Emma pov’
Mentre Damon mi riaccompagna a casa io sono stretta a lui con il cuore che mi palpita nel petto a ripensare a quanto fosse stato speciale e bello quel pomeriggio. Per la prima volta Damon mi ha trattata come una semplice ragazza e amica e non come colei da tenere al sicuro e proteggere.
Arriviamo nella strada che porta a casa mia ed io assaporo gli ultimi momenti stretta vicino a lui sperando che domani non ritorni il solito distaccato Damon…
Damon: “Ehi siamo arrivati….” mi dice visto che io sovrappensiero non accennavo a scendere.
Emma: “Oh sì sì.. grazie per il passaggio e per il gelato…” lui trattiene un sorriso e distoglie lo sguardo.
Tolgo il casco e mi soffermo a guardarlo “quando gli restituirò questo casco Damon ripartirà e la nostra giornata sarà finita….” rialzo lo sguardo, gli dò il casco e gli dico tutto d’un fiato: “Resta così Damon, resta così anche domani” poi imbarazzatissima corro ad aprire la porta.
Sono sicura che adesso avrà gli occhi spalancati di sorpresa e poi farà quella faccia da schiaffi tutto compiaciuto.
Final,mente entro e chiudo la porta alle mie spalle, ancora incredula mi ci appoggio “è successo davvero! Io uaoh!!” faccio un ampio sorriso e inizio a ridere da sola.
Mamma E.: “Ehi bentornata; siete riusciti a parlare con il ragazzo di cui mi avevi parlato?” chiede venendomi incontro; sono troppo felice quindi le corro incontro, le prendo le mani iniziando a girare.
Emma: “tutto perfetto mamma, tutto è andato per il verso giusto, anche meglio! Sono proprio contenta!” lei mi guarda e inizia anche lei a ridere; nel frastuono arriva anche mio padre.
Papà E.: “Allora cosa succede?” chiede sorridendo, io mi avvicino ballettando; gli dò due baci sulle guance e lo supero correndo fino alla mia camera.
Mi ha comperato il gelato, mi ha abbracciato ben due volte! Si è interessato e preoccupato di come mi sentissi e… è stato così carino con Alex!!
Basta sto impazzendo devo dirlo a qualcuno, devo dirlo alle mie amiche; magari gli piaccio! Magari funziona!
Iniziamo una videochiamata che credo durerà un bel po’…
Damon pov.
Rimango stupito da quella frase, riparto e mi dirigo da James che mi aveva mandato un messaggio dicendo che mi voleva vedere.
Attraverso la città ormai buia, piena di luci colorate che brillano, la mia felpa ormai non basta più, inizia ad arrivare l’inverno…
Mi fermo di fronte a quel grigio edificio abbandonato; quando entro vedo la scura sagoma di James al vecchio e polveroso bancone del bar; con una bottiglia di fronte a lui;
Damon: “Sono qui! Che vuoi?” dico mentre mi avvicino a lui.
Lui non si muove, poi gira la testa verso di me.Ha gli occhi iniettati di sangue e profondi solchi neri sotto gli occhi; sembra sull’orlo della pazzia.
James: “Cosa hai fatto Damon? Nullità! Cosa!!” cerco di mantenere la calma anche se ho paura che abbia scoperto il piano organizzato con Alex ed Emma.
Damon: “Cosa avrei dovuto fare?” affermo cercando di non variare né il tono né la mia espressione.
James: “Ahahahah, Flaidstone, Flaidstone l’arrivo del tuo piccolo amico in ospedale in quelle condizioni ha creato parecchio scompiglio e la polizia ha iniziato ad investigare….Sai chi sarà a finire nei guai se ci beccano vero?”
So che si riferisce a me, mia madre ed Emma, lo so benissimo ma devo mantenere la calma e non svelare il piano.
Damon: “Sì, me ne occuperò…”
James: “Ahahahah; ma allora proprio non capisci ….Eh!!! TU DEVI STARE FERMO! Lo sai adesso che devo fare!? Sospendere tutto!”
Si alza facendo cadere lo sgabello su cui era seduto e mi si avvicina guardandomi con un odio ed una pazzia spaventosa.
Non mi sposto né allontano, rimango fermo e lo guardo; cosa vuole fare? Sa di non avere speranze con me...
A pochi passi da me, come se una scintilla l’avesse colpito, mi salta addosso iniziando a stringere la mia gola.
James: “Tu credi di potermi battere! MUORI LURIDO VERME! CREPA!” è completamente fuori di sé; sulle sue braccia vedo dei lividi con dei buchi, si è drogato…
Con estrema facilità lo allontano da me facendolo cadere su dei tavoli.Mi giro ed esco dal bar dicendo: “Vedi di non farti arrestare in queste condizioni pezzo di M***A”
Quando lascio il bar e salgo in moto penso se chiamare la polizia, ma poi ricordo dei suoi infiltrati lì e allora decido di lasciar perdere; non devo avere fretta, se riesce a non ammazzarsi da solo a breve marcirà in una lurida e fredda cella.
Emma pov.
TITI TITI BZZZ TITI
Mmm… la sveglia…. Apro gli occhi lentamente con ancora il pensiero della giornata che ho passato con Damon … mi tiro su con uno stupido sorriso in faccia
“Buongiorno mondo, il sole splende e nulla rovinerà questa giornata” mi vesto con una felpa gialla e dei jeans, mi sento la persona più solare e gioiosa di questo mondo.
Scendo velocemente le scale e, come sempre in ritardo, mi precipito in cucina e agguanto velocemente una brioches augurando buongiorno ai miei; con lo zaino in spalla vado alla fermata… e… perdo il pullman..
Emma: “Ah!! karma.. .karma… Non basterà questo a rovinarmi la giornata…”
Ormai sono le 7:40 e con tutta la buona volontà a scuola per le 8:00 non ci arriverò neanche volando; così decido di prendere la strada che passa per il parco, allungherò un po’ e potrò guardare il sole sorgere dietro le montagne.
Passeggio per il parco per cercare il posto migliore da cui osservare le montagne, il mio posto, non una panchina o un muretto ma il grande e vecchio ciliegio che si dice abbia più di cinquant’anni e che, nonostante sia inverno, conserva ancora un fascino per il quale l’ho sempre amato.
Purtroppo quando arrivo e cerco di salire vedo che è coperto di brina e mi sporcherei tutta se salissi; questo non sarebbe un problema, ma dopo devo andare a scuola…
Decido comunque di salire ma rimando nei rami più bassi in piedi, mi metto le cuffie e lascio che tutti i miei pensieri fluiscano; mi sento così bene in questo momento …. Il vento freddo mi passa tra i capelli ma non mi infastidisce, i raggi del sole stanno iniziando a filtrare dalle montagne, caldi, e la luce comincia a tingere le nuvole e a schiarire il cielo.
Sposto lo sguardo verso la strada; i lampioni sono stati spenti e la città è già in movimento: mamme che accompagnano i loro figli a scuola, ragazzi al parco con i loro cani, alcuni corrono in ritardo già dal mattino e anziani, che nonostante potrebbero tranquillamente dormire fino a tardi, escono a passeggiare, fare la spesa ed incontrarsi a prendere un caffè e fare quattro chiacchiere…
La giornata è ufficialmente iniziata; tutto si sta svegliando o è già in movimento ed io decido di immortalare tutta questa energia mattutina …
Scendo dall’albero e mi posiziono su una panchina, al centro del parco, dalla quale posso vedere tutto il parco ma anche la strada; prendo il mio sketchbook e il carboncino ed inizio a realizzare linee veloci e abbozzate per sottolineare i movimenti e tutto ciò che mi circonda.
Vengo risucchiata dal disegno fino a quando il mio telefono non suona avvertendomi dall’arrivo di un messaggio.
Prendo il telefono e leggo che sono quasi le 7:20 e subito dopo leggo il messaggio sul gruppo con Roxy e Sacha che chiedono se entrerò o no alla seconda ora.
In un secondo richiudo tutta la mia roba e la rimetto nello zaino e inizio una camminata/marcia durante la quale rispondo velocemente che sto arrivando.
Quando arrivo incrocio velocemente gli occhi chiari di Lucas; mi giro mentre mi supera andando verso il portone; resto confusa ma essendo in ritardo non mi soffermo troppo e corro in classe.
Appena entro vedo le mie amiche dietro il cavalletto di plastiche farmi cenno di raggiungerle senza farmi vedere dal professore che al momento mi da le spalle.
Mi tolgo la giacca e siedo al mio cavalletto ma continuo a pensare a Lucas che discute con Sacha e che si dirige verso l’uscita…
Emma: “Ragazze ho incontrato Lucas mentre venivo che stava uscendo… voi sapete perché?”
Roxy: “In realtà questa mattina era fuori all’entrata ma poi non è entrato… boh è strano”
Sacha: “Ma sì non è una grande perdita…” noi ci giriamo verso di lei stupite dall’acidità del suo tono e allora lei accorgendosene si corregge “cioè magari non è più convinto della sua scelta… Roxy lo avrà traumatizzato” ci sorride sperando di cavarsela ma andrò a fondo di questa faccenda.
Nell’intervallo io e le mie amiche andiamo a rifornirci alle macchinette e mentre andiamo in un’aula vuota noto Damon e Lucas parlare e poi Damon spingerlo e uscire; mi passa vicino guardandomi ma sembra arrabbiato, anzi, più che altro amareggiato…
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LA LUCE DELLE LUCCIOLE
De Todo𝑆𝑜𝑛𝑜 𝐸𝑚𝑚𝑎 𝐶𝑜𝑜𝑝𝑒𝑟, 𝒉𝑜 17 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑒 𝑓𝑟𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑙𝑖𝑐𝑒𝑜 𝑎𝑟𝑡𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑜, 𝒉𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑐𝒉𝑒 𝑚𝑖 𝑣𝑢𝑜𝑙𝑒 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑎𝑚𝑖𝑐𝒉𝑒 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑒; 𝑣𝑖𝑣𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑖𝑡...