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CAPITOLO BONUS: L'incontro tra Fritz e Jungkook, cinque anni prima.  Non è indispensabile alla storia (ma io li amo TUTTUTUTTUTA)


Charlotte era seduta alla finestra di camera sua.

A vederla la si sarebbe potuta paragonare alla Madonna, ma chiunque la conoscesse sapeva che le due avevano ben poco in comune. Lunghi capelli castani e carnagione pallida a parte, Charlotte era tutta arguzia, malizia e vestiti rossi.

Questa sua intraprendenza le aveva dato non pochi problemi fino a qualche mese fa. Al tempo era solo la figlia di un Re, il bersaglio di ogni pettegolezzo, ma ora era la moglie di un principe. Se qualcuno aveva da ridire su di lei e il suo stile di vita poteva vedersela con le guardie.

Charlotte non avrebbe mai smesso di stupirsi per quanto le cose fossero cambiate in fretta.

Un giorno avrebbe governato Ophidia. Ophidia. Il regno più vasto e temuto che lei conoscesse. Forse era per questo che si perdeva così spesso a guardare fuori dalla finestra. Voleva conoscere la sua nuova casa, i suoi futuri sudditi, la sua nuova vita.

O almeno, questo era il protesto con cui si era affacciata. Poi un uomo in giardino aveva attirato la sua attenzione e lei era rimasta a fissarlo.

Non c'era niente di sbagliato nel farlo. Il suo era sospetto, non interesse.

Un tipico acquazzone estivo aveva smesso di battere da pochi minuti e in giro non c'era nessuno a parte lui. Era una macchietta di vestiti scuri in mezzo al verde brillante dell'erba e si dirigeva verso le scuderie del castello. Il che lo rendeva sospetto. Molto sospetto. Solo gli addetti ai cavalli potevano accedervi.

Charlotte aguzzò la vista.

Non le piaceva dare giudizi affrettati, ma doveva continuare a tenerlo d'occhio. Più tempo lo fissava più gli sarebbe rimasto impresso. La cosa si sarebbe rivelata utile nel caso avesse dovuto descrivere la sua figura per identificarlo.

Statura media, fisico asciutto. Mantello nero lungo fino al ginocchio e un cespuglio di ricci corti, castani e-

"Jungkook!" esclamò Charlotte.

La ragazza balzò in piedi, sorpresa. Si appoggiò con le mani al davanzale della sua finestra e si sporse in avanti, temeraria. I capelli le penzolarono nel vuoto.

"Jungkook!!"

Il ragazzo si voltò verso la sua direzione. Ci mise un po' a trovarla fra le mille finestre del castello, ma quando la vide alzò una mano a mo' di saluto. Accennò pure un sorrisino, ma Charlotte non si face prendere per il naso.

Oh, non l'avrebbe passata liscia.

La ragazza si alzò da dov'era seduta, uscì dalla propria stanza. Fece le rampe di scale di corsa e si precipitò in giardino, la gonna alzata sopra le caviglie alla bell'è meglio. Ad ogni passo le sue scarpette di tela sprofondavano nel fango di almeno tre centimetri, l'aria le si insinuava nella scollatura del vestito, ma lei andò dritta per la sua strada. Le porte delle scuderie si aprirono nell'esatto momento in cui ci arrivò davanti.

Jungkook uscì con tutta la non-chalance del mondo. Tra le mani stringeva le briglie dello stallone più alto e più nero di Ophidia, sulla faccia aveva schiaffato un sorrisetto.

"Cosa credi di fare? Chi ti ha dato il permesso di uscire?"

Jungkook alzò gli occhi al cielo alle parole di Charlotte. Si chiuse le porte dietro di sé, tornò a sbarrarle con un asse di legno.

"E' da mesi che sono chiuso in infermeria." disse. "Mi annoio."

"La tua spalla si è appena rimarginata."

THE SLEEPLESS KNIGHT (Libro 2) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora