté le palpebre un paio di volte nel vedere comparire degli sconosciuti, ma quando questi tirarono fuori le armi presero ad urlare. La maggior parte di loro arpionò una qualche sedia e provò a scaraventargliela contro, ma un solo sicario combatteva con la forza di dieci di loro.

Fritz e Jungkook avanzavano schiena contro schiena. Il primo attaccava, il secondo si limitava a proteggerlo, ma le cose non stavano andando per il meglio. Jungkook era deconcentrato.

“Non vuoi dei petali anche tu?” urlò Fritz,sguainando la lama rossa.

Jungkook fece di no con la testa. Fritz ne prese atto e attaccò lo stomaco di un uomo.

Era l’inizio di una carneficina. Gli uomini della catapecchia non stavano uccidendo nessuno, si limitavano a tramortire quante più persone possibili per farle finire a Fritz. Quest’ultimo era sempre più carico, sempre più energetico, ma il braccio destro gli fremeva. A una certa dovette fermarsi, ma non fu un problema. I pochi reduci erano troppo spaventati per attaccarlo, stavano tutti strisciando per uscire di lì.

Fritz andò a sollevarsi la manica della divisa. C’erano dei nuovi petali attorno al suo crisantemo, ma non era cresciuto più di tanto. Era impossibile considerato tutta la gente che aveva appena fatto fuori.

“Forse lo abbiamo caricato troppo.” provò a dire uno dei suoi uomini. “Forse c’è un limite massimo da non superare.”

Un'altra fitta colpì Fritz e il ragazzo si incurvò con la schiena in avanti. I suoi uomini gli si fecero attorno.

Era comparso un puntino rosso sulla sua pelle. Era piccolo, posto più in alto del suo crisantemo, e sembrava star vibrando. Ricordava il modo in cui le uova traballavano quando i pulcini ne rompevano il guscio dall’interno.

Il puntino esplose in tutte le direzioni, come un piccolo fuoco d’artificio. Era un nuovo crisantemo, tutto completamente rosso. Era così grosso e brillante che l’altro a confronto era insignificante.

Sul braccio comparvero altri tre puntini.

“Jungkook, guarda qua!” rise Fritz.

Jungkook non era tra gli uomini che lo stavano accerchiando. Fritz mise per un attimo da parte la questione crisantemo e si guardò attorno.

THE SLEEPLESS KNIGHT (Libro 2) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora