41

1.5K 197 59
                                    

Quella di Fritz non era una persecuzione. O almeno, Jungkook era stato costretto a dire così ai colleghi, perché si stavano preoccupando tutti.
Il ragazzo stava iniziando ad essere un problema. Che fosse orario di lavoro, la pausa pranzo o un turno notturno cercava Jungkook in continuazione. Compariva sul suo skateboard da qualsiasi angolo buio, gli veniva incontro con un sorriso smagliante, gli portava da mangiare, gli offriva il caffè, raccoglieva fiori per lui. Ogni tanto, quando capiva che non c’era nessuna emergenza da dottore in corso, gli rubava la cuffia o la mascherina e si faceva rincorrere per tutto l’ospedale.
Jungkook non ne era infastidito, ma la cosa era strana. Continuava a non sapere perché Fritz fosse così fissato con lui e ogni volta riceva risposte vaghe. Senza contare che ci stava andando di mezzo anche Taehyung.
Beh, quella Jungkook non la considerava una cosa del tutto negativa. Taehyung si era sempre mostrato carino, ma da quando Fritz era comparso stava rivelando il suo lato geloso. Magari lui e Jungkook stavano pranzando insieme e Fritz gli sfrecciava davanti. Taehyung non diceva nulla, ma metteva un braccio sullo schienale di Jungkook e continuava a mangiare così. Adorabile. Jungkook si sentiva splendidamente ogni volta che succedeva, ma doveva porre un freno a Fritz. 

Ormai era chiaro che il rosso stesse flirtando sul serio. La loro relazione sembrava il live action di quella scena in "La spada nella roccia" dove Artù si tramuta in uno scoiattolo e viene corteggiato da una scoiattolina instancabile. Solo che qui la scoiattolina era un bestione alto due metri.
L’ultima trovata dello scoiattolone?
Erano le sette di sera. Jungkook aveva appena concluso un’operazione parecchio lunga e camminava per l’ospedale sfregandosi la nuca. Lui e gli altri dottori avevano una stanza apposita per cambiarsi e lui era diretto lì. Ma quando aprì la porta e accese la luce tirò un urlo.

Fritz era lì dentro. Si era arrampicato sul davanzale di una finestra e lo aspettava lì, senza maglietta. Se Jungkook lo avesse visto nudo qualche giorno prima avrebbe notato che aveva molti crisantemi in meno. 
“Che ci fai qui?” esclamò il chirurgo. Il collo gli si era arrossato. “Perché sei mezzo nudo?”
A Fritz scappava da ridere, ma alzò le braccia per mostrare di non essere armato. Scese dal davanzale e ripescò la maglietta da dove l’aveva appoggiata.
“Faceva caldo.” si lamentò.
“Potevi non restare qui!”
“E’ l’unico posto in cui sapevo di trovarla.”
Questo placò la rabbia di Jungkook solo un pochino. Il castano fece per cambiarsi, poi ci ripensò e andò ad aprire la porta. 
“Esci, per favore?”
Fritz si stravaccò su una sedia e incrociò le braccia dietro la testa. “Perché?”
“Perché mi devo cambiare.”
“A me non da fastidio.”
Jungkook richiuse la porta. Il sorrisetto di Fritz era sardonico, ma lui si mantenne serio e andò a prendere uno sgabello. Glielo piazzò davanti in modo da fronteggiarlo.
“Chiariamo la questione una volta per tutte, Fritz. Non sono interessato.”
“Io credo di sì.”
“Ed io ti dico di no. Ho altri gusti.”
“Se vuole dirmi che non è di questa sponda sappia che le riderò in faccia.”
Jungkook gli diede un pugnetto contro il ginocchio. Fu un gesto spontaneo di cui si vergognò nell’immediato.
“Io non… Sì. Sì, sono della tua stessa sponda. Ma fidati, non sei il mio tipo.”
“Le piacciono i biondi?”
Jungkook alzò gli occhi al cielo. Voleva fare l’esasperato, ma a Fritz non sfuggì la piega morbida della sua bocca. Gli venne da sorridere a sua volta, ma la sua era una smorfia amara.
“Lo so che le piace l’infermiere.” mormorò. “Siete più squagliato di un gelato quando lo avete vicino.”
Questa volta Jungkook andò a coprirsi la parte inferiore del viso con una mano. I suoi occhi erano vivaci.
“Si vede tanto?”
Fritz annuì.
“Formate una bella coppia.”
Jungkook esplose in un sorriso. Si riaggiustò sullo sgabello e lanciò un’occhiata alla stanza, come per distogliere l’attenzione da sé.
“Sarà meglio che tu vada.” disse. “Davvero, mi devo cambiare. Mi aspettano per cena.”
Fritz non oppose resistenza. Si alzò e raccolse le poche cose che aveva con sé mentre Jungkook tornava ad aprirgli la porta. Si fermarono entrambi sullo stipite.
“Posso chiederle una cosa, dottore?”
Jungkook sospirò. Fece segno di sì.
“Se io ho una pianta e un ramo di questa si ammala, devo tagliare il ramo?”
“Sì. Sennò poi influenza gli altri.”
“E lei come lo sa questo?”
Jungkook aprì la bocca, poi la richiuse. Aveva risposto alla prima domanda di getto, ma effettivamente non sapeva come conoscesse certe cose. Era anche una domanda strana.
“L’avrò letto da qualche parte. Perché?”

"Ho fatto ammalare la pianta." 

Jungkook rise. Il rosso faceva discorsi senza senso e con una serietà assurda.

“Sono un chirurgo, non un botanico. Puoi fare quello che vuoi con la tua pianta.”
Fritz gli sorrise. Lo ringraziò per il consiglio e si chiuse la porta dello spogliatoio dietro, ma non se ne andò subito. Si baciò la punta delle dita e le premette contro la porta.

THE SLEEPLESS KNIGHT (Libro 2) (BTS FanFiction - Taekook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora