Tristezza senza fine

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Damon pov

Dopo la nostra lite, Emma non è più rientrata, forse ho un po’ esagerato…, per scaricare la rabbia sono andato al sacco a tirare qualche colpo.

Dopo aver finito di allenare sono tornato a casa, Natale è sempre più vicino…, non so se sia un bene o  un male aver invitato Sabrina a casa, quando siamo usciti, Emma mi aveva detto, che il regalo più grande che potessi fare a mia madre, era festeggiare con lei e ora, forse, lo sto rovinando…

Appena entro, la guardo dormire  sul divano…, mi ha di nuovo provato ad aspettare, di nuovo la copro e, proprio quando sto per allontanarmi da lei, noto uno scintillio tra i suoi capelli, cerco di prenderlo…, è un lembo delle ghirlande di Natale…, mi guardo intorno, e, proprio dietro il divano, vedo le scatole di decorazioni.

Sorrido guardandole, adoravo addobbare la casa con lei…, scaccio quel ricordo e vado in camera mia, sono sfinito, odio litigare con Emma…, mi butto sul letto e mi addormento quasi subito.

I raggi del sole mi svegliano, devo aver lasciato la serranda aperta…, mi alzo di soprassalto, il sole!! Che ora è?

Mi giro per cercare la sveglia ma al suo posto trovo un biglietto:

-Non è stato facile ma spero ti piaccia, ti aspetto per la colazione. 

Mamma- 

Confuso mi guardo attorno con più attenzione e, solo ora, mi rendo conto che camera mia è completamente addobbata, le luci che mi hanno svegliato non erano del sole, ma delle ghirlande attorno alla finestra…, è esattamente come la addobbavo io da bambino, c’è tutto, la neve finta, le palline, le lucine, la mia renna… , mi avvicino e sfioro quelle decorazioni, metto una mano sul muso della renna come ad accarezzarla e mi accorgo di stare sorridendo…, come avrà fatto.

Eleonore.: “Allora, ti piace?

Sento la voce di  mia mamma provenire dall’ingresso della camera.

Damon: “Non c’era bisogno, ti ho detto che festeggerò con te…, non sono più un  bambino, io…

Eleonore: “E’ stato un piacere, non preoccuparti!” – dice, interrompendomi con un sorriso che era da innumerevoli Natali che non vedevo, mi rigiro e sorrido lievemente…, non posso rovinarlo.

Quando scendo a colazione, mia mamma mi spiega che oggi, dopo il lavoro, vorrebbe addobbare l’ingresso e il vialetto; visto che oggi ho solo gli allenamenti dei ragazzi della sezione notturna, potrei anche venire a darle una mano…, appena glielo dico lei è così felice! E infondo, credo di esserlo un po’ di più anche io…, questo Natale sarà davvero diverso, forse!

Durante il primo intervallo Sabrina mi chiede di parlare…, devo dirle che non può più stare da me…, ma come?

Sabrina: “Damon… non so come dirtelo… prometti di non dare di matto

Damon: “Sabri… che succede?

Sabrina: “Ho deciso di dare una seconda possibilità a mio padre, la morte della nonna sembra averlo toccato molto, magari è cambiato…

Damon: “Sabri, quei tipi di uomini non cambiano! Non puoi tornare da lui…, ti farà solo soffrire di più

Sabrina: “Sì Damon, forse hai ragione ma è Natale, magari…, sappi che sono consapevole delle scarse possibilità, conosco i rischi

Damon: “Spero che tu abbia ragione…

Sabrina: “Piuttosto, devi dirmi qualcosa, prima sembrava di sì…

Damon: “No! Nulla tranquilla” – sono contento da una parte, non dovrà passare il Natale da sola, anche se potrebbe essere meglio che passarlo in quella casa.

Adesso però, non vedo l’ora di dire a Emma delle decorazioni, sicuramente la farà felice!

Durante il secondo intervallo la cerco per i corridoi, nell’aula di musica, nella sua classe, ma nulla, non c’è traccia di lei e le sue amiche…, aspetto fuori dalla loro aula, ovunque siano, la loro roba è in classe, torneranno prima o poi.

Infatti, pochi minuti dopo, le vedo arrivare, accenno un sorriso, ma non ricevo nessuna risposta, Emma ha lo sguardo basso e le spalle basse, mentre Roxy, superandomi, mi guarda in cagnesco e Sacha scuote la testa in segno di disapprovazione…, ma che gli succede, e perché era così.. così… triste. Non l’avevo mai vista così, arrabbiata, felice, spaventata sì, ma triste, triste e basta io non … non capisco.

Torno alla mia classe e le scrivo:

Ci vediamo stasera agli allenamenti ok?

Per tutte le due ore successive non ricevo risposta e, anche dopo gli allenamenti con James, le cose non cambiano, che diavolo le ho fatto…, non sarà mica così, per quello che le ho detto ieri! Ero arrabbiato io…, devo farmi perdonare.

Le telefono, le devo chiedere scusa!

Dopo  15 telefonate, mi rassegno al fatto che non mi risponderà!... ma forse so dove trovarla. Uscito dalla palestra vado a casa sua e mi arrampico fino alla sua finestra, nulla non c’è, allora, all’improvviso, ricordo dove va quando vuole «staccarsi dalla realtà», all’albero. Appena arrivo la trovo in cima, con lo sguardo perso fra le montagne…

Salgo fino da lei, ma lei sembra non avermi notato.

Damon: “Ehi Emma, se è per ieri… ero arrabbiato, ho esagerato…” - nulla, nessuna reazione, sembra non avermi neppure sentito, eppure non ha auricolari o altro.

Irritato dal suo ignorarmi, mi paro proprio davanti a lei e rimango scioccato, lei sta piangendo, perché continua a essere triste!

Asciugo una sua lacrima con il pollice ma, a quel gesto lei prende la mia mano, sorride e, mentre le lacrime continuano a scorrere, la allontana da se scuotendo la testa.

Emma: “Non puoi Damon, non puoi prima ferirmi facendo finta di nulla e poi scusarti…

Damon: “Lo so ma… scusami, per favore” – lei nuovamente mi sorride

Emma: “Ti ho già scusato non preoccuparti” – altre lacrime solcano il suo viso, non capisco

Damon: “Emma non piangere, ti prego” – dico sorridendole lievemente – “Sabrina non starà più da me , abbiamo annullato

Emma: “Sono felice per questo… tua mamma ne sarà felice, ora scusami Damon, tra poco ci saranno gli allenamenti“ -  e velocemente si asciuga le lacrime e scende dall’albero.

No Emma, ti prego…, non fare così, non te ne andare da me! Non chiudermi fuori!

Arrivo agli allenamenti nervoso, nervosissimo, come posso rimediare…

Appena Emma arriva, io lascio i ragazzi e vado da lei, non vorrei, ma forse solo così mi perdonerà.

Damon: “Emma… andrò a parlare con Lucas! Te lo giuro, ma ti prego non mi ignorare

Roxy: “Giuri? Sicuro

Damon: “Sì… avete vinto

Emma: “Mi dispiace Damon ma non riesco…” – alza la testa con un sorriso tirato – “a smettere

Prima che possa dire altro, Alex mi allontana da lei. Emma non mi lasciare ora!

Emma pov

Era da parecchio che non mi veniva più il ciclo triste…, funziona un po’ come la sbornia triste, solo che hai il ciclo, i crampi e piangi di continuo, per tutto! Tutto, qualsiasi minima cosa.

Spero solo che Damon non ci sia rimasto troppo male, Sacha lo ha spiegato ad Alex e io, gli ho chiesto di parlare con Damon… Domani è la vigilia, non voglio che pensi che ce l’abbia con lui. Comunque ha annullato! Ha annullato con Sabrina! 

IO ADORO IL NATALE! DAL PROFONDO Roxy: “Piangi di nuovo! Perché?” Emma: “Nulla… sono contenta”.

LA LUCE DELLE LUCCIOLEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora