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A lasciare il fienile ci volle più tempo del previsto. Si era fatta sera per il momento in cui i tre riuscirono a raggruppare tutti i loro averi e partire.

Taehyung si voltò indietro solo una volta, ma il suo sguardo doveva essere stato sufficientemente malinconico: Jungkook lo beccò con quella faccia triste e gli fece un piccolo sorriso.

Il trio si mise a cavalcare come aveva fatto sin dall’inizio: tutti in fila indiana, Fritz in testa, Taehyung in coda e niente parole. Il rosso non si era voluto riposare dopo il suo ritorno, ma effettivamente andare a cavallo con tutto quel buio non stava piacendo a nessuno. Non avevano con loro nemmeno una torcia e forse fu per questo che, quando si imbatterono in una fonte di luce, i loro occhi ci gravitarono attorno come falene.

Non era una luce qualsiasi, però, e non si trattava di una fonte sola: una quarantina di torce erano state piantate nel terreno e raggruppavano al loro interno una bella quantità di persone. Erano ancora troppo distanti per essere ben visibili, ma a giudicare dal numero di gonne che svolazzavano qua e là, dalla musica suonata a tutto spiano e dagli schiamazzi dei bambini, il trio dubitava si trattasse di un covo di briganti.

“La festa.” fece Taehyung nello stesso momento in cui Jungkook disse: “Il ballo in campagna.”

I due frenarono i cavalli quasi in simbiosi e Fritz li imitò. Guardò da uno all’altro, senza capire.

“Restiamo, Fritz.” lo pregò Jungkook. Sembrava eccitato.

“Vuoi partecipare ad un ballo? Tu?”

“Dai, solo per un paio di canzoni. Abbiamo ucciso tre persone nel giro di una settimana, ce lo meritiamo.”

Fritz soppesò un attimo la sua scelta. Non moriva dalla voglia di perdere altro tempo, ma gli occhi di Jungkook brillavano tutti. Era così raro vederlo vivace che non poteva dirgli di no.

“E va bene.”

“Sì!”

Jungkook scese subito da cavallo. Per un attimo tenne le briglie in mano, guardandosi attorno per capire dove lasciare l’animale, ma Fritz gli porse una mano.

“Da qua. Te lo tengo io.”

“Non vieni?”

Fritz scosse la testa.

“No, sono stanco. Vi aspetto qui.”

“Sicuro?”

Fritz annuì. A Jungkook dispiacque, ma non si sarebbe certo trattenuto dall’andare a divertirsi. Fece gesto a Taehyung di andare e il biondo scese da cavallo e lo seguì. Fritz si arrotolò alla mano anche le briglie di quest'ultimo. 

Jungkook e Taehyung erano due sagome scure contro le luci della festa. I mantelli gli svolazzavano tutti attorno da quanto correvano forte, ma almeno raggiunsero la recinzione di fiaccolate in men che non si dica. 

La musica era ancora più incalzante da vicino, la luce delle fiamme più dorata. Ogni donna sembrava ricoperta di gioielli, eppure non ce n’era una sola che appartenesse ad una sfera sociale alta. E c'era un forte odore di cibo. Da lontano non lo avevano notato, ma c’erano banchetti, carri e ovunque distribuivano pane e carne salata. 

“Wow.” fece Jungkook.

“È stupendo.” concordò Taehyung. 

I due si guardarono tra di loro.

Nessuno di loro lo stava dicendo, ma entrambi stavano pensando al ballo che si era tenuto a Chestnut cinque anni prima. Se l'atmosfera di un luogo si potesse assaggiare avrebbero ritrovato lo stesso sapore: parole non dette e promesse da mantenere, sorrisi silenziosi e sentimenti inespressi. Ma questa volta c'era una differenza importante.  

THE SLEEPLESS KNIGHT (Libro 2) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora