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Dopo aver chiesto informazioni a Warren, il trio partì subito alla ricerca. Jungkook propose a Fritz di tornare alla catapecchia per prendersi un altro giorno di riposo e vedere come stavano i suoi uomini dopo lo spettacolo di quella mattina, ma il rosso non ne voleva sapere. Era più sveglio che mai.

Ormai si stava facendo buio. Fritz andava in giro con una cartina alla mano e virava il suo cavallo a destra e a sinistra, seguendo il percorso prefissato. Lui e gli altri due stavano facendo il giro dei forgiatori e rivenditori d’armi del loro paesino. Passavano da tutti, dai più forniti a quelli che vendevano illegalmente, e non si facevano problemi a disturbare. Tutti si mettevano a imprecare appena rispondevano alla porta, ma quando vedevano Fritz tacevano. Luna o non luna in cielo, le conoscevano tutti quelle due cicatrici che aveva in faccia.

Ogni volta era sempre la stessa storia: loro entravano nella bottega, chiedevano di una lama rossa, nessuno la conosceva e loro uscivano. Ogni tanto i venditori cercavano di propinargli qualcosa di simile, altre volte si mostravano fin troppo curiosi, ma alla fine nessuno di loro sapeva nulla a riguardo.

Ormai Taehyung era stremato quando arrivarono al ponte che divideva il paese in due. Il fiume per cui era stato costruito si era inaridito da anni, ma al di sotto c’era un tendone. Era tutto una zavorra di teli, coperte, pezzi di legno, manici di scopa, ma in un qualche modo stava in piedi. Era piccolo abbastanza da passare per un ammasso di spazzatura durante il giorno, grande abbastanza da avere più di una stanza. Fritz lo approcciò senza alcun timore.

Il ragazzo scese da cavallo. Disse a Jungkook e Taehyung di fare altrettanto, poi procedette a piedi fin sotto il ponte. Non c’era alcuna porta a cui bussare, ovviamente. Fritz si piazzò di fronte all’unica parte di tenda illuminata dall’interno.

“Smith.”

Bastò chiamare quel nome una volta. Nel silenzio della notte, una parte della tenda venne scostata e la testa di un uomo sbucò dall’apertura. Aveva una faccia piccola con due guance gonfie, come un roditore.

“Fritz?”

“Ho bisogno di una mano, amico. Ci fai entrare?”

L’uomo fece un cenno con la testa, come a invitare tutti in casa. Fritz abbassò il capo ed entrò nella tenda, gli altri due fecero lo stesso.

Taehyung era guardingo. L’interno della tenda era ancora più confusionario dell’esterno, e già solo questo era tutto dire. Le pareti di stoffa erano tenute su da mobili interi, scaffali e scrivanie. Tutto era illuminato a malapena e si doveva imitare i movimenti della persona che ti precedeva per essere sicuri di non sbattere contro nessuna struttura portante.

Dopo essersi aggrovigliati per mezzo minuto, i tre raggiunsero quello che doveva essere l’ambiente principale. Era la zona con il soffitto più alto di tutta la tenda ed era anche l’unica riempita di candele.

L’uomo che aveva chiamato Fritz sedeva ad un piccolo tavolino. Non alzò la testa quando loro arrivarono, continuò a lavorare su un piccolo marchingegno in legno. Sembrava un giocattolo.

Smith era meno inquietante di quanto Taehyung non avesse creduto ad una prima impressione. La sua faccia non ispirava tutta questa fiducia, ma c’era qualcosa di intelligente nella rotondità dei suoi occhi. Vestiva come un barbone, ma era pulito.

Fritz andò a sedersi a terra, dritto davanti al tavolino. Sarebbe rimasto in piedi dato che aveva fretta, ma lui era troppo alto per quel soffitto. La sua aria intimidatoria avrebbe perso punti a starsene tutto ingobbito.

“Hai tu la lama rossa, Smith?”

“La lama che?”

“La lama rossa.”

THE SLEEPLESS KNIGHT (Libro 2) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora